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Salone del Libro di Torino 2018: i titoli e i 5 stand da non perdere

Salone del Libro di Torino 2018 Salone del Libro di Torino 2018 Foto: Filippo Carugati
Salone del Libro di Torino 2018
Salone del Libro di Torino 2018
Foto: Filippo Carugati

È in corso a Torino l’edizione numero 31 del celebre Salone del Libro. Dopo le tensioni e i dubbi sollevati dalle polemiche della scorsa edizione e dalla neo-nata rivalità con Tempo di Libri di Milano, le code all’ingresso all’apertura testimoniano l’interesse nei confronti dell’evento diretto da Nicola Lagioia. Il ritorno dei grandi gruppi assenti lo scorso anno, su tutti Mondadori, lo spazio espositivo ingrandito, la sezione dedicata interamente ai laboratori e i grandi ospiti, incontri, discussioni che fino al 14 maggio animeranno il Lingotto sono termometro del fervore culturale e letterario necessario per riportare la fiera torinese ad essere leader in Italia.

Scrittori, editori, scienziati, premi Nobel, Pulitzer, Oscar e naturalmente tutti gli espositori indagheranno ulteriormente il tema di questa edizione “Un giorno, tutto questo”, già introdotto dalle 5 domande che hanno accompagnato il cammino verso l’inaugurazione. Chi voglio essere? Perché mi serve un nemico? A chi appartiene il mondo? Dove mi portano spiritualità e scienza? Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione?

A questi interrogativi e suggestioni hanno risposto in modo particolarmente interessante 5 case editrici.

Salone del Libro di Torino 2018
Salone del Libro di Torino 2018
Foto: Filippo Carugati

Adelphi

Adelphi si presenta a Torino proponendo diverse novità, tra cui due titoli che posiziona al centro del suo primo ripiano espositivo e fissa negli occhi e nei desideri dei visitatori. Si tratta di Un romanzo russo di Emmanuel Carrère e soprattutto di Moravagine di Blaise Cendrars. La riedizione del romanzo del 1926 solleva dalla polvere del tempo il celebre scrittore francese e sembra idealmente rispondere ad uno dei quesiti che il Salone quest’anno pone ai suoi interlocutori: A chi appartiene il mondo? A chi se lo va a prendere, risponderebbe Cendrars, che ha fatto della tematica del viaggio e dell’avventura centro della sua vita e della sua opera.

Ed anche Raymond la Science e Moravagine vivono di fughe ed emozioni forti, da quando il primo, medico che porta il nome di un anarchico ghigliottinato, aiuta a scappare da una clinica il secondo, la «grande belva umana», «amorale», «fuorilegge», l’ essere che incarna la follia e il male, che uccide «spesso per puro divertimento». I due, entrambi ‘doppi’ dell’autore, si immergono nel viaggio destrutturante il circolo borghese della vita verso un disordine che è l’essenza stessa dell’esistenza. Il dualismo, il contrasto, le tensioni interne ed universali sono motore di un mondo in cui esiste solo l’azione e non c’è spazio per la verità. L’esaltazione dell’effimero è la consolazione migliore che esista in un crudo mondo pieno di «delitto, furto, gelosia, fame, menzogna, sborra, stupidità, malattie, eruzioni vulcaniche, terremoti, mucchi di cadaveri». Lo stile alquanto formale del romanzo genera un fruttuoso conflitto con il sapore leggendario ed immaginifico della trama e delinea i contorni di un’opera dalla «prodigiosa potenza pittorica, un misto di crudeltà, sensualità e lirismo»

Salone del Libro di Torino 2018, Stand Adelphi
Salone del Libro di Torino 2018, Stand Adelphi
Foto: Filippo Carugati

#logosedizioni

#logosedizioni, casa editrice italiana specializzata in volumi di grafica, architettura, design, fotografia e molto altro, propone una serie di grandi volumi dedicati a diversi artisti. Fra questi, nel centenario della sua morte, spicca Egon Schiele, The complete Paintings 1909-1918. Il volume di grandi dimensioni è edito da Taschen e porta la firma di Tobias G. Natter, storico dell’arte che grazie alla sua esperienza presso l’Austrian Belvedere Gallery di Vienna si è specializzato nella pittura viennese di inizio novecento.

Dal Salone del Libro alle grandi secessioni viennesi, periodo all’interno del quale Schiele si inserì perfettamente per poi diventarne attivo protagonista. Il genio espressionista viene celebrato nel volume illustrato attraverso la raccolta monografica di 221 opere, prodotte negli ultime dieci anni di attività, che ne testimoniano l’abilità pittorica. Abilità che non è solo tecnica, ma che risiede soprattutto nella carica magnetica delle sue figure scarne, nella sofferenza e nell’emozione che scivola dalle pieghe di quei personaggi stanchi e disperati, dimenticati dalla società ma per sempre immortalati nelle opere dell’artista. Ogni pagina, ogni quadro, ogni disegno sono un oceano di dettagli da esplorare, di segreti da scoprire, sono lo spiraglio di luce che fugge dalla fessura di una porta che stretta negli anfratti dell’anima nessuno avrebbe dovuto aprire. Qui risiede la malinconica provocazione che ancora affascina, appassiona e talvolta spaventa.

