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Apologia della bellezza. Peter Lindbergh alla Venaria Reale

Naomi Campbell, Linda Evangelista Tatana Patitz, Christy Turlingon, Cindy Crawford, New York 1990 © Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery) Naomi Campbell, Linda Evangelista Tatana Patitz, Christy Turlingon, Cindy Crawford, New York 1990 © Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery)
Naomi Campbell, Linda Evangelista  Tatana Patitz, Christy Turlingon, Cindy Crawford, New York 1990 © Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery)
Naomi Campbell, Linda Evangelista Tatana Patitz, Christy Turlingon, Cindy Crawford, New York 1990
© Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery)

E’ stata inaugurata lo scorso 7 ottobre, nelle Sale delle Arti della Venaria Reale l’ultima grande mostra di Peter Lindbergh.

A different Vision on Fashion Photography”, già dal titolo della esposizione si intuisce la portata di novità che il fotografo tedesco, nato a Lissa nel 1944, ha portato nel mondo della fotografia di moda e tutto il percorso espositivo si configura come un tributo alla sua eterogenea produzione dal 1978 ad oggi.

Una grandiosa panoramica sull’imponente opera di Lindbergh, ideata dal Kunsthal Museum di Rotterdam in collaborazione con il curatore Thierry-Maxime Loriot, presenta materiale esclusivo tra cui inedite immagini, filmati e appunti personali. Tra storyboard, elementi di allestimenti scenografici, provini, polaroid, film e gigantografie si offre allo spettatore una visione antologica su ampia scala circa il lavoro del celebre fotografo.

Ma come avverte il curatore: “non si tratta di un excursus cronologico, altresì di un racconto che permette al visitatore di scoprire l’universo di Peter Lindbergh attraverso il suo sguardo unico”.

Kate Moss, Parigi 2015, Vogue Italia +© Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery).  Giorgio Armani, S/S 2015
Kate Moss, Parigi 2015, Vogue Italia +© Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery).
Giorgio Armani, S/S 2015

Perché quella che Lindbergh ha fatto nei suoi 40 anni di incessante lavoro non è stata una brillante carriera impostata su copertine patinate e modelle senza tempo. Ha reso sì le donne bellissime ma rivendicando la loro naturalezza.

Una vita lavorativa spesa insomma in difesa della bellezza, perché lui stesso afferma  che la missione dei fotografi di oggi dovrebbe essere quella di “liberare le donne e in ultimo tutti gli esseri umani dal terrore della giovinezza e della perfezione”.

Una ricca raccolta delle sue immagini iconiche da Kate Winslet, Charlotte Rampling a Kate Moss; le celebri fotografie fatte per Vogue Uk tra cui si impone la meravigliosa e leggendaria copertina che ha ispirato “il movimento delle super modelle”: Linda Evangelista, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Christy Turlington e Tatjana Patitz. Ma non sono i canoni della bellezza e della giovinezza a rendere una persona interessante. Peter ha abbandonato il ritocco “ad ogni costo” preferendo la carica sensuale della verità.

Linda Evangelista New York 1992, Harper’s Bazaar  © Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery).  Chanel haute couture, F/W 1992-1993
Linda Evangelista New York 1992, Harper’s Bazaar
© Peter Lindbergh (Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery).
Chanel haute couture, F/W 1992-1993

Donne imperfette, mature, forti perché reali.

La bellezza dell’esposizione è data dal fatto che la mostra si presenta come una vera e propria (e magistrale) apologia della bellezza.

Una difesa della naturalezza.

Peter mostra il suo mondo unico fatto da un nuovo realismo che è in prima istanza un umanismo. Perché la bellezza dell’arte e dell’uomo ci permette di percepire il sublime e di entrare così a contatto con l’assoluto. La bellezza è quindi verità perché ci permette di cogliere l’assoluto, ma la stessa verità, tuttavia, non è indagabile attraverso la razionalità ma va perseguita grazie la sola sensibilità .

Peter Lindberg è un inguaribile romantico. Lo si vede nelle fotografie, che si configurano come attimi, frammenti di un discorso amoroso e in cui ogni donna riscontra l’intima essenza di come davvero vorrebbe essere guardata da un uomo.

È il poeta del glamour. Peter è il fotografo della verità perché come dice John Keats: “Bellezza è verità, verità è bellezza, – questo solo Sulla Terra sapete, ed è quanto basta”

 “Beauty is truth, truth beauty, – that is all Ye know on earth, and all ye need to know.”

Peter Lindbergh , London 2016 © Stefan Rappo
Peter Lindbergh , London 2016 © Stefan Rappo

Tutte le informazioni: http://www.lavenaria.it/web/calendario/details/352-peter-lindbergh.html

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