Print Friendly and PDF

Michele Mozzati – Silenzi e stanze. Altre storie da Edward Hopper

Edward Hopper (1882 1967) Second Story Sunlight (Secondo piano al sole) 1960 Olio su tela, 102,1x127,3 cm New York, Whitney Museum of American Art Edward Hopper (1882 1967) Second Story Sunlight (Secondo piano al sole) 1960 Olio su tela, 102,1x127,3 cm New York, Whitney Museum of American Art
Edward Hopper (1882 1967) Second Story Sunlight (Secondo piano al sole) 1960 Olio su tela, 102,1x127,3 cm New York, Whitney Museum of American Art
Edward Hopper (1882 1967) Second Story Sunlight (Secondo piano al sole) 1960 Olio su tela, 102,1×127,3 cm New York, Whitney Museum of American Art

Con “Silenzi e stanze” Michele Mozzati racconta nuove storie ispirate dalle luci e dalle persone dipinte da Edward Hopper

Dopo i dieci quadri del primo volume di Michele Mozzati “Luce con muri: storie da Edward Hopper” (2016, Skira), è arrivato il seguito, edito nel 2018, “Silenzi e stanze. Altre storie da Edward Hopper”.

Quale pittore più del grande americano incarna meglio il ruolo di cantastorie muto? In tutti i racconti, Mozzati fornisce una voce fuoricampo. Immagina tredici brevi storie (considerando come racconti anche la prefazione e la postfazione), nate dalla sua fantasia e scaturite dai momenti sospesi, nella cui resa Hopper è un vero maestro.

Lo scrittore francese Edmond de Goncourt una volta ha detto “La cosa che sente più stupidaggini al mondo è molto probabilmente un quadro di museo”. Anche se forse alla parola “stupidaggine” sarebbe meglio sostituire “storie” o “immaginazione”.  Nei musei spesso la sezione didattica fa proprio il lavoro di Mozzati con i bambini: le guide li invitano, davanti a un quadro, a immaginare cosa stia succedendo. E la fantasia dei bambini, come quella di Mozzati, viaggia libera da preconcetti, estrosa e soprattutto genuina. E corre veloce lungo le pennellate. Con i dipinti di Hopper tutto questo sembra semplice, immediato e naturale.

FNY-CH-Hopper-2018_NYR_17448_0012B_000edward_hopper_chop_s
Edward Hopper (1882-1967), Chop Suey, painted in 1929. (81.3 x 96.5 cm)

Lo stesso autore apre il piccolo ma delizioso volume con due frasi emblematiche. Una di queste, di Penelope Lively, recita: ”Non si potrà mai sapere, di certo, cosa pensa la gente dipinta nei quadri”.
“Di certo” è una verità, ma anche un concetto relativo. Perché quando entra in gioco l’immaginazione tutto cambia. E Mozzati condivide con noi delle proposte. Come se fosse uno di quei bambini interrogati dalla guida al museo.

Dall’angelo pasticcione ispirato da “Conference at Night” (1949) al piatto cinese inventato dagli americani scaturito da “Chop Suey” (1929) fino ai Terrazzi soleggiati di “Second Story Sunlight” (1960), il volume ci rende spettatori di storie senza tempo e a volte senza luogo, sospese anche loro come i quadri che le interpretano, ogni volta diverse a seconda degli occhi che le guarda.

Michele Mozzati è scrittore, autore teatrale e televisivo e condirettore dell’agenda Smemoranda. Ha pubblicato per Skira Luce con muri nel 2016.

 


Michele Mozzati
Silenzi e stanze
Altre storie da Edward Hopper

2018,
14 x 21 cm,
80 pagine
14 colori,
brossura
ISBN 978-88-572-3892-0
€ 13,50

SKIRA

 

 

Commenta con Facebook

leave a reply

*