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I pozzi del Kuvait in fiamme nelle fotografie di Sebastião Salgado, a Milano

Kuwait un deserto in fiamme Sebastiao Salgado milano Spray chimici proteggono questopompieredal calore delle fiamme. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991.© Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto
Kuwait un deserto in fiamme Sebastiao Salgado milano
Spray chimici proteggono questopompieredal calore delle fiamme. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991.© Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto

“Era come affrontare la fine del mondo, un mondo intriso di nero e di morte”. Così il fotografo brasiliano Sebastião Salgado (Aimorés, 1944) descrive l’esperienza vissuta nel 1991 ed oggi ripercorribile nella mostra “Kuwait. Un deserto in fiamme” alla Galleria Forma Meravigli di Milano, dal 20 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018.

Un’occasione imperdibile per ammirare trentaquattro fotografie in grande formato di uno dei reporter più influenti al mondo, in un’esposizione suggestiva e potente curata da Lélia Wanick Salgado, moglie del fotografo e sua compagna nella creazione di numerosi progetti.

Kuwait un deserto in fiamme Sebastiao Salgado milano
Un pompiere esausto. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991 © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto

Nelle immagini il racconto dell’incendio di oltre 600 pozzi di petrolio da parte dei soldati iracheni -alla conclusione della Guerra del Golfo nel 1991 e nel mezzo della crisi in Medio Oriente- per bloccare l’avanzata statunitense. Attraverso i potenti bianchi e neri del fotografo si potranno scorgere la luce quasi apocalittica generata dai pozzi -causata dal contrasto tra le fiamme e il petrolio nero- e allo stesso tempo gli occhi increduli degli uomini –in particolare dei coraggiosi vigili del fuoco- impegnati a domare il disastro ambientale.

“Non ho mai visto, né prima né dopo quel momento, un disastro innaturale così enorme.”
Sebastião Salgado

Kuwait un deserto in fiamme Sebastiao Salgado milano
Un pompiere. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991.© Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto

A venticinque anni da questa tragedia Salgado ha deciso di ritornare sul suo lavoro, rendendo disponibili immagini inedite per questa mostra, che si presenta quindi come la prima occasione di ammirare la totalità del reportage che ha lanciato un grido di allarme sulla gravità della situazione che si stava consumando in Kuvait.

Durante l’inaugurazione di venerdì 20 ottobre Forma Meravigli ha ospitato due testimonianze importantissime: quella del fotografo e quella di uno dei vigili del fuoco –Mike Miller- che Salgado ha immortalato in alcuni dei suoi scatti.

Kuwait un deserto in fiamme Sebastiao Salgado milano
I lavoratori installano un nuovo pozzo. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait,1991.© Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto

Ascoltare le parole dirette di chi ha vissuto quell’apocalisse è stato particolarmente suggestivo per il pubblico di Milano –presentatosi numerosissimo, quasi mille persone– per accogliere con entusiasmo il grande fotografo che con i suoi lavori –Kuvait, Genesi, La mano dell’uomo e molti altri- ha saputo creare un importantissima pagina di storia e di fotografia .

Informazioni utili

“Kuwait. Un deserto in fiamme.”

20 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018

Forma Meravigli
Via Meravigli 5
20123 Milano
0258118067

Orari
Tutti i giorni dalle 11.00 alle 20.00
Giovedì dalle 12.00 alle 22.00
Lunedì e martedì chiuso

Ingresso intero: 8 euro
Ridotto: 6 euro

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