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Le donne dell’Art Brut. L’arte degli ospedali psichiatrici (tutta al femminile) a Vienna

Aloïse Corbaz Brevario Grimani, 1950 ca (Detail) crayon on paper abcd / Bruno Decharme collection Photo © César Decharme Aloïse Corbaz Brevario Grimani, 1950 ca (Detail) crayon on paper abcd / Bruno Decharme collection Photo © César Decharme
Aloïse Corbaz Brevario Grimani, 1950 ca (Detail) crayon on paper abcd / Bruno Decharme collection Photo © César Decharme
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Vienna. Il Bank Austria Kunstforum “vola alto” e, dal 15 febbraio al 23 giugno, propone una mostra tutta al femminile, dal titolo Flying High, dedicata alle donne dell’Art Brut. Oltre 300 opere, 93 artiste da 21 diversi paesi e più di 150 anni di storia. Questi i numeri della grande esibizione, che si propone di offrire ai visitatori uno sguardo completo su una forma d’arte inedita e diversa, lontana dall’estetica e dai contenuti convenzionali dei periodi in cui è stata prodotta.

La storia dell’Art Brut comincia nel 1945, quando l’artista francese Jean Dubuffet -grande sperimentatore e rivoluzionario per l’arte del dopoguerra- conia il termine, ad indicare quell’arte -che egli tanto supportò, fino alla creazione di una propria collezione- dai rimandi primordiali –grezza– prodotta quasi sempre al di fuori dei circuiti convenzionali delle istituzioni e delle accademie, e più spesso in ospedali psichiatrici o negli studi di artisti disabili, malati o vicini a strane forme di spiritualità.

> Una “conquista nella conquista”. Le opere esposte al Kunstforum di Vienna avranno il compito di indagare la storia dell’emancipazione femminile nell’arte, inasprita e resa ancora più difficoltosa dal fatto che l’Art Brut non sia mai stata considerata -dai contemporanei- al pari delle Belle Arti.

La mostra prende avvio da una storica collezione di Art Brut, quella degli psichiatri Walter Morgenthaler e Hans Prinzhorn i quali, all’inizio del XX secolo -ancora praticanti-, raccolsero e sostennero l’arte proveniente da istituzioni psichiatriche e furono attivi nella sua pubblicazione e divulgazione.

Ida Maly Figure from cells, 1934 ca Ink on paper Private Collection Photo © Alistair Fuller, Bank Austria Kunstforum Wien
Ida Maly
Figure from cells, 1934 ca
Ink on paper
Private Collection
Photo © Alistair Fuller, Bank Austria Kunstforum Wien

La maggiore sezione della mostra, nella sala principale del Kunstforum, sarà però dedicata alla grande collezione di proprietà di Jean Dubuffet -la Collection de l’Art Brut, costituita dall’artista tra il 1945 e il 1976- proveniente da Losanna, città alla quale l’artista la donò interamente alla sua morte, con lo scopo di rendere omaggio ad una forma artistica ancora poco conosciuta ed apprezzata.

L’esposizione, che si chiuderà con le opere della collezione Arcaine -provenienti dal museo di Villeneuve d’Ascq- insieme a quelle di altre collezioni private, sarà un punto di partenza, per il visitatore, per una riflessione estetica, iconografica e sociale su uno dei “movimenti” più eclettici ed interessanti della storia dell’arte del secondo Novecento.

Informazioni utili

FLYING HIGH – LE ARTISTE DELL’ART BRUT


A cura di Ingried Brugger e Hannah Rieger

15 Febbraio – 23 Giugno 2019

BANK AUSTRIA KUNSTFORUM WIEN

Immagine in apertura: Aloïse Corbaz, Brevario Grimani, 1950 ca (Detail), crayon on paper, abcd / Bruno Decharme collection, Photo © César Decharme

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