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Spital: il doppio progetto di Thomas Lange e Mutsuo Hirano, a Napoli

Spital Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini - Interno ph. Luigi Spina
1_Thomas Lange_Spital_2018_exhibition view _SMMAVE_foto di Serena Petricelli_courtesy Atelier Thomas Lange
1_Thomas Lange_Spital_2018_exhibition view _SMMAVE_foto di Serena Petricelli_courtesy Atelier Thomas Lange

SMMAVE Centro per l’Arte Contemporanea di Napoli presenta Spital, il doppio progetto di Thomas Lange e Mutsuo Hirano ambientato nella Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini. Fino al 21 maggio 2018.

Da diversi anni Thomas Lange (Berlino, 1957) e Mutsuo Hirano (Hyogo, 1952) collaborano a progetti di ripristino e di allestimento di importanti architetture. Da chiese a scuole e abitazioni private realizzano interventi dal forte impatto estetico ed emotivo condividendo una personalissima idea di spazio fisico e culturale in cui elementi architettonici, pittorici e plastici risultano indissolubilmente legati tra loro.

Thomas Lange_Spital_2018_exhibition view_Altare_SMMAVE_courtesy  Atelier Thomas Lange
Thomas Lange_Spital_2018_exhibition view_Altare_SMMAVE_courtesy Atelier Thomas Lange
Thomas Lange_Spital_2018_exhibition view_Croce, Sindoni_SMMAVE_foto di Serena Petricelli_courtesy  Atelier Thomas Lange
Thomas Lange_Spital_2018_exhibition view_Croce, Sindoni_SMMAVE_foto di Serena Petricelli_courtesy Atelier Thomas Lange

>>Spital -termine tedesco traducibile con ospedale– rappresenta una riflessione sulla storia del luogo, quando già nel XVI secolo i locali del complesso di Santa Maria della Misericordia ai Vergini furono destinati ad ospedale per accogliere sacerdoti, poveri e pellegrini o quando gli ambienti sotterranei dell’antica chiesa vennero utilizzati per la sepoltura con funzione di “terrasanta”.

A partire da tale riflessione, Lange e Hirano hanno realizzato due installazioni distinte, ma allo stesso tempo parti di un unico e complesso itinerario visivo e spirituale. I temi della vita, della morte e della rinascita avanzano per sequenze e piani di lettura stratificati caricandosi di continue tensioni e molteplici rimandi legati alla storia dell’arte, alla mitologia e all’attualità.

Mutsuo Hirano_Profeta d'oro_terracotta dipinta_courtesy of Mutsuo Hirano_
Mutsuo Hirano_Profeta d’oro_terracotta dipinta_courtesy of Mutsuo Hirano_
Thomas Lange_Garagentuer_2001_olio su lamiera_245x260 cm_courtesy Atelier Thomas Lange_
Thomas Lange_Garagentuer_2001_olio su lamiera_245x260 cm_courtesy Atelier Thomas Lange_

>>Una grande installazione composta da metri di tessuto dipinto, quindici Letti di ospedale e il volto di Cristo su un’ampia rete metallica. Gli spazi della chiesa della “Misericordiella” sono “invasi” da Thomas Lange dall’alto verso il basso ai lati della navata fino all’altare maggiore. Interessante l’utilizzo del tessuto che vede fluire e mescolarsi colori e motivi tratti dall’iconografia cristiana.

Sui letti, invece, si trovano rappresentati ritratti di amici e familiari che rimandano al tema dell’immigrazione clandestina e dell’accoglienza. Dai letti al volto di Cristo rappresentato su una rete metallica che avvolge l’altare maggiore, il clima che l’artista vuole creare è quello di una dimensione magica e mistica esaltando gli aspetti sacrali e vitalistici della chiesa.

Negli ambienti ipogei, Mutsuo Hirano si è dedicato invece a costruire una visione interculturale dedicata al tema della morte e dell’“accoglienza” nell’Aldilà. Numerosi busti di terracotta, posizoinati nelle nicchie laterali -un tempo utilizzate per esporre i corpi dei defunti- rappresentano demoni/custodi la cui anatomia suggerisce un lento processo di trasformazione e di decomposizione della carne.

6_Mutsuo Hirano_Spital_2018_exhibition view 1_SMMAVE_ambienti ipogei_foto di Serena Petricelli_courtesy  Mutsuo Hirano
6_Mutsuo Hirano_Spital_2018_exhibition view 1_SMMAVE_ambienti ipogei_foto di Serena Petricelli_courtesy Mutsuo Hirano
Mutsuo Hirano_Teschi_2018_terracotta e pigmento_dimensioni variabili_foto di Serena Petricelli_courtesy Mutsuo Hirano
Mutsuo Hirano_Teschi_2018_terracotta e pigmento_dimensioni variabili_foto di Serena Petricelli_courtesy Mutsuo Hirano

La serie dei 50 teschi bianchi non solo segnala il luogo della “terrasanta” ma, riallacciandosi ad una significativa tradizione popolare, rende omaggio alle anime dei defunti accogliendo l’idea della rinascita legata alla Resurrezione. Dal concetto di morte a quello di “rinascita” attraverso grandi parallelepipedi di terracotta simili a lapidi piantate nel terreno che nascondono volti simbolici la cui epidermide si rifà ad elementi naturali, quali pietre porose, cortecce degli alberi e foglie.

>>Tra la vita e la morte, tra l’“adiquà” dell’esistenza umana e l’”aldilà” dell’essenza spirituale, Lange concepisce una “Porta del paradiso”, vecchie porte di lamiera di ferro sulle quali l’artista ha dipinto un romantico ricongiungimento tra Orfeo e Euridice. Hirano risponde con la visione trionfante di un Profeta dorato abbigliato con un sontuoso e coloratissimo kimono nuziale.

Informazioni utili

THOMAS LANGE | MUTSUO HIRANO – Spital

Dal 21 aprile al 21 maggio 2018

SMMAVE Centro per l’Arte Contemporanea, Santa Maria della Misericordia ai Vergini, via Fuori Porta S. Gennaro 15 – Napoli

A cura di Davide Sarchioni e Massimo Tartaglione

Giorni e orari di apertura

Giovedì e venerdì ore 17.30 – 20.00

Domenica ore 11 – 13 e su appuntamento

Ingresso gratuito

info@smmave.it

Tel. +39 3663270911

smmave.it

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