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Gender Bender 16° edizione: “Cromosomi”, in scena arti e identità

Gender Bender 16° edizione Bugie bianche. Capitolo primo: Black Dick

Gender Bender 16° edizioneBologna, dal 24 ottobre al 3 novembre 2018 torna il Gender Bender, arrivato quest’anno alla sua 16° edizione: “Cromosomi

Gender Bender, oltre 100 appuntamenti in 11 giornate su oltre 20 luoghi in tutta Bologna. In arrivo 21 prime nazionali, 30 repliche di 13 spettacoli di teatro e danza, 31 titoli cinematografici, 19 incontri e conversazioni, 21 workshop e laboratori, 2 mostre, con opere, autori e autrici provenienti da Paesi Bassi, Francia, Italia, Danimarca, Irlanda, Australia, Kenya, Corea del Sud, Germania, Belgio, Brasile, USA, Cile, Gran Bretagna, Cina, Argentina, Svizzera, Kosovo e Canada.

Danza, teatro, cinema, laboratori, incontri per esplorare gli universi del corpo, delle differenze. Cromocosmi è il titolo di questa edizione, nella quale si fondono sguardi e traiettorie innovative della ricerca artistica contemporanea, che attraversano il dibattito sui mille universi e le tantissime storie di vita costruite sulle differenze (cosmi), parlando di identità e di corpi (cromosomi), ma anche di provenienze geografiche ed etniche (cromatismi), con particolare riferimento alla black culture.

Gender Bender è diviso in sette sezioniDanza, Cinema, Teatro, Mostre, Incontri, Laboratori, Party – e offre uno sguardo multidisciplinare sulle produzioni del contemporaneo.
Il tema di questa sedicesima edizione – cioè l’intreccio tra le differenze, l’identità di genere, provenienza geografica, etnia – attraversa come un fil rouge le sette sezioni, creando un percorso particolare che abbraccia gran parte delle opere in programma.

Gender Bender 16° edizione
Matt Smith in una scena di Robert Mapplethorpe diretto da Ondi Timoner

Nella sezione CINEMA segnaliamo la prima nazionale del biopic su Robert Mapplethorpe diretto da Ondi Timoner, con protagonista Matt Smith (Doctor Who, The Crown) e presentato al Tribeca Film Festival.Un film che vede la luce dopo 12 anni di ricerche, studi e scrittura da parte di Timoner, che qui abbandona il documentario per un film di finzione: “Ho cercato di fare qualcosa che fosse rivolto agli artisti. Qualcosa che loro potessero vedere trovandovi l’ispirazione per realizzare l’impossibile, come fece lui. Lo considero come un visionario dell’impossibile e volevo onorarlo per questo”.

Ci sono poi, tra gli altri, Tinta Bruta, dei registi brasiliani Marcio Reolon e Filipe Matzenbacher (presentato anche a Berlino e al MIX Festival) e Bixa Travesty (Tranny Fag) di Claudia Priscilla e Kiko Goifman, documentario su Linn da Quebrada, astro del pop, brasiliana nera e transessuale, che canta contro gli stereotipi machisti e di genere nel Paese con il più alto numero di violenze contro le persone trans (qui il suo canale Youtube).
Viene dall’Argentina Mujer Nomade, documentario di Martìn Farina sulla vita dell’epistemologa e saggista argentina Esther Díaz e sul suo lavoro filosofico, legato ai parametri della sessualità e del piacere che dominano la cultura patriarcale; dal Kenya, dove è stato messo al bando (l’omosessualità è fuorilegge), arriva a Bologna Rafiki, il film di Wanuri Kahiu presentato all’ultima edizione del Festival di Cannes, mentre dalla Cina arriva in prima nazionale Adonis di Scud, uno dei registi più provocatori e scandalosi del cinema asiatico contemporaneo (Amphetamine, Voyage).  Dopo la première alla Mostra del Cinema di Venezia, arriva anche al Gender Bender Zen Sul Ghiaccio Sottile della giovane regista Margherita Ferri.

Nella sezione DANZA, la collaborazione con il Dutch Performing Arts, il programma che sostiene i creativi dei Paesi Bassi, porta a Bologna i lavori del coreografo Shailesh Bahoran, virtuoso dell’hip hop, attivo in Olanda ma nella cui storia si fondono le etnie dell’India e dell’America Latina; di Guilherme Miotto, coreografo brasiliano che con Warriors foot rappresenta il calcio giocato dai ragazzi di strada e lo contamina con la danza; e di Fernando Belfiore, anche lui brasiliano di casa a Amsterdam, con la sua poetica sul corpo che sperimenta forme e possibilità attraverso l’incontro con diversi elementi.
La danza arriverà anche nei luoghi più insoliti, ad esempio il supermercato Coop di via Andrea Costa, dove Mario Coccetti, protagonista a teatro con il suo spettacolo Sin, realizzerà un’incursione coreografica di tango e improvvisazioni con i performer Rocco Suma e Salvatore Sciancalepore.

Gender Bender 16° edizione
Bugie bianche. Capitolo primo: Black Dick

Per la sezione TEATRO, andrà in scena il lavoro caustico e provocatorio di Alessandro Berti, che nel suo Bugie bianche. Capitolo primo: Black Dick si concentra sullo sguardo del maschio bianco sul maschio nero, e in particolare sul suo corpo, chiedendosi quale rapporto ci sia tra l’oppressione storica del bianco sul nero e la percezione di un’oppressione intima, privata, sessuale, che il bianco sente di subire nel confrontarsi con il nero.

>> Sul sito del Gender Bender tutto il programma e il calendario completo di tutti gli eventi

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