Print Friendly and PDF

UNTITLED Miami Beach 2018. Le cose da non perdere nella migliore di tutte le fiere collaterali a Basel

Faig Ahmed, Siddharta Gautama, 2017 (Sapar Contemporary) Faig Ahmed, Siddharta Gautama, 2017 (Sapar Contemporary)
UNTITLED ART FAIR 2018
UNTITLED ART FAIR 2018

Nettamente la fiera migliore di tutte le figlie satelliti di Art Basel, che ogni anno spuntano come funghi sulla sabbia (o nei nuovi district…). Se già umanamente è impossibile star dietro a tutte le fiere collaterali alla reginetta elvetica (per fortuna, almeno dal punto prettamente artistico), UNTITLED è l’unica per cui vale la pena perdere un pomeriggio. Anche perché si è a due passi dall’oceano. Giri la vista e ce l’hai lì. Qualche decina di metri e ti butti a mare nel caso. Quest’anno sono 133 gallerie affacciate sulla spiaggia raccolte nella bianchissima tensostruttura sulla sabbia, tra il mare e Lummus Park di Ocean Drive, all’altezza della Dodicesima. Fortissima la presenza di artisti e gallerie latinoamericane, con conseguente elevata partecipazione di collezionisti di casa, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Cuba.

La fiera si conferma una piacevolissima manifestazione, ben curata ed elegante, dove anche il kitsch e pornografie varie che imperversano ovunque sono circoscritte alla goliardata di qualche galleria che prova ancora a conformarsi alla simpatica idiozia generale, con poco senso. Ci sono già Scope a cinque minuti di passeggiata sulla spiaggia nella tensostruttura sorella verso sud o Context (e quest’anno purtroppo anche buona parte di Art Miami) in Downtown su Biscayne Bay. Una più trash dell’altra. Per non parlare del resto. Detto questo, tornando coi piedi sulla sabbia, qua le 10 cose di maggiore interesse della fiera, aperta al pubblico fino a domenica 9 dicembre.

1) LO STAND DI EDUARDO SECCI. Dalla ritualità teatrale delle performance di Luigi Presicce agli equilibri densi di Jon Kessler, come l’anno scorso lo stand è una delle proposte migliori della fiera

ALBERTO BOREA, FREE SCHOOL, 2018 - EDUARDO SECCI
ALBERTO BOREA, FREE SCHOOL, 2018 – EDUARDO SECCI
JON KESSLER, IKEBANA - EDUARDO SECCI
JON KESSLER, IKEBANA – EDUARDO SECCI

2) Lo stand di Aninat Gallery. Da non perdere i lavori dell’artista-attivista-performer cilena Lotty Rosenfeld. Esposte anche le bravissime Monica Bengoa e Mariana Najmanovic

LOTTY ROSENFELD, Una milla de cruces sobre el pavimento - ANINAT GALLERY
LOTTY ROSENFELD, Una milla de cruces sobre el pavimento – ANINAT GALLERY

3) Le veneri impudens e rivoluzionarie (e non solo loro) di Ira Lombardo da Alarcon Criado di Siviglia

IRA LOMBARDA , VENUS, 2018 - ALARCON CRIADO
IRA LOMBARDA , VENUS, 2018 – ALARCON CRIADO

IRA LOMBARDA , VENUS, 2018 - ALARCON CRIADO

4) Estar siendo. Bajo una bandera ajena di José Luis Landet, portato da Nieves Fernandez. Vincitore, tra le cose, del Otazu Art Prize, il premio più importante della fiera

Estar siendo. Bajo una bandera ajena di José Luis Landet, portato da Nieves Fernandez
Estar siendo. Bajo una bandera ajena di José Luis Landet, portato da Nieves Fernandez

5) I tappeti liquefatti dell’azero Faig Ahmed (Sapar Contemporary)

Faig Ahmed, Siddharta Gautama, 2017 (Sapar Contemporary)
Faig Ahmed, Siddharta Gautama, 2017 (Sapar Contemporary)

6) A 12. Lo stand di The Hole NYC. Il leggerissimo acciaio dei gonfiabili di Adam Parker Smith con sfondo i multicolor di Eric Shaw. A fianco, in silenzio e in solitaria, i sordi metafisici afro-manichini di Alex Gardner

Lo stand di The Hole NYC
Lo stand di The Hole NYC
Lo stand di The Hole NYC
Lo stand di The Hole NYC

7) Dai reticolati d’ingresso della Fondation Carmignac a Porquerolles alle sabbie di Miami Beach. Si intesse ed espande la Ciclotrama di Mello Landini ad Untitled (portato dalla galleria brasiliana Zipper), in antitesi alla foto-installazione gravitazionale di Celina Portella

La Ciclotrama di Mello Landini - ZIPPER
La Ciclotrama di Mello Landini – ZIPPER

8) Gli Swarovsky che puntellano i ritratti di Sadie Barnette (FORT GANSEVOORT)

Gli Swarovsky che puntellano i ritratti di Sadie Barnette (FORT GANSEVOORT)
Gli Swarovsky che puntellano i ritratti di Sadie Barnette (FORT GANSEVOORT)

9) Il pastello e la matita di Babajide Olatunji (Tafeta)

9) Il pastello e la matita di Babajide Olatunji (Tafeta)
9) Il pastello e la matita di Babajide Olatunji (Tafeta)

10) Lepre e iena di pezza del duo Marion Laval-Jeantet & Benoit Mangin, a coronamento del grazioso stand di Les Filles du Calvaire

Lepre e iena del duo Marion Laval-Jeantet & Benoit Mangin, nel grazioso stand di Les Filles du Calvaire)
Lepre e iena del duo Marion Laval-Jeantet & Benoit Mangin, nel grazioso stand di Les Filles du Calvaire)

Commenta con Facebook

leave a reply

*