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Tutti i segreti della Ragazza con l’orecchino di perla. Vermeer al Mauritshuis dell’Aia

La Ragazza con l'orecchino di perla, di Johannes Vermeer, 1665 (particolare) La Ragazza con l'orecchino di perla, di Johannes Vermeer, 1665 (particolare)
La Ragazza con l'orecchino di perla, di Johannes Vermeer, 1665 (particolare)
La Ragazza con l’orecchino di perla, di Johannes Vermeer, 1665 (particolare)

L’opera sottoposta ad un approfondito esame scientifico con avanzatissime tecnologie, dalla riflettanza a fibra ottica alla tomografia a coerenza ottica. Tutto sotto gli occhi dei visitatori

Riflettanza a fibra ottica, tomografia a coerenza ottica, macro X-ray powder diffraction. Termini a molti sconosciuti, che immaginiamo sentire associati alla fisica, alla biologia, al massimo a qualche branca della medicina. E che ora invece ci troviamo davanti in materia di arte: e coinvolti nelle vicende di uno dei dipinti più misteriosi e iconici della storia dell’arte, anche per chi non sia uno specialista, ovvero la celebre Ragazza con l’orecchino di perla di Jan Vermeer. Già, perché il Mauritshuis dell’Aia, il museo che lo ospita fin dal 1902 dopo il lascito testamentario del collezionista Arnoldus des Tombe, ha deciso che è giunto il momento di sottoporlo ad un nuovo approfondito esame scientifico usando queste avanzatissime tecnologie, inesistenti nel 1994, quando l’opera fu analizzata l’ultima volta in occasione di un trattamento conservativo.

La Ragazza con l'orecchino di perla di Vermeer sotto esame
La Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer sotto esame

Con il progetto The Girl in the Spotlight, partito ieri 26 febbraio, l’istituzione olandese mette in campo uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo, animato da un team di prestigio internazionale composto da studiosi della Delft University of Technology, del Netherlands Institute for Conservation, del Rijksmuseum Amsterdam e della Cultural Heritage Agency of the Netherlands. Ma un’opera tanto famosa non può mai essere sottratta all’ammirazione dei tanti visitatori che accorrono a cercarla: e per questo il Mauritshuis ha allestito per un paio di settimane – tanto durerà l’intervento – un laboratorio nella Golden Room del museo, protetto da una struttura in vetro che consente agli spettatori di seguire 24 ore su 24 le diverse fasi del progetto, grazie anche al sussidio di ricchi materiali multimediali. L’obbiettivo? Raccogliere dati più dettagliati possibile sul dipinto, dai pigmenti ai materiali utilizzati da Vermeer, una sorta di “carta d’identità” utile per fini di studio ma anche per eventuali futuri interventi conservativi.

La Ragazza con l'orecchino di perla, di Johannes Vermeer, 1665
La Ragazza con l’orecchino di perla, di Johannes Vermeer, 1665

https://www.mauritshuis.nl

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