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Germinazioni. I diari della terra di Giuseppe Carta, a Roma

Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 20x30 Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 20x30
​Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 17x34​Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 17x34
​Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 17×34

Il rapporto tra cibo, arte e natura è così intimamente legato al nostro paese che un frutto o un ortaggio, un grappolo d’uva o una banale cipolla, sono in grado di evocare non solo profumi e sapori ma anche sensazioni, paesaggi , memorie d’infanzia, sentimenti.

Del resto proprio in Italia – e precisamente a Roma – con la sua Canestra di frutta (1599), Caravaggio licenziò l’archetipo della natura morta. Per la prima volta gli oggetti di ferma, avevano la stessa dignità concettuale riservata agli oggetti di figura che , con nuovi effetti luministici , prendevano nuova vita sulla tela.

Giuseppe Carta, I pomodorini rossi, 2016-17, olio su tela, cm 20x30
Giuseppe Carta, I pomodorini rossi, 2016-17, olio su tela, cm 20×30

Non poteva dunque che celebrarsi nella cornice di Eataly Roma – tempio dell’eccellenza della gastronomia italiana – la personale di Giuseppe Carta “Germinazioni. I diari della Terra” –  dopo il successo riscosso lo scorso anno nello store di Milano.  A sottolineare questo imprescindibile legame è stata organizzata una conferenza stampa a dir poco originale : un mini corso di cucina per i giornalisti con la presenza dell’artista che, attraverso circa trenta opere tra sculture policrome in bronzo e oli su tela di piccole e medie dimensioni, racconta il rapporto tra cibo, arte e natura. L’esposizione si pone dunque come occasione per esplorare le potenzialità comunicative dei frutti della terra così come quelle evocative dei piani di legno rugoso, dei calici di cristallo o delle ceste di vimini che nelle tele esposte sembrano raccontare storie d’altri tempi. Tuttavia,  il primo approccio visivo  rassicurante e familiare dei soggetti proposti quasi contrasta con le atmosfere metafisiche dei  colori  vivaci dove il taglio netto della luce sul fondo scuro anima  la composizione e invita alla meditazione. I nostri stanchi occhi contemporanei abituati a “fagocitare” una impressionante quantità di immagini a velocità quasi siderali, nell’impatto con le tavole metafisiche di Carta, non possono che fermarsi a contemplare quelle composizioni su più piani di lettura. Spesso i frutti della terra non sono rappresentati nel massimo splendore ma in vari periodi che suggeriscono significative riflessioni sulla bellezza imperfetta della vita. O perfezione relativa. La bellezza di una buccia raggrinzita che racchiude un dolce ripieno o di una cipolla con le germinazioni che non può più troneggiare in cucina ma può donare nuova preziosa vita. Ricordi e sensazioni , raccolti e racconti di un rapporto privilegiato con la natura come quello con  il suo  giardino con frutteto dal quale ricava i suoi soggetti.

Giuseppe Carta, Grande composizione con fichi su alzatina blu, 2016-17, olio su tela, 55x65cm
Giuseppe Carta, Grande composizione con fichi su alzatina blu, 2016-17, olio su tela, 55x65cm

E poi ci sono i  famosi peperoncini, ormai una sorta di icona pop dell’artista – figurativa e concettuale al tempo stesso – che ritroviamo in molte antiche culture e tradizioni culinarie nel mondo. Diverse installazioni di Giuseppe Carta che rappresentano questo speciale frutto della terra, si trovano sparse in Cina . Anche in Italia, come sottolinea l’artista nel catalogo che accompagna la mostra,  sono diventate ben preso un forte richiamo alle sue sculture . A proposito di grandi installazioni , sempre fino al 30 Settembre, potrete ammirare una grande melagrana, alta nove metri, di fronte al Colosseo. Questo frutto , anch’esso carico di simbolismo, rappresenta l’attività benefica del tenore Andrea Bocelli che proprio al Colosseo l’8 Settembre ha inaugurato un grande concerto allo scopo di raccogliere fondi per la sua fondazione. Sempre a proposito di grandi committenze, oltre a un intenso ritratto dello stesso Bocelli , ricordiamo che anche quello del Prof. Mario Draghi,  su commissione della Banca d’Italia, esposto al Palazzo koch di Roma. Come scultore  nel 2009 approda alla 53° Biennale di Venezia   invitato dall’IILA (Istituto Italo-Latino Americano) e dalla Repubblica di Costa Rica ad esporre nel Padiglione di Costa Rica una sua complessa installazione scultorea intitolata La rinascita della foresta dopo l’incendio.

Giuseppe Carta, La grande composizione con peperoncini, 2016-2017, olio su tela, cm 56x76
Giuseppe Carta, La grande composizione con peperoncini, 2016-2017, olio su tela, cm 56×76

In tutte le sue opere , Carta riproduce con abile precisione lenticolare  i suoi soggetti e per questo motivo è stato classificato spesso come un artista iperrealista. In realtà, la tecnica che amplifica la realtà è un modo per ricreare fedelmente la sua intima visione interiore . Non c’è artificio o una meccanica visione fotografica,  non c’è alcun distacco  dalla realtà  o annullamento della soggettività espressiva dell’artista come avveniva per i primi iperrealisti americani. Il suo percorso creativo è intimo e personale. Anche l’uso del fondale scuro, che in questo caso ci ricorda le composizioni di Caravaggio e del Maestro di Hartford, permette agli oggetti di animarsi per mezzo della sintesi operata dalla luce, mostrandosi non solo all’occhio ma anche alla coscienza dell’osservatore.

Godiamo dunque della visione di questi meravigliosi frutti della terra che ci riportano alle nostre tradizioni , alla nostra infanzia, al lato genuino della nostra anima. Fino al 30 Settembre presso Eataly Roma, con ingresso libero. Accompagnano l’esposizione, le composizioni musicali del maestro Antonio Manca ispirate alle opere dell’artista.

Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 20x30
Giuseppe Carta, Germinazioni, 2015-2016, olio su tela, cm 20×30

Informazioni utili

Titolo                                                    Germinazioni. I diari della Terra

Ideazione e organizzazione Ar.Co.It. Arte contemporanea Italiana

In collaborazione con                         Eataly

Sede                                                      Eataly, Piazzale XII Ottobre 1492, Roma

Date                                                       8 – 30 settembre 2017

Opening day                                        venerdì 8 settembre, negli orari di apertura del negozio

Orari                                                      tutti i giorni, negli orari di apertura del negozio

https://www.eataly.net/it_it/negozi/roma/

Ingresso                                               libero

Partner                                                  E20 Progetti | Assicurarte | Alinor

Catalogo                                               edito da E20 Progetti con un’intervista dello chef Pino Cuttaia a Giuseppe Carta

Info al pubblico                                   lun – gio 9.30-18, ven 9.30-17 | isabella@arcoit.itanna@arcoit.it | +390258316316

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