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Soffiare l’anima. I vetri di Seguso in asta da Pandolfini

SCULTURA “DONNA CON CERBIATTO”, MODELLO SALVIATI 03 Murano, 1932, cm 23x15x14 Stima 40.000/60.000 euro SCULTURA “DONNA CON CERBIATTO”, MODELLO SALVIATI 03 Murano, 1932, cm 23x15x14 Stima 40.000/60.000 euro
VASO ZIG ZAG Murano, 1951, alt. cm 18, diam. cm 18 Stima 20.000/30.000 euro
VASO ZIG ZAG Murano, 1951, alt. cm 18, diam. cm 18 Stima 20.000/30.000 euro

Firenze brilla con le aste di Pandolfini di fine novembre.

Tre giorni all’insegna di gioielli e orologi con una incursione nei vetri di Archimede Seguso, in asta oggi (27 novembre). Mentre  il 28 e 29 sarà esitato quello dei Gioielli mentre solo il 29 quello degli Orologi.

Sono oltre cento i vetri provenienti direttamente dalla collezione privata di Seguso, dalla sua abitazione veneziana a pochi passi da piazza San Marco, affacciata sul teatro La Fenice. Stavano lì, dal 1999, a ricordare l’opera del grande maestro vetraio, a rappresentare quei settant’anni passati davanti alla bocca della fornace a Murano, seduto sullo scranno di legno, impegnato, come amava dire, “a soffiare l’anima” dentro una palla di vetro incandescente.

Le opere sono quelle di Archimede che lui stesso aveva scelto per la propria casa. Realizzato in stretta collaborazione con il figlio Gino, il catalogo di vendita, primo in assoluto nel panorama internazionale, esplorando in ordine cronologico un percorso ricco di continue sperimentazioni e scoperte illustra in maniera completa l’intero operato di quello che comunemente viene ricordato come il più grande maestro vetraio muranese del Novecento.

Di lui scrisse con grande garbo ma estrema puntualità Rosa Barovier Mentasti: “…Archimede Seguso assume, agli occhi di chi conosce la storia e il mondo vetrario muranese, un valore emblematico, incarna, come poche altre personalità del nostro secolo, la tradizione del vetro di Murano al suo più alto livello e ne esprime le qualità più significative e attraenti, non solo sotto il profilo tecnico-artistico ma anche umano e culturale…”

Il  catalogo parte da un’opera giovanile realizzata quando Archimede lavorava nella fornace di famiglia: si tratta di una deliziosa scultura in vetro policromo del 1932 raffigurante Donna con cerbiatto e si arriva alla suggestiva serie di vasi intitolata La Fenice, realizzata nel 1996 all’indomani dall’aver assistito per l’intera notte, dalle finestre della propria abitazione per la quale temette il peggio, al rogo del Teatro La Fenice.

SCULTURA “DONNA CON CERBIATTO”, MODELLO SALVIATI 03 Murano, 1932, cm 23x15x14 Stima 40.000/60.000 euro
SCULTURA “DONNA CON CERBIATTO”, MODELLO SALVIATI 03 Murano, 1932, cm 23x15x14 Stima 40.000/60.000 euro

Ancora nelle parole di Rosa Barovier Mentasti: “…Archimede Seguso si impone per il suo personalissimo stile di uomo e di artista: l’alta figura snella, non piegata dalla vecchiaia, i tratti del volto e lo sguardo acuto, la garbata asciuttezza dei modi, la suprema finezza progettuale ed esecutiva del suo lavoro vetrario non passano inosservati né si dimenticano….”

L’asta di gioielli del 28 e 29 novembre 2018 ruota attorno a un nucleo di lotti che susciterà grande interesse per il collezionismo dell’alta gioielleria. Ma non solo, il catalogo brilla anche per la completezza e varietà delle proposte che dai gioielli d’epoca a quelli d’artista, dalle grandi firme alle pietre di ottime carature, fornisce un panorama a 360° e offre lotti per tutte le fasce di mercato.


I riflettori si accenderanno sull’eccezionale diamante TYPE IIa ottagonale di 14.67 carati, colore D, purezza IF montato su un anello in platino, affiancato da due diamanti taglio taper ha valutazione di 400.000/600.000 euro. Restiamo in ambito pietre di grande valore passando dai diamanti al mondo delle ricercatissime pietre di colore parlando di due anelli con rubino birmano, uno ha al centro un pietra di quasi 4 ct circondata da una corona di diamanti taglio a goccia e taglio a brillante che ha una stima di 80.000/120.000 euro, mentre sono richiesti 30.000/50.000 euro per l’altro anello che presenta al centro un rubino birmano di oltre 9 carati affiancato da sei brillanti taglio a goccia, tre per lato. Un grande zaffiro ottagonale di oltre 16 ct montato che affiancato da due diamanti taglio tilliant è montato su un anello la cui stima è di 50.000/80.000 euro.


