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Il giorno nero degli artisti. Da Munch a Dalì, tutti i morti del “black day” del 23 gennaio

Salvador Dalí Salvador Dalí
Salvador Dalí
Salvador Dalí

Per puro divertissement sottolineiamo ovvero che il 23 gennaio – oggi, e siete autorizzati a ogni forma di scongiuro – si caratterizza come giornata in cui storicamente sono morti moltissimi grandi artisti

Complici certamente le contingenze climatiche e metereologiche, in questo periodo dell’anno – fine di gennaio – si concentrano alcune di quelle “giornate” che ultimamente sembrano andare tanto di moda, ricorrenze alle quali si associa una valenza speciale e rappresentativa in qualche modo da celebrare. In questo caso, si tratta di “giornate” non propriamente felici, o positive: se l’appena trascorso 21 gennaio è stato individuato da qualcuno – in origine precisamente dal dottor Cliff Arnall, uno psicologo dell’Università di Cardiff – come il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, fra pochi giorni arriveranno i fatidici “Giorni della Merla“, con il periodo tra 29, 30 e 31 gennaio considerato da sempre il più freddo dell’anno.

Joseph Beuys
Joseph Beuys

Pseudoscienza, con frequenti risvolti pubblicistici e commerciali? Ne siamo convinti anche noi. Eppure, ci capita di notare quella che è senza dubbio una coincidenza, e che sottolineiamo per puro divertissement: ovvero che il 23 gennaio – oggi, e siete autorizzati a ogni forma di scongiuro – si caratterizza come giornata in cui storicamente sono morti moltissimi grandi artisti. Il “black day” dell’arte, per usare una forma molto di moda. Si comincia dal 1760, quando il 23 gennaio scompare Gianantonio Guardi, pittore italiano fratello e maestro del più celebre vedutista veneziano Francesco. Si giunge al 1883, e nella stessa giornata muore Gustave Doré, il pittore e incisore francese noto fra l’altro per la celebre illustrazione della Divina Commedia, mentre nel 1917 si registra la scomparsa di Luigi Conconi, pittore e architetto italiano animatore della Scapigliatura milanese. 1944: il 23 gennaio scompare Edvard Munch, stessa data segna nel 1947 l’addio a Pierre Bonnard, nel 1986 a Joseph Beuys, nel 1989 a Salvador Dalí, nel 1998 a Victor Pasmore. E volendo c’è una “coda” nefasta che si allunga al 24 gennaio, che segna la dipartita di due giganti dell’arte italiana come Cimabue e Amedeo Modìgliani

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