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La Top Ten delle opere più care vendute nel I semestre 2018 nel mondo. Domina Modì

4. Claude Monet (1840-1926) Nymphéas en fleur stamped with signature 'Claude Monet' (Lugt 1819b; on the reverse) oil on canvas 63 x 70 7/8 in. (160.3 x 180 cm.) Painted circa 1914-1917 Estimate on Request Price realised USD 84,687,500 Christie’s | The Collection of Peggy and David Rockefeller: 19th and 20th Century Art, Evening Sale | New York | 8 maggio 2018
1) Amedeo Modigliani

 

La Top Ten delle opere più care vendute nei primi sei mesi dell’anno ha realizzato 816.756.337 dollari, contro i 587.289.218 dollari delle dieci opere del “First Half” 2017.

La novità di questa classifica è la presenza della casa d’aste Phillips, solitamente assente nelle liste delle migliori aggiudicazioni, sia annuali che semestrali. Insieme a Christie’s e Sotheby’s, anche Phillips ha contribuito al raggiungimento di circa 8 miliardi di dollari in questi primi sei mesi dell’anno. Sono infatti circa 4 i miliardi incassati dalla Maison di Pinault, $3,45 quelli di Sotheby’s ($2,4 miliardi per le aste e $542 milioni, + 67%, per  le Private Sale, settore in cui la maison americana è molto forte) e oltre 500 milioni per Phillips, maison più piccola ma che come detto, si è conquistata anche ben due posizioni in classifica, in ottava con un maestro moderno, Picasso ($57.819.837) e in ultima con un big contemporaneo, Jean-Michel Basquiat ($45,315,000).

Questo inizio 2018 sembra infatti avere tutte le premesse per essere un’ottima annata per la casa d’aste nata a Londra alla fine del Settecento. Parlano da soli i numeri: le aste nei primi sei mesi hanno totalizzato $517 milioni mentre nel 2017 erano stati “solo” 321 milioni $. Andando a ritroso nel tempo, solo poche settimane fa l’ultimo successo: una “White Glove Sale” (ovvero 100% di venduto) a Londra per l’asta serale dedicata all’arte contemporanea e del XX secolo del 27 giugno che ha realizzato £34.416.000. E ancora un po’ più indietro a maggio anche Phillips ha contribuito al successo di una delle “Auction Week” più importanti mai viste a New York quando ha realizzato 131,6 milioni di dollari, con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Un risultato in parte regalato dalla vendita di “Flexible” di Basquiat, che dalla stima di $ 20 milioni è schizzato a $ 45,3 milioni (la decima posizione di cui parlavamo sopra). Nella carrellata dei successi, torniamo a parlare del Picasso dell’ottava posizione: l’8 marzo scorso a Londra la “20th Century & Contemporary Art” ha fatto £97.8 milioni contro una aspettativa di £51 milioni di gran lunga superata grazie soprattutto a ‘La Dormeuse’ di del maestro di Malaga che era stimata tra i 12 e i 18 milioni di sterline ma è stata battuta a ben £41.859.000 ($57.819.837).

8. Pablo Picasso
10. Jean-Michel Basquiat

Come nel 2017, occupa la prima posizione Sotheby’s con “Nu Couché (Sur Le Côté Gauche)” di Amedeo Modigliani, dipinto nel 1917 e venduto a New York lo scorso maggio per 157.159.000 dollari (leggi qui i dettagli). Con questa cifra il nudo disteso è stato incoronato la seconda opera più cara di Modì venduta in asta nonché quarta opera più cara in assoluto venduta in asta dopo Leonardo (450,3 milioni), Picasso (179,3 milioni) e un altro nudo disteso del pittore livornese (170,4 milioni). Sotheby’s è presente solo con un altro dipinto, di Pablo Picasso, un ritratto di Marie-Thérèse Walter, la sua “musa d’oro”, in settima posizione.

Christie’s invece, che non è una società quotata in borsa, ha rilasciato il suo report. E ha dichiarato risultati eccezionali: 4 miliardi di dollari (+35% sul 2017), il totale più alto per un semestre nella storia della maison. Ovviamente ha contribuito in modo decisivo l’asta della collezione Rockefeller conclusasi con ben $835 milioni di venduto, una delle aste più importanti di sempre e soprattutto l’asta di beneficenza con il risultato più alto mai realizzato (leggi qui un approfondimento sul semestre di Christie’s)

Osservando la classifica rispetto al 2017, sembra che quest’anno il gusto sia stato più orientato verso i grandi maestri moderni. Indubbiamente grazie ai capolavori della collezione dei coniugi Rockefeller (da quella raccolta Picasso, Monet e Matisse). Assenti anche i gioielli, che negli ultimi anni resoconti hanno fatto capolino più volte.

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