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Il fotogiornalismo in bianco e nero di Robert Capa a Bassano del Grappa

Death of a loyalist militiaman, Cordoba Front, early September 1936 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos Death of a loyalist militiaman, Cordoba Front, early September 1936 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos
Death of a loyalist militiaman, Cordoba Front, early September 1936 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos
Death of a loyalist militiaman, Cordoba Front, early September 1936
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos

Era nato nella Budapest del primo Novecento come Endre Friedmann, ma visse la sua vita sotto un altro nome, inventandosi un’altra identità, quella di un fotografo americano che non temeva di affrontare il fuoco nemico e di paracadutarsi in un territorio di guerra per amore di un buon scatto. Il 25 maggio 1954, a quarant’anni, morì in Indocina per l’esplosione di una mina anti-uomo, mentre lavorava ad un servizio per la rivista americana Life. Il finale presagibile di un’esistenza intensa e affamata di adrenalina, vissuta costantemente in prima linea, con coraggio al limite della sconsideratezza, per raccontare da vicino la guerra e i suoi strascichi, nel volto di un bambino, nel corpo di un soldato, in un abbraccio.

Motorcyclists and woman walking on the road from Nam Dinh to Thai Binh, Vietnam, May 25, 1954 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos
Motorcyclists and woman walking on the road from Nam Dinh to Thai Binh, Vietnam, May 25, 1954
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos

A settant’anni dall’istituzione della Magnum Photos, il Museo Civico di Bassano del Grappa porta in esclusiva in Italia una retrospettiva dedicata a Robert Capa, tra i fondatori della storica agenzia fotografica parigina, all’unanimità considerato il più grande fotoreporter del secolo scorso. Allestita tra due piani dell’ex convento dei frati francescani in cui ha sede il museo bassanese, un’esposizione pacata e senza fronzoli presenta al pubblico quasi cento fotografie in bianco e nero, tratte dai reportage più celebri di Capa, ordinate secondo un criterio cronologico. Ci sono undici sezioni, ognuna accompagnata da un’introduzione esaustiva. Si comincia dall’autunno del 1932, quando Capa documentò la conferenza dell’esule rivoluzionario russo Leon Trotsky a Copenhagen e, passando per lo sbarco in Normandia delle truppe americane il 6 giugno 1944, di cui sono esposti tre degli iconici undici scatti superstiti, si arriva all’ultimo viaggio in Vietnam nel 1954.

US troops assault Omaha Beach during the D-Day landings, Normandy, France, June 6, 1944 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos
US troops assault Omaha Beach during the D-Day landings, Normandy, France, June 6, 1944
© Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos

Il percorso espositivo si conclude con una galleria di ritratti fotografici di personaggi noti che Robert Capa contava tra i suoi amici e conoscenti, da Ernest Hemingway a Pablo Picasso, da Henry Matisse a Humphrey Bogart. Tra tutti, conquista l’occhio il soggetto dell’ultimo scatto. L’uomo dietro la macchina fotografica: Robert Capa ritratto da Ruth Orkin, in un caffè parigino nel 1951. Lo sguardo acuto, il sorriso abbozzato, lo stile impeccabile.

A cura del direttore dei musei civici bassanesi Chiara Casarin e di Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci a Venezia, la mostra nella cittadina sul Brenta sarà visitabile sino al 22 gennaio.

Robert Capa photographed by Ruth Orkin, Paris, 1951 © Ruth Orkin, courtesy Magnum Photos
Robert Capa photographed by Ruth Orkin, Paris, 1951
© Ruth Orkin, courtesy Magnum Photos

INFORMAZIONI UTILI

Robert Capa Retrospective

sino al 22 gennaio 2018

Museo Civico Bassano del Grappa

Piazza Garibaldi 34, Bassano del Grappa (VI)

http://www.museibassano.it

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