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Morto a 86 anni Milos Forman. Scompare il regista di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”

Milos Forman Milos Forman
Milos Forman
Milos Forman

Nel 1984 il kolossal “Amadeus”, sulla vita di Mozart, per il quale vinse quattro Golden Globe e ben otto premi Oscar, inclusi miglior film e miglior regia

A un giornalista che nel 2010 gli domandava se ci fosse un potere che gli piacesse, rispondeva: “Quello del regista. Se so­no io”. Poche battute, che riescono a dare un’idea del carattere e dell’identità di Milos Forman, uno dei più grandi registi di Hollywood, morto venerdì a 86 anni dopo una breve malattia. “È morto silenziosamente, circondato dalla sua famiglia e dai suoi amici più stretti”, ha dichiarato la moglie Martina all’agenzia di stampa Ctk. Jan Tomas Forman, quello il suo vero nome, era nato a Cáslav, una piccola citta ad est di Praga, il 18 febbraio 1932 nella allora Cecoslovacchia da una famiglia ebrea, i suoi genitori furono deportati e uccisi dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz. Dopo avere studiato regia alla Scuola di Cinema di Praga, dagli anni Sessanta Forman iniziò a farsi conoscere per alcuni film già premiati a importanti festival internazionali.

Amadeus, il capolavoro di Milos Forman
Amadeus, il capolavoro di Milos Forman

Negli anni settanta il passo decisivo, all’arrivo in America: dopo “Taking Off” (1971), nel 1975 firma “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, oggi considerato, insieme ad “Amadeus”, il suo capolavoro: vince 5 premi Oscar, compreso miglior film. Seguono altre opere di denuncia sociale come “Hair” (1979), musical pacifista e contestatore, e “Ragtime” (1981). Nel 1984 arriva quello che secondo molti è tra i più grandi film in costume di tutti i tempi: il kolossal “Amadeus”, sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart. Vince quattro Golden Globe e ben otto premi Oscar, inclusi miglior film e miglior regia, oltre alle interpretazioni dei due protagonisti Tom Hulce e F. Murray Abraham, le scenografie e costumi e le ricostruzioni fedelissime di Vienna del XVIII secolo. Nel 1996 ancora un Golden Globe, vinto per “Larry Flynt – Oltre lo scandalo”.

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