Perfetto trait d’union tra le pietre preziose d’eccezione e le grandi firme della gioielleria internazionale sono i gioielli della Principessa Maria Ruspoli: una semplice quanto elegante collana in oro e diamanti di taglio vecchio per la quale sono richiesti 45.000/50.000 euro; un bracciale in platino diamanti e rubini, stimato 40.000/60.000 euro e un paio di orecchini di Harry Wiston in oro bianco e diamanti taglio navette e baguette con due gocce amovibili per i quali sono richiesti 30.000/50.000 euro. Di grande interesse è il nucleo di gioielli firmati Bulgari raccolti da varie proprietà italiane. La bella e colorata collana della “collezione alta gioielleria 2014” ispirata alle forme dei giardini del Rinascimento italiano, esemplare unico, impreziosita da tormaline multicolor, peridots, spinelli e diamanti è inserita in catalogo per la cifra di 30.000/60.000 euro.


Della stessa collezione, sempre esemplare unico, il paio di orecchini stimati 10.000/20.000 euro, mentre il bracciale BZERO1, in oro bianco e diamanti sarà presentato con una richiesta di 10.000/15.000 euro. Ancora Bulgari con un anello a chevalier in oro giallo con diamante di ct 6.40 valutato 16.000/22.000 euro, un altro anello della collezione “FLORA” in oro bianco e diamanti stimato 6.000/9.000 euro e un elegante anello con diamante taglio navette di ct 3.70 circa, valutato 23.000/30.000 euro.

Per le grandi firme della gioielleria internazionale ricordiamo un bel bracciale David Web in oro giallo, smalto nero e perle australiane contornate da diamanti che è in catalogo per la cifra di 15.000/20.000 euro, e Cartier con un paio di orecchini in oro bianco con diamanti e due perle naturali a bottone, una grigia e una bianca che hanno una stima di 7.000/13.000 euro.

Tornando in Italia, il catalogo annovera una spilla in oro e diamanti di Bucellati, la classica spilla moretto della maison veneziana Nardi e il bel bracciale a pantera di Frascarolo, famoso per il suo “bestiario”.

Sulla scia del successo dell’asta dello scorso maggio, il dipartimento di OROLOGI DA POLSO E DA TASCA di Pandolfini propone, il prossimo 29 novembre, un catalogo ricco di proposte particolarmente interessanti che coprono i molti aspetti in cui si distingue questo mondo collezionistico. Le proposte del nuovo catalogo vanno dagli esemlari sportivi a quelli più classici ed eleganti ma sempre tutti riferibili alle più prestigiose Maison internazionali: Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Costantin, Patek Philippe, Cartier…

Come sempre i Rolex sono tra i modelli più attesi e questa vendita pone in primo piano Paul Newman in acciaio, stimato 90.000/150.000 euro e un Daytona Paul Newman in oro 14Kt che ha una valutazione di 140.000/180.000 euro. Le proposte della Casa di ginevrina proseguono con un OYSTER cosmograph con il quadrante argentè per il quale sono richiesti 35.000/50.000 euro, un DAYTONA in acciaio valutato 35.000/50.000 euro e un Submariner in acciaio e roro con il quadrante champagne e indici in diamanti e zaffiri.

È in oro rosa il Patek Philippe Calatrava cinturino e fibbia originali che ha una stima di 10.000/15.000 euro, mentre è di 9.000/13.000 euro la valutazione di un Patek Philippe modello Gondolo in platino e oro rosa. Ricordiamo ancora un Audemars Piguet in oro giallo con cassa tonda che reca sul fondello una dedica per il film “Un dollaro bucato” a Giuliano Gemma, indimenticato protagonista di questo e tanti altri grandi Western all’italiana.

 

27 NOVEMBRE 2018
I VETRI DI ARCHIMEDE SEGUSO. OPERE DALLA SUA COLLEZIONE PRIVATA

28-29 NOVEMBRE 2018
GIOIELLI

29 NOVEMBRE 2018
OROLOGI DA POLSO E DA TASCA

FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26

www.pandolfini.it

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