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La Tenuta della Guardia, a Gavi, per un relax ‘in bianco’

È una fortuna che esistano le tecnologie ottiche, per raccontare i viaggi, perché spesso la scrittura non basta: devono sopperire foto e video. Ad esempio l’hotel-ristorante “Tenuta della Guardia”, in quel di Gavi, lo si può tratteggiare con mille parole, che non potranno mai dare un’idea efficace del panorama e della tranquillità che lo circonda.

La zona è quella dell’Alto Monferrato, in provincia di Alessandria, sulla strada che dai colli di Tortona passa per il fiume Scrivia e si spinge, altura dopo altura, fino al Parco delle Capanne di Marcarolo, al confine tra Piemonte e Liguria. Dalle ampie terrazze dell’hotel, ecco i vigneti verdeggianti a tracciare in modo ben visibile le chiome delle colline: sembrano solchi lasciati da un pettine gigantesco. Osservandoli, si deduce che nel 2014 doveva pur esserci un motivo, o ben più di uno, per far decidere all’UNESCO di proteggere il territorio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato come parte integrante del Patrimonio Mondiale; si è attribuito, allora, valore universale a tale paesaggio culturale, risultato dell’azione combinata dell’uomo e della natura.

“Un posto ideale per una vacanza rilassante”, suggerisce Sabrina Vittore, marketing manager dell’hotel, “ma anche per percorrere con un’e-bike i nostri saliscendi collinari. Se invece si vuole organizzare un evento, un congresso, un matrimonio, abbiamo a disposizione la Sala Arazzo, arredata con magnifici pezzi d’antiquariato, per non più di 50 persone, e poi le grandi vetrate della sala Gavi, per sentirsi immersi nella natura circostante, ed accogliere fino a 180 ospiti.”


Non solo matrimoni e congressi: chi passa di qui ha in mente la visita nelle cantine storiche, giusto?
“Di certo l’enogastronomia ha un ruolo importantissimo, basti pensare al successo del raviolo gaviese (con carne, salsiccia, borraggine e maggiorana), grande protagonista delle nostre tavole; né mancano gli estimatori della testa in cassetta, un salume a base di frattaglie di maiale che si fregia del titolo di Presidio Slow Food. Potrei ancora citare tante altre specialità intramontabili come i peperoni arrostiti con bagna cauda, il vitello tonnato, il bollito, il risotto al cortese, il bonèt all’amaretto. Quanto al vino, poi, è possibile guardarsi intorno e partire in quarta, visto che siamo nella terra del Gavi, un bianco di grande tradizione che ottiene la DOC all’inizio degli anni settanta; dopodiché, l’intenditore ha solo da scegliere, perché non mancano il Dolcetto e il Timorasso, su queste colline, e solo un po’ più in là il Barbera, il Brachetto, il Grignolino, la Malvasia. Si lavora molto, in ogni caso, anche con il turismo d’affari e con gli shopping tour, essendo “La Tenuta della Guardia” posta a dieci chilometri dal Serravalle Designer Outlet. Capita così che l’alta stagione per noi sia non solo a Luglio-Agosto, ma anche a Gennaio, cioè in corrispondenza con i saldi dell’Outlet.”

Le camere sono 6 doppie al piano terra, con ingresso indipendente e patio antistante, e 12 ai piani superiori, triple o quadruple con area salotto, vista colline o giardino e balcone. E siccome dopo il relax bisogna pur mangiare, il ristorante della “Tenuta della Guardia” garantisce di poter soddisfare tutte le esigenze dei gastronauti alla ricerca di un tocco di sapienza culinaria: piemontese e gaviese, naturalmente.

Ma una vacanza non può dirsi completa senza l’arricchimento da epicurei che la cultura enologica piemontese può regalare, e a questi epicurei si può suggerire, spassionatamente: provate ad abbinare i ravioli, la testa in cassetta, la bagna cauda, il vitello tonnato ad un buon Gavi, non lasciatelo tutto agli americani, agli inglesi, ai tedeschi e ai russi. “Sta di fatto,” mi spiega Corrado Cavallo, enologo e direttore dell’azienda agricola “La Scolca”, alle porte di Gavi, “che i nostri grandi bianchi sono destinati all’esportazione, almeno per tre quarti dell’intera produzione. Sarà perché da qualche decennio il Gavi è considerato un vino quasi esclusivo, sarà per il posizionamento medio-alto, a livello commerciale, ma in Italia si fa un po’ fatica a venderlo. Eppure i fattori di successo ci sono tutti: proprio qui, nella zona di Rovereto di Gavi, il terreno è argilloso, prolungata è l’esposizione al sole, e la brezza marina, piuttosto asciutta, difficilmente viene a mancare. Il nostro campione è il “Gavi dei Gavi” etichetta nera, da vigneti di uva Cortese che hanno fino a sessant’anni e quindi rese basse ma più concentrate. Ne vien fuori un bianco che si distingue per la sua grande eleganza, e che evolve magnificamente al passar degli anni.”

La prova del bicchiere rivela sentori di frutta gialla su uno sfondo mandorlato: il palato è ampio, raffinato, con una persistenza di tutto rispetto. Sorgerebbe, a questo punto, la curiosità di assaggiare un altro “La Scolca” di prestigio, tipo il Millesimato d’Antan del 2007, uno spumante da uva Cortese a contatto con i lieviti in bottiglia per circa 12 anni; tanto per capire cosa resti dei profumi originari e cosa abbia acquistato, o perso, in freschezza ed equilibrio.
È anche per concedersi chicche come queste che si passa dalle parti di Gavi, e non solo per le risalite in e-bike, per una visita al Forte di Gavi o per un tris di ravioli, da gustare nelle loro varie declinazioni: con un bicchiere di bianco ben invecchiato in mano pure il panorama appare più limpido, le colline più fresche e verdeggianti, e il cervello può fotografare una sensazione di tranquillità e abbandono ai piccoli piaceri della vita. Al ritorno a casa, il rumore delle città farà fatica a cancellare tutto questo.

Hotel ristorante “Tenuta della Guardia”
Via Nebbioli, 44 – Gavi (AL)
info@tenutadellaguardia.it
+39 335 815 5166

Azienda agricola “La Scolca”
Strada per Rovereto 170/r – 15066 Gavi (AL)
contatti@scolca.it
+39 0143 682176

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