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L’ultimo da Vinci. Da Christie’s il “Salvator Mundi” di Leonardo vale 100 milioni $

Leonardo da Vinci, il Salvator Mundi sempre più messo in dubbio Leonardo da Vinci, il Salvator Mundi sempre più messo in dubbio

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L’ultimo da Vinci. Andrà all’asta a novembre da Christie’s a New York il “Salvator Mundi“, l’ultima opera attribuita a Leonardo ancora in mani private. Sessant’anni fa fu acquistato per 45 sterline. Oggi dovrebbe valere almeno 75 milioni £  (100 milioni di dollari).

L’incredibile dipinto sarà offerto come lotto speciale durante la Evening Sale di Post-War and Contemporary Art del 15 novembre.

Leonardo da Vinci, Salvator Mundi. Oil on walnut panel. Panel dimensions: 25 13/16 x 17 15/16 in (65.5 x 45.1 cm) top; 17¾ in (45.6 cm) bottom; Painted image dimensions: 15⅜ x 17½ in (64.5 x 44.7 cm). Estimate on request. This work will be offered as a special lot in the Post-War and Contemporary Art Evening Sale on 15 November at Christie’s in New York
Leonardo da Vinci, Salvator Mundi. Oil on walnut panel. Panel dimensions: 25 13/16 x 17 15/16 in (65.5 x 45.1 cm) top; 17¾ in (45.6 cm) bottom; Painted image dimensions: 15⅜ x 17½ in (64.5 x 44.7 cm). Estimate on request. This work will be offered as a special lot in the Post-War and Contemporary Art Evening Sale on 15 November at Christie’s in New York

Il dipinto di Leonardo era ritenuto perduto. Nel 2011 è stato autenticato da alcuni tra i suoi maggiori studiosi in occasione della mostra che si era svolta quell’anno alla National Gallery di Londra intitolata “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan”.

Raffigura Cristo con una mano benedicente e l’altra che tiene un globo. È un dipinto ad olio su tavola di legno di  65,5 x 45 cm. Leonardo dovrebbe averlo dipinto a Milano poco prima di abbandonare la città, nel 1499, lasciandone anche alcuni studi, i più noti dei quali sono conservati a Windsor. L’opera era nota grazie ad un’incisione di Wenceslaus Hollar eseguita intorno al 1650. Alla notizia della scoperta era stata ipotizzata una valutazione di 200 milioni di dollari.

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L’inserimento come dipinto autentico di Leonardo nella mostra della National Gallery è arrivato dopo molti anni di ricerca e indagini minuziose per documentarne l’autenticità. Questo processo era iniziato subito dopo la scoperta del dipinto  – che prima del restauro si presentava coperto da pitture antiche – in una piccola asta regionale negli Stati Uniti. Non a caso era stato a lungo scambiato per una copia.

 

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Nel catalogo della mostra inglese, Luca Syson (curatore dell’esposizione) aveva ipotizzato che Leonardo avesse realizzato il dipinto per la famiglia reale francese e che poi fosse stato portato in Inghilterra nel 1625 dalla regina Enrichetta Maria di Borbone sposa di Re Carlo I. Ciò che è certo è che è stato registrato nell’inventario della collezione reale. Se ne sono perse le tracce dal 1763 al 1900,  quando fu acquistato da Sir Charles Robinson come opera del seguace di Leonardo Bernardino Luini (per la Collezione di Cook, Doughty House, Richmond).

L’opera è passata in asta nel 1958 per 45 sterline. Successivamente è scomparsa di nuovo per 50 anni, fino al 2005, quando è ricomparsa sul mercato. Nel 2007 la dottoressa Dianne Dwyer Modestini (Senior Research Fellow and Conservator of the Kress Program in Paintings Conservation at the Conservation Center of the Institute of Fine Arts, New York University) ha iniziato il processo di restauro e ha concluso che si trattasse proprio di un lavoro di Leonardo da Vinci.

Ulteriori conferme erano arrivate poco dopo dall’esperta Mina Gregori (Università di Firenze) e da Sir Nicholas Penny (allora alla National Gallery of Art, Washington, DC, successivamente direttore della National Gallery di Londra). L’anno seguente era stato analizzato e studiato anche dagli esperti del Metropolitan Museum of Art Carmen Bambach, Andrea Bayer, Keith Christiansen, Everett Fahy e  Michael Gallagher.

La maggior parte degli esperti ha collocato il dipinto nel tardo 1490, alla fine del periodo milanese di Leonardo.  Altri invece credono che sia stato realizzato leggermente più tardi  a Firenze dove l’artista si trasferì nel 1500.

Sembra che poco dopo l’esposizione londinese,  il dipinto sia stato venduto (nel 2013 per 80 milioni $) a Yves Bouvier, presidente di Natural Le Coultre, società svizzera che si occupa di trasporto e conservazione di opere d’arte e che questo l’abbia rivenduto al miliardario russo Dmitry Rybolovlev per 127 milioni di dollari che l’ha accusato di averlo raggirato e di avergli venduto l’opera a una cifra nettamente superiore al giusto prezzo.

Prima della vendita a New York, Christie’s porterà il dipinto di Leonardo in tour mondiale: i collezionisti e gli appassionati lo potranno vedere a  Hong Kong dal 13 al 16 ottobre, a San Francisco dal 17 al 21 e a Londra dal 24 al 26.

www.christies.com

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2 Commenti

  • Ha concluso che si trattava (affermativo) non che si trattasse (dubitativo)

  • Per Leonardo da Vinci la Gioconda, potrebbe essere un’ultima Madonna che apparirà in tempi apocalittici, senza il Bambino con sé, contrariamente alle molte Madonne da lui precedentemente dipinte. Monna Lisa è la Madonna che precede il Giudizio Universale, di Michelangelo e quello finale ad opera del Figlio. Cfr. ebook/kindle: L’Apocalisse secondo Leonardo e Michelangelo. Leonardo prima della Gioconda aveva dipinto un Gesù come Salvator Mundi, che ricorda la figura della Gioconda, ma i figli maschi assomigliano alle madri. La Gioconda è un volto madre, che contiene tutti i volti, a partire da quello dell’autore. Ma chi è più madre di Maria!?

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