Alle immagini delle opere, sono accompagnati estratti dei suoi scritti in prosa e poesia, insieme ai testi critici che aiutano la comprensione di un artista che conserva anche oggi immutato il suo mistero.

Il Saggiatore

Il Saggiatore sorprende il Salone con un allestimento espositivo inusuale e coinvolgente. Lo stand circolare si articola in un doppio percorso a spirale dove i ripiani, oltre a sorreggere i libri, propongono al visitatore una serie di ‘sfide’ volte a delineare il profilo di lettore e il titolo più adatto ad esso fra quelli proposti. Lungo le vie del “lato emotivo” e del “lato razionale”, rimando agli emisferi cerebrali, una serie di scelte condurranno il visitatore verso il libro che volontariamente-involontariamente avrà selezionato come più consono ai propri gusti.

Consono ai gusti di ogni buon lettore è Città sola di Olivia Laing. La scrittrice e critica letteraria inglese costruisce fra le sue pagine una New York visionaria al di sopra della città che tutti siamo abituati a conoscere. È un agglomerato urbano denso ma muto, sintesi di una società dove spesso si è soli pur essendo circondati da migliaia di persone. Nelle zone d’ombra della metropoli emergono silenziosi personaggi alienati come il cantante Klaus Nomi, scomparso a causa dell’Aids, il pittore Henry Darger, autore di decine di capolavori mai esposti, ed altri personaggi cresciuto nell’arido tessuto contemporaneo che connette senza unire. In filigrana l’esperienza dell’autrice stessa, cresciuta con la madre omosessuale e costretta a scappare per sfuggire al pregiudizio. Da qui la potenza evocativa di un romanzo costruito in bilico tra traumi personali e universali, che riecheggiano nei riferimenti a Andy Warhol, Edward Hopper e David Wojnarowicz, in un continuo scambio tra narrazione e confessione.

Salone del Libro di Torino 2018, Stand Il Saggiatore
Salone del Libro di Torino 2018, Stand Il Saggiatore
Foto: Filippo Carugati

Marcos y Marcos

La casa editrice fondata nel 1981 da Marco Franza, poi staccatosi dal progetto, e Marco Zapparoli: Marco e Marco appunto. L’idea viene dalla dedica che un poeta cileno, compagno d’università, fece loro sul frontespizio di una raccolta di poesie: “Para Marcos y Marcos con todo el cariño”. Un progetto nato dalla passione e dall’impegno e che ancora oggi continua ad operare preferendo al qualità alla quantità, la cura dei dettagli ad una pubblicizzazione massiccia.

L’inferno è vuoto è la grande novità con cui arrivano al Salone di Torino 2018. Se da una parte rappresenta il desiderio di novità, dal momento che l’autore Gaetano Pesce è un giovane autore al suo terzo libro, dall’altra parte si tratta di un ritorno al passato. Un ritorno a quel genere ibrido in grado di miscelare ironia e mistero, tensione e leggerezza dando vita a romanzi dalla difficile classificazione ma dalla facile lettura, che ha portato al successo la casa editrice. Il piglio del giallo rende il libro scorrevole ed appassionante, disseminando personaggi e fatti tanto bizzarri da eccellere per originalità. Il Papa, proprio lui, in persona, che una domenica mattina durante l’angelus sconvolge tutti e si butta giù dal balcone. Questo è l’incipit di un racconto dove tre personaggi, Fabio Acerbi, il Cobra e Alberto Gasman si rincorrono senza saperlo. I passi di un giovane scrittore spedito a Roma per scrivere un grande romanzo nella città in tumulto, un gangster e il suo scagnozzo sembrano legati da una bellissima donna dai “capelli rossi, collo leggero e fragile, un neo sulla guancia da baciare”. Dietro di loro una scia di cadaveri e soprattutto l’ispettore De Santis che ha capito “che i misteri danno senso all’esistenza, e a lui è scoccata la scintilla”.

NNEDITORE

Il Salone del Libro di Torino scrive una pagina che sembra uscita dalla sceneggiatura di Black Mirror. È 7 di Tristan Garcia, edito da NNEDITORE. La novità della giovane casa editrice nata nel 2015 rappresenta una ventata fresca per l’intero sistema. È lo sforzo creativo totalmente assente proprio nel mondo distopico e fantastico creato da Garcia, dove la popolazione è assuefatta da una droga chiamata Alice. Alice consente a chi ne fa uso di rivivere il se stesso di 10, 20, 30 anni prima. È facile allora scivolare nei ricordi e non sollevarsi più, inebriati dalle emozione rinnovate di eventi già vissuti. In un mondo spazialmente e temporalmente intricato al pari di un labirinto di Escher, i personaggi si muovono alla ricerca del futuro, della scintilla in grado di rigenerare la passione per il nuovo e per l’ignoto.

Quando sembra non esserci più nulla da desiderare se non le luci di un impareggiabile passato, la salvezza risiede nella consapevolezza che tutte le combinazioni che la vita ci offre, che vengano colte oppure no, rappresentano un unico tempo presente in cui risiede la nostra essenza sfaccettata.

Salone del Libro di Torino 2018
Salone del Libro di Torino 2018
Foto: Filippo Carugati

Il sito ufficiale dell’evento per ulteriori informazioni.

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