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20 anni di storia dell’azienda Petra

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1997- 2017 Vent’anni di storia, un’azienda al femminile
Petra ha appena compiuto 20 anni. Dal 1997 quest’azienda, che ha nel suo nome latino una proiezione nel futuro volta a dare concretezza passo dopo passo, è cresciuta giorno dopo giorno a partire dal sogno di Francesca Moretti, che insieme al padre Vittorio decise di acquistare 60 ettari di terreno in località San Lorenzo e 45 a Campiglia Marittima, entrambi a pochi chilometri da Piombino, nel comune di Suvereto, nel cuore della Val di Cornia al confine tra le province di Grosseto e Livorno, in Toscana.

Francesca Moretti
Francesca Moretti

“Avevo 14 anni” – racconta Francesca Moretti – “quando con mio padre Vittorio sono stata a Bordeaux. È proprio lì che mi sono innamorata della storia e della cultura degli château francesi. Ho messo da parte i miei desideri di diventare veterinaria e ho cominciato a colivare il mio sogno, diventato realtà nel 1997 con l’acquisto dell’azienda”.

Dietro alla scelta dell’acquisto dei terreni, c’è stato un approfondito studio che ha portato la famiglia a conoscere a livello stratificato il suolo, così da raccogliere input scientifici preziosi per far esprimere al massimo il potenziale del vino. Poi con il Professor Costantini, tra i principali esperti di sangiovese, inizia una collaborazione mirata a classificare i terreni di Petra. Con Ruggero Mazzilli, esperto di agricoltura biologica, inizia inoltre il percorso, oggi concluso, mirato alla conversione delle vigne a certificazione bio. Parallelamente prende il via anche la grande orera architettonica: la realizzazione della cantina, affidata al famoso architetto svizzero Mario Botta, e inaugurata nel 2003, tenendo sempre fisso l’obiettivo di evidenziare la bellezza del luogo circostante valorizzando contemporaneamente il lavoro che all’interno di essa si svolge per trasformare l’uva in vino. Dunque bellezza in sintonia con la funzionalità.

Petra è un’azienda al femminile, amo dirlo non tanto per retorica quanto per un inequivocabile segno di un destino che si è legato alle donne e al gusto femminile del vino. Le donne hanno costituito il fondamento di Petra: dando continuità al progetto di Elisa Baciocchi Bonaparte anch’io desidero creare vini in cui si legga una mano femminile, sensibile, dal carattere deciso” – ha spiegato orgogliosamente Francesca Moretti, che ha reso i vini di Petra ancor più veicoli di emozione, unicità e autenticità, racchiudendo il sapore del luogo da cui provengono.
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La filosofia produttiva
Alla base della filosofia produttiva c’è sempre il rispetto della biodiversità e la riduzione al minimo dell’impatto meccanico sulle uve e sul mosto, grazie alla lavorazione per gravità; gli acini, separati dal raspo, finiscono per morbida caduta nelle vasche di macerazione e fermentazione. Il tutto con un totale rispetto della terra, sulla quale l’intervento dell’uomo è necessario ma deve essere a suo servizio per poter esprimere tutto il potenziale, con il rispetto dei tempi e dei processi della natura. Petra ha sposato appieno questi princìpi in quanto crede nel potenziale espressivo della terra, dove risiede l’anima profonda della propria identità. Anche la sostenibilità è tema caro a Petra. Nel 2011 è stato messo in opera un impianto fotovoltaico galleggiante che fornisce energia pulita alla cantina a impatto zero e senza sottrarre terra all’agricoltura; è un impianto ispirato al fototropismo, ossia al movimento che molte piante fanno in natura per orientarsi rispetto alla luce del sole, e ruota su sé stesso.

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La vocazione agricola
Petra, però, non è solo azienda vinicola, perché ancora oggi mantiene saldi i princìpi e il dna contadino e l’amore per la biodiversità; salvaguardia di razze e varietà antiche, collaborazione con la Regione Toscana a scopo di tutelare flora e fauna, in particolare quella in via d’estinzione, ma anche coltivazione di ortaggi e produzione di formaggi. A tutto questo poi si aggiunge il progetto di ricostruzione del “Giardino della Principessa Elisa”; si tratta di una collezione di erbe aromatiche ispirata alle illustrazioni dello storico botanico Paolo Tomei. Una vocazione agricola, quella di Petra, che affonda le sue radici nella storia ed è sempre proiettata verso il progresso e il futuro, con un’importante e produttiva attività sul territorio, che crea un’azienda florida e dei prodotti di qualità, da tempo ormai apprezzati dai consumatori.

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