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‘Venezia sposa il mare’: un intervento che unisce cultura e natura

Venezia sposa il mare

Venezia sposa il mare

Partirà a breve il restauro della settecentesca fontana sita nel giardino di Palazzo Venezia

In un Paese dall’immenso patrimonio culturale è sempre più importante disporre di mezzi e risorse per tutelarlo, specie in un periodo di crisi economica come quello attraversato dall’Italia. Un esempio di grande lungimiranza è rappresentato da “La natura nel cuore di Roma”, un’operazione che vede schierati il Museo Nazionale di Palazzo Venezia e il Polo Museale del Lazio insieme a realtà quali Fondaco e Rigoni di Asiago. L’obiettivo è la valorizzazione di un gioiello artistico e dal grande valore simbolico: la fontana rappresentante ‘Venezia sposa il mare’.

Venezia sposa il mare

Pregiatissimo testimone dello stile Rinascimentale, sin dalla sua edificazione Palazzo Venezia ha costituito un ponte ideale tra l’incomparabile Serenissima e la Città Eterna: voluto dal cardinale veneziano Pietro Barbo -in seguito divenuto Paolo II – nei secoli è stato residenza papale, ambasciata, quartier generale. Oggi si fa notare come splendido luogo di cultura, ospitando al suo interno non solo il Museo Nazionale e l’Istituto Nazionale di Archeologia e Belle Arti ma anche la sede del Polo Museale del Lazio.

È, inoltre, un punto di ritrovo restituito alla collettività, grazie al recupero e alla riapertura al pubblico del suo giardino: una vera e propria isola di tranquillità nel trafficatissimo centro di Roma. Una delle prime cosa ad attirare l’attenzione di chiunque vi accede è certamente ‘Venezia sposa il mare’, la scenografica fontana realizzata nel 1730 dallo scultore Carlo Monaldi: proprio questa, nei prossimi mesi, sarà oggetto di un restauro che avrà anche il merito di attualizzare il secolare legame tra la Capitale e il Veneto.

La valorizzazione dell’opera, infatti, rientra nel progetto “Arte e Impresa” che unisce Fondaco – organizzazione specializzata nel favorire il dialogo tra le imprese e la Pubblica Amministrazione – a Rigoni di Asiago, azienda veneta leader nella produzione biologica di miele, confetture e creme spalmabili. Questo, però, non è il primo caso di sostegno al patrimonio artistico che vede protagonista l’importante realtà commerciale italiana: anche il notevole recupero dell’Atrio dei Gesuiti presso il Palazzo di Brera a Milano del 2015 e il restauro dell’originale statua di San Teodoro, primo patrono di Venezia, a Palazzo Ducale del 2017 ne portano la firma. Modelli virtuosi che per Andrea Rigoni – Amministratore Delegato della Rigoni di Asiago – rappresentano nei fatti “il dovere di restituire al territorio quello che il patrimonio culturale dell’Italia ci offre in termini di bellezza e notorietà nel mondo”. Una visione davvero illuminata, che si sposa perfettamente con l’impegno profuso in questi anni da Sonia Martone ed Edith Gabrielli, rispettivamente direttore di Palazzo Venezia e del Polo Museale del Lazio, per donare allo storico edificio un ruolo strategico all’interno del panorama turistico italiano e internazionale.

Venezia sposa il mare

L’intervento, dopo un’attenta analisi della condizione conservativa della fontana e in seguito a indagini diagnostiche e monitoraggi, sarà realizzato come “cantiere aperto”: permettendo, dunque, a chi lo vorrà di seguire la progressione dei lavori e prevedendo anche visite guidate di approfondimento e divulgazione. Un’interessante novità sarà, inoltre, costituita dalla possibilità di avere virtualmente accesso a ogni operazione grazie a una diretta tramite webcam, collegandosi al sito www.skylinewebcames.com e alla pagina dedicata.

La conclusione del restauro della fontana ‘Venezia sposa il mare’– affidato alla ditta romana Fantone Restauri – è prevista per il mese di luglio 2018: giusto in tempo per le tante attività che durante la stagione estiva animeranno, come ormai da recente tradizione, il Giardino Ritrovato di Palazzo Venezia.

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