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Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce in arrivo al cinema

4. Claude Monet (1840-1926) Nymphéas en fleur stamped with signature 'Claude Monet' (Lugt 1819b; on the reverse) oil on canvas 63 x 70 7/8 in. (160.3 x 180 cm.) Painted circa 1914-1917 Estimate on Request Price realised USD 84,687,500 Christie’s | The Collection of Peggy and David Rockefeller: 19th and 20th Century Art, Evening Sale | New York | 8 maggio 2018

Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce in arrivo al cinema, solo il 26, 27 e 28 novembre

Dopo il successo da record della mostra Monet. Capolavori dal Musée Marmottan, che al Vittoriano di Roma che ha raccolto oltre 460 mila visitatori, arriva al cinema in anteprima esclusiva Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce.
Il film sarà al cinema solo il 26, 27 e 28 novembre, un’uscita evento dedicata al padre dell’Impressionismo e alla sua ossessione per le ninfee.

Con la partecipazione straordinaria dell’attrice Elisa Lasowski (attrice del Trono di Spade), della fotografa Sanne De Wilde, della giardiniera della Fondation Monet a Giverny, Claire Hélène Marron. Con la colonna sonora originale di Remo Anzovino.

Quando l’ex Primo Ministro Francese George Clemenceau si reca a Giverny trova parecchie tele accatastate nella cantina dell’abitazione in cui è ospite, tutte opere di Claude Monet, il padre dell’Impressionismo. Tele su tele dipende dove le protagoniste indiscusse erano sempre e solo le ninfee. È proprio per raccontare questa storia, questa passione, questa ossessione, che arriva al cinema Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce, il film evento prodotto da Ballandi Arts e da Nexo Digital che sarà nelle sale solo per tre giorni il 26, 27 e 28 novembre (elenco sale a breve su nexodigital.it) e condurrà il pubblico a Parigi, tra il Musée Marmottan, il Musée de l’Orangerie e il Musée D’Orsay, a Giverny con la Fondation Monet, la casa e il giardino dell’artista, e tra i magnifici panorami di Étretat.

A guidare gli spettatori alla scoperta dei luoghi, delle opere e delle vicende di Monet, c’è l’attrice Elisa Lasowski (Trono di Spade, Versailles), mentre la consulenza scientifica è stata affidata allo storico e scrittore Ross King, autore del best seller Il mistero delle ninfee. Monet e la rivoluzione della pittura moderna (Rizzoli).
Tra gli altri interventi che danno nuova luce alla figura di Monet e al suo lavoro anche quello della fotografa Sanne De Wilde e quello della giardiniera della Fondation Monet, Claire Hélène Marron. La colonna sonora originale del film è firmata da Remo Anzovino.Ninfee MonetAttraverso queste voci e queste testimonianze scopriremo così come Claude Monet riemerga dalla depressione che lo ha portato ad abbandonare la pittura e decida di dedicarsi anima e corpo alla sua impresa più colossale: la Grand Décoration. Enormi pannelli raffiguranti il suo stagno di ninfee, talmente avvolgenti che lo sguardo dello spettatore si perde in un’atmosfera di serenità e pace.

Seguendo il percorso della Senna, partiremo da Le Havre dove Monet trascorre il primo periodo della sua vita artistica, risalendo il fiume verso gli altri paesi dove ha dimorato, per dimostrare quanto innovativo, radicale e moderno sia il suo approccio all’arte e quanto spasmodica la sua ricerca dell’elemento acquatico: Poissy, Argenteuil, Vétheuil, Giverny. Qui, recluso nel suo giardino, mentre piovono le bombe della Prima Guerra Mondiale, Monet insegue ossessivamente il suo sogno di eterna gloria, e dipinge senza tregua la sua opera di resistenza e di pace. A Parigi, nel Musée de L’Orangerie, la sua speranza trova finalmente il giusto compimento, nelle magnifiche sale ovali da lui stesso disegnate. Qui, nel maggio del 1927, l’amico George Clemenceau inaugura finalmente il museo dedicato alla Grand Décoration.Ma Claude Monet è morto appena cinque mesi prima. Non vedrà mai la sua opera compiuta, né conoscerà l’impatto che ha avuto sul pubblico. Ma l’opera più ardita di Monet, quella nella quale ha profuso gli ultimi dodici anni della sua vita e le sue ultime energie, viene accolta con disprezzo dai francesi. Solo trent’anni più tardi, le Ninfee di Monet varcheranno uno stagno più grande, l’Oceano Atlantico, e invaderanno gli Stati Uniti, insieme a tutta la sua produzione, decretando così – questa volta per sempre – il successo di uno straordinario genio.

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