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Il Balletto del Bol’šoj torna alla Scala dopo 11 anni

Alyona Kovalyova_Jacopo Tissi_67 La Bayadere 2018.05.02 by Damir Yusupov Alyona Kovalyova_Jacopo Tissi_67 La Bayadere 2018.05.02 by Damir Yusupov
Alyona Kovalyova_Jacopo Tissi_67 La Bayadere 2018.05.02 by Damir Yusupov
Alyona Kovalyova_Jacopo Tissi_67 La Bayadere 2018.05.02 by Damir Yusupov

Il Balletto del Bol’šoj alla Scala mancava da Milano da 11 anni. Ora sarà in scena dal 7 al 13 settembre con La Bayadère di Minkus/Grigorovich e La bisbetica domata di Maillot sulle musiche scritte da Šostakovič per il cinema.

La bayadère  è uno dei balletti cardine del repertorio classico, e vide la sua prima assoluta a San Pietroburgo nel 1877. Un’India da leggenda, gli intrighi e i drammi d’amore della bella Nikiya, danzatrice del tempio, del principe Solor e di Gamzatti, figlia del Rajah: lussureggiante esotismo, nato dal fascino dei paesi esotici nei popoli occidentali e dal successo di opere letterarie come il poema indiano Śakuntalā di Kālidāsa, la cui leggenda ispirò Marius Petipa a creare una perfetta armonia fra scene di massa e personaggi principali, dai sentimenti contrastanti, con momenti di alto lirismo e fascino poetico.

Alyona Kovalyova_8 La Bayadere 2018.05.02 by Damir Yusupov
Alyona Kovalyova_8 La Bayadere 2018.05.02 by Damir Yusupov

Su tutti, la meraviglia del Regno delle Ombre, pura danza, di creature che con geometrico nitore e inesauribili figurazioni fanno eco ai protagonisti, quadro che aprì la strada alla fortuna occidentale di questo balletto. Lavorare sui balletti di Petipa è stata una delle linee principali dell’attività coreografica di Grigorovich, consapevole della presenza viva di Petipa e della conservazione dell’eredità classica – e Petipa stesso meglio di altri, ha dimostrato che i vecchi balletti devono essere ripresi. Questo era l’obiettivo di Grigorovich quando allestì La Bayadère nel 1991 e quando l’ha riproposta nel 2013. I principi alla base della produzione restano invariati:ci sono tutte le composizioni originali di Petipa, le successive interpolazioni e anche gli ampi frammenti dell’azione ri-coreografati dallo stesso Grigorovich; la novità, per il pubblico del 2013, è l’assenza del finale: non c’è il terremoto che distrugge il tempio. Grigorovich ha deciso che, dopo l’atto sinfonico delle Ombre, non era necessaria altra danza: “Le Ombre sono una vetta nell’arte del balletto; speriamo che lo siano ancora per molto. E che ogni persona in sala possa sentire a portata di mano la magia del balletto russo, una delle meraviglie del mondo”.

shadows by Yusupov
shadows by Yusupov

Commissionato dal Teatro Bol’šoj, presentato in debutto nel luglio del 2014, La bisbetica domata è il primo balletto creato da Jean-Christophe Maillot per una compagnia che non fosse la sua (Les Ballets de Monte-Carlo). Ispirata alla omonima commedia di Shakespeare, si è aggiudicata tre Maschere d’Oro, per la migliore produzione e per i due protagonisti. Maillot ha pensato per i danzatori del Bol’šoj un lavoro con una grande vena narrativa, per metterne in evidenza oltre che la bravura anche l’abilità interpretativa. Per il coreografo questa commedia è come una meravigliosa storia sui rapporti umani che semplicemente chiede di essere tradotta nel linguaggio del corpo.

Una trama abbastanza complessa che soprattutto lo ha intrigato per essere uno dei lavori più sensuali di Shakespeare, e ha catturato la sua attenzione come analisi appassionata delle relazioni d’amore. Per Maillot, coreografo che ama rinarrare una storia classica a suo modo, questa è una commedia che parla dell’incontro di due caratteri eccezionali (Caterina e Petruccio) che per questo motivo non possono sopportare l’idea di avere un rapporto mediocre tra di loro – o con nessun altro.  Lavorando con i ballerini del Bol’šoj, per lui era ovvio che il compositore doveva essere russo. Sceglie Šostakovič, sulle cui musiche aveva già fatto altre creazioni, orientandosi questa volta sulle composizioni per il cinema.

Gli eventi si inseriscono nel Festival ‘Le stagioni russe’, organizzato per la prima volta in Giappone lo scorso anno e per la seconda quest’anno in Italia, coinvolte 74 città italiane. Il festival prevede ancora un centinaio di appuntamenti e si concluderà il 18 dicembre a Roma.

 

www.teatroallascala.org

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