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Addio Gillo Dorfles. Le reazioni sulla stampa italiana e internazionale. E di un’ambasciata…

Gillo Dorfles Gillo Dorfles
Gillo Dorfles
Gillo Dorfles

Il funerale di Dorfles si svolgerà lunedì 5 marzo a Lajatico, in provincia di Pisa, paese con il quale il critico artista aveva un rapporto speciale e dove soggiornava l’estate

Art is the only passion to which I have always remained faithful”. L’arte è l’unica passione a cui sono rimasto sempre fedele. La stampa internazionale è ovviamente più lenta nelle reazioni rispetto ad eventi nazionali: ma la prima testata a dedicare attenzione al ricordo del grande Gillo Dorfles, scomparso ieri all’età di 107 anni, è la prestigiosa ArtReview, nota per pubblicare la sua seguitissima lista Power100 del mondo dell’arte. “Dopo aver studiato la psichiatria – ricorda l’articolo – la sua scrittura è tornata costantemente alle idee di Goethe, Jung e Rudolf Steiner. Insegnò l’estetica nelle università di Milano, Cagliari e Trieste e pubblicò numerosi libri, tra cui The Becoming of the Arts (1959), The Kitsch (1968), The Becoming of Criticism (1976) and Conformism (1997)”. E poi è proprio ArtReview a citare una vicenda da molti dimenticata nell’affollarsi dei ricordi della prima ora: “Una recente mostra dell’opera di Dorfles, che aveva virato al surrealismo, e in cui è tornato al suo personaggio fantastico di Vitriol (un nome derivato dall’acronimo del latino Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem) è stata presentata alla Triennale di Milano nel 2017”. Restando sulla scena internazionale, va citata la commovente iniziativa annunciata dall’Ambasciata d’Italia in Bangladesh: dove l’ambasciatore Mario Palma ha deciso di esporre sulla facciata la bandiera a mezz’asta proprio in omaggio al grande critico e artista scomparso.

Veduta della mostra di Gillo Dorfles al Mart di Rovereto
Veduta della mostra di Gillo Dorfles al Mart di Rovereto

Diversa ovviamente la situazione riguardo alla stampa italiana, che con sorprendente unanimità dedica ampio spazio al ricordo e alla celebrazione di Dorfles, personaggio la cui notorietà varcava i confini normalmente ristretti dell’ambiente artistico. Sul Corriere della Sera è Sandro Veronesi a dedicargli appassionate parole, “lui che la complessità l’ha accolta in fasce all’inizio del XX secolo, e l’ha cresciuta, nutrita, curata, capita, approfondita e divulgata per più di settant’anni, incastonandola nel pensiero, nel linguaggio e soprattutto nel gusto di quattro diverse generazioni; lui che l’ha trasformata, si può dire, in un codice, un sistema di lettura della civiltà occidentale contemporanea; lui, il rivalutatore del kitsch, in base all’assunto controintuitivo secondo il quale il gusto deteriore svolge la funzione di ‘mezzo a contrasto’ per l’individuazione della vera arte (‘la vera opera d’arte esiste solo in contrapposizione al kitsch’)”. Su La Stampa la parola va a Marco Vallora, che si lancia in ricordi personali: “Andare al di là delle cose. Come aveva fatto il suo amico Fontana con i celebri tagli. Una di quelle dolci ferite la teneva nella sua elegante casa di Milano, tra opere di Melotti, Scialoja, Capogrossi e Colla. Accanto al suo devoto altarino di oggetti kitsch e al pianoforte a coda su cui amava improvvisare”. Su Il Manifesto è Giorgio di Genova a parlare di “una voce fondamentale nell’ambito degli studi e delle analisi delle produzioni artistiche (e non solo) e culturali del nostro tempo”. Intanto arriva la notizia che il funerale di Gillo Dorfles si svolgerà lunedì 5 marzo a Lajatico, in provincia di Pisa, paese con il quale il critico artista aveva un rapporto speciale da quando i genitori avevano cercato un posto dove trasferirsi in Toscana e dove lui soggiornava l’estate, tanto che nel 2011 fu nominato assessore onorario alla Cultura.

https://artreview.com/news/news_2_march_18_gillo_dorfles_the_italian_art_critic/

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