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E’ scomparso l’artista lecchese Tino Stefanoni

 

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E’ morto, nell’anno del suo ottantesimo compleanno, uno dei maestri dell’arte dei nostri tempi, il lecchese Tino Stefanoni. L’artista, di fama internazionale, si è spento la scorsa notte, intorno alle 4. Era stato ricoverato negli ultimi giorni a seguito del peggioramento delle sue condizioni.

Lecco lo aveva omaggiato nel maggio scorso, con una mostra a lui interamente dedicata e presentata dallo stesso artista che, a Palazzo Paure, ha esposto diverse delle sue opere, realizzate dal 1966 al 2016, cinquant’anni d’arte ricomposti grazie anche alle donazioni di collezionisti privati.

Classe 1937, è mancato nelle scorse ore. Nato a Lecco, ha studiato al Liceo Artistico Beato Angelico e alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.  Conosciuto e apprezzatissimo a Lecco, la scorsa estate l’ultima mostra antologica in città: a Palazzo Paure il Simul e il Coe avevano organizzato un grande percorso dedicato all’artista lecchese.

Come si legge sul sito dell’artista stesso, «il lavoro di Tino Stefanoni, pur non appartenendo in senso stretto a quello dell’arte concettuale,di fatto si è sempre sviluppato nella stessa area di ricerca. Ha sempre guardato al mondo delle cose e degli oggetti del quotidiano, proponendoli nella loro più disarmante ovvietà, come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d’istruzioni dove le immagini sostituiscono le parole. A differenza del mondo animale e del mondo vegetale  che non sono di pertinenza dell’uomo, il mondo delle cose è invece l’unico segno tangibile della sua esistenza, e quindi di sua proprietà, traccia del suo pensiero e della sua storia dove si possono creare arte e bellezza che non sono l’arte e la bellezza della natura».

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