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Dalí Duchamp a Londra: irriverenza e genio alla Royal Academy of Arts

Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919. Matita su cartolina della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. 19,7 x 12,4 cm. Collezione privata. Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919. Matita su cartolina della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. 19,7 x 12,4 cm. Collezione privata.
Salvador Dalí, Les premiers jours du printemps, 1929. Olio e collage su carta, fotografia, cartolina, linoleum e decalcomania su pannello di legno. 50.2 x 65.1 cm. Collezione del Dalí Museum, St. Petersburg, Florida.
Salvador Dalí, Les premiers jours du printemps, 1929. Olio e collage su carta, fotografia, cartolina, linoleum e decalcomania su pannello di legno. 50.2 x 65.1 cm. Collezione del Dalí Museum, St. Petersburg, Florida.

In un autunno londinese all’insegna di grandi fiere ed esposizioni, le opere di due inarrivabili giganti della contemporaneità rivivono, fino al 3 gennaio 2018, sotto i riflettori della Royal Academy of Arts, tra le più illustri istituzioni inglesi da sempre inclini alla consacrazione di grandi personalità artistiche dei giorni d’oggi.

Il padre del Dada e del readymade Marcel Duchamp (1887-1968) incontra Salvador Dalí (1904-1989), poliedrico ed eccentrico surrealista, in una mostra d’eccezione, che per la prima volta si pone l’obiettivo di mettere in luce la loro sorprendente relazione e di spiegarne la potente influenza sui movimenti d’Avanguardia del ventesimo secolo.

A una prima analisi, i due artisti in questione non potrebbero essere considerati più dissimili e quasi inconciliabili, ma Dalí e Duchamp mantennero, durante l’intera parabola delle loro carriere, un legame duraturo di amicizia e di ammirazione reciproca, che giunse in alcuni momenti a trasporsi in un interesse mutuale per le rispettive ricerche artistiche. Oltre quindi al fil rouge di erotismo, linguaggio, ottica e applicazioni ludiche che intreccia le loro esperienze produttive, ad alimentare questo legame, apparentemente improbabile, fu una coesione ideologica, filosofica e personale forte, insieme a una combinazione di umorismo e scetticismo che ha portato entrambi, con modalità differenti, a sfidare le idee imposte, limitanti e convenzionali nell’arte e nella vita.

Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919. Matita su cartolina della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. 19,7 x 12,4 cm. Collezione privata.
Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q, 1919. Matita su cartolina della Monna Lisa di Leonardo da Vinci. 19,7 x 12,4 cm. Collezione privata.

Questa esposizione, originale su un piano curatoriale grazie alla freschezza delle scelte di Dawn Ades e William Jeffett, raccoglie insieme circa ottanta opere (in prestito da istituzioni pubbliche e collezioni provate europee e statunitensi), tra le quali è possibile godere di alcuni tra i dipinti e le sculture di più elevato livello tecnico e intensa ispirazione mai realizzate da Dalí, come degli assolutamente ingegnosi e innovativi assemblages e readymades duchampiani. Per mantenere comunque un taglio accattivante e non limitarsi a una presentazione binaria delle due poetiche, si è scelto di esporre, organizzando il tutto in tre grandi aree tematiche, pezzi meno conosciuti e familiari al pubblico potenziale, come fotografie di Dalí, dipinti ad olio di Duchamp, frammenti di corrispondenza e attestazioni documentarie di collaborazioni stipulate tra i due artisti. Una sezione interamente dedicata quindi, mira a evidenziare i contrasti tra le tele dipinte da entrambi e tracce fotografiche che esaminano un gioco cosciente traimmagine privatae persona pubblica e un desiderio condiviso di mettere in discussione il ruolo preconfezionato dell’artista. I punti salienti di questo corpo espositivo includono: The King and Queen Surrounded by Swift Nudesdi Duchamp, del 1912 (Philadelphia Museum of Art) e The First Days of Springdi Dalí, del 1929 (The Dalí Museum, St. Petersburg, Florida).

La mostra può dirsi presentata, in un certo senso, come una conversazione che si districa in modo immaginifico attraverso l’arte, nucleo pulsante delle due grandi personalità che celebra. Questa tipologia di esplorazione mirata offre modi completamente nuovi di guardare a due artisti e due esseri umani, ribaltando peraltro in modo significativo diversi luoghi comuni consolidati su di loro all’interno della storia dell’arte. Con un focus acuto e dinamico su questa intrigante relazione personale, i visitatori si arricchiscono di una nuova prospettiva e di una chiave di lettura ulteriore su due menti irriverenti, instancabili e inclassificabili.

Robert Discharges, Duchamp e Dalí che giocano a scacchi sul set del film A Soft Self-Portrait, diretto da Jean-Christophe Averty, 1966. Fotografia. 21 x 31 cm. Archivio fotografico Pere Vehi.
Robert Discharges, Duchamp e Dalí che giocano a scacchi sul set del film A Soft Self-Portrait, diretto da Jean-Christophe Averty, 1966. Fotografia. 21 x 31 cm. Archivio fotografico Pere Vehi.

D&D – Dalì & Duchamp

Duchamp e Dalí si sono incontrati per la prima volta all’inizio degli anni ’30, grazie a continui contatti reciproci nell’ambito del gruppo surrealista. La loro amicizia è stata suggellata nel 1933 quando Duchamp fece la sua prima visita al villaggio di pescatori di Cadaqués, a pochi passi dalla casa di Dalí a Portlligat. Dalla fine degli anni ’50 Duchamp prese in affitto una casa lì ogni estate e i due artisti rimasero vicini fino alla morte di questo nel 1968. A prima vista, Dalí era il genio autosufficiente, eccentrico, auto-celebrativo e affermatissimo surrealista mentre Duchamp era un personaggio più tranquillo e più contenuto, un animo equilibrato e lontano dagli eccessi. Nonostante le divergenze caratteriali e i diciassette anni di distanza generazionale, i giovani artisti persevereranno su traiettorie simili, iniziando a sperimentare trasversalmente i celebri movimenti artistici del loro tempo: fauvismo, cubismo, futurismo. Come pittore infatti Duchamp ha primariamente calamitato l’attenzione del pubblico contemporaneo, almeno fino al rifiuto categorico del medium canonico, che determina la sua ultima pittura ad olio su tela del 1918. Isolando e riducendo le distanze radicali, i punti di contatto tra i due fecero da collante, portando i loro animi carismatici a sostenere pubblicamente le reciproche intuizioni estetiche e a scegliersi come compagni di viaggio, entrambi sempre tenacemente impegnati per lo sdoganamento della libertà individuale.

Per ulteriori informazioni: https://www.royalacademy.org.uk/exhibition/dali-duchamp

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