Print Friendly and PDF

Se la notifica diventa un plus. Nuove sfide da Pandolfini a settembre

Nicolas Régnier Nicolas Régnier, ALLEGORIA DELL´ESTATE, olio su tela
Luca Giordano
Luca Giordano, VISIONE APOCALITTICA DI GIOVANNI, olio su tela

La casa d’aste fiorentina Pandolfini per il secondo semestre ha in serbo diverse novità. Tra queste quella più sfidante potrebbe essere l’asta “Opere d’Eccezionale Interesse Storico-Artistico”. Che cos’è?  Una vendita esclusivamente dedicata a opere d’arte – dipinti, sculture e oggetti d’arredo – vincolate ai sensi della Legge n° 1089 del 1939 e successivo Decreto Urbani o, come è gergo comune tra gli addetti ai lavori, “notificate”, cioè dichiarate da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali di “particolare importanza” nell’ambito del patrimonio culturale italiano.

La vendita, che sarà affiancata all’ormai classico appuntamento con i  “Capolavori da Collezioni Italiane”, è una sorta di esperimento: si tratta della prima asta di questo tipo in Italia.  Allo stato attuale, se da un lato le norme che regolano l’apposizione del vincolo da parte delle Soprintendenze hanno l’indubbio merito di mirare alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico artistico del nostro Paese, dall’altro contribuiscono a rendere sempre più difficile selezionare opere significative, con provenienze prestigiose, da proporre con valori realisticamente vicini al mercato.

Seguendo lo spirito innovativo che ne contraddistingue l’attività, Pandolfini ha deciso di presentare questa nuova iniziativa che ritiene possa essere di grande interesse, perché si propone di mostrare al pubblico dei collezionisti italiani, privati e istituzionali – ma anche agli stranieri risiedenti in Italia – la possibilità di entrare in possesso di opere di grande importanza, attribuzione certa, e riconosciute di particolare rilievo per la storia dell’arte italiana, più semplicemente di custodire tra le proprie mura un’opera da Museo.

Pietro De Bernardi, A.D. della società spiega come è nata l’idea progettuale: «Abbiamo notato nella nostra lunga storia aziendale, che negli ultimi anni le opere notificate hanno ottenuto sul mercato un sempre crescente apprezzamento data la loro indiscutibile qualità e importanza. Ricordiamo ad esempio che nel 2006 a tre dipinti del Tiepolo fu apposto il vincolo addirittura in fase d’esposizione, ciò nonostante furono venduti per 5,9 milioni di euro contro i 5/7 milioni di una stima che non poteva certo tenere conto del fatto che sarebbero stati notificati. Lo scorso anno in una delle nostre vendite un dipinto notificato di Antonio Puccinelli, con una stima di catalogo di 10/15 mila euro, è stato aggiudicato per 149.400 euro. Per questo ci siamo convinti che la parola notifica non debba intimorire, ma anzi debba rappresentare per il collezionista o per le istituzioni un certificato di garanzia assoluta. Tutti i dipartimenti si sono impegnati nel progetto per offrire le migliori opportunità di scelta fra opere che lo Stato ha dichiarato di eccezionale interesse storico artistico, nella convinzione che anche questa nostra iniziativa sarà un contributo concreto e positivo al mercato dell’arte italiano»

Giambattista Tiepolo (Venezia 1696-1770 Madrid) e Nicolò Bambini (Venezia 1651-1739) ULISSE SCOPRE ACHILLE TRA LE FIGLIE DI LICOMEDE; APOLLO SCORTICA MARSIA; ERCOLE SOFFOCA ANTEO CORIOLANO PERSUASO DALLA MOGLIE VOLUMNIA E DALLA MADRE RINUNCIA A COMBATTERE CONTRO ROMA; LE TRE GRAZIE, VENERE E MERCURIO Estimate  5,000,000 — 7,000,000  EUR  LOT SOLD. 5,897,250 EUR (Sotheby's, Milano, 30 maggio 206)
Giambattista Tiepolo (Venezia 1696-1770 Madrid) e Nicolò Bambini (Venezia 1651-1739)
ULISSE SCOPRE ACHILLE TRA LE FIGLIE DI LICOMEDE; APOLLO SCORTICA MARSIA; ERCOLE SOFFOCA ANTEO CORIOLANO PERSUASO DALLA MOGLIE VOLUMNIA E DALLA MADRE RINUNCIA A COMBATTERE CONTRO ROMA; LE TRE GRAZIE, VENERE E MERCURIO
Estimate 5,000,000 — 7,000,000 EUR
LOT SOLD. 5,897,250 EUR (Sotheby’s, Milano, 30 maggio 206)

In poco più di cento anni, la legge di tutela risale al 1909 nella sua prima formulazione generale, sono state vincolate opere di grandi maestri spesso documentate oltre che da studi moderni da prove di pagamenti e letteratura antica, e dunque al riparo dalle mutevoli opinioni della critica, provenienti da chiese e conventi o più spesso dalle famiglie aristocratiche che attraverso la loro committenza hanno scritto la storia dell’arte italiana.

I Capolavori “Notificati” di Pandolfini sono raccolti in un catalogo che vuole riportare l’interesse verso opere importanti che, pur se vincolate, possono rappresentare un’occasione per coloro che ricercano l’eccellenza e la grande qualità, un’opportunità che i collezionisti dovranno cogliere per accrescere con presenze significative le loro raccolte.

Il catalogo della vendita proporrà, dunque, opere d’indiscusso rilievo e corredate da ineccepibile documentazione, come la Visione apocalittica di Giovanni di Luca Giordano, un olio su tela stimato 80.000/120.000 euro che recentemente è stato esposto nella mostra “Rubens e la nascita del Barocco” a Palazzo Reale a Milano. Per molti “notifica” è sinonimo di “alta epoca” perché presuppongono che più le opere sono antiche più sono rare e preziose; tra queste sono presenti otto Santi a mezza figura di Taddeo di Bartolo, nel catalogo di Pandolfini del prossimo 28 settembre con la stima di 150.000/200.000 euro. Sono otto dipinti a tempera su tavola a fondo oro, databili al 1418, raffiguranti San Pietro Martire, Beato Ambrogio Sansedoni, Santo Vescovo, San Luca, San Matteo, Santo Vescovo, Santo Stefano e San Tommaso d’Aquino che assieme ad altri pannelli, raffiguranti la Madonna con il Bambino e quattro Santi a figura intera oggi conservati in importanti Musei americani, dovevano far parte del polittico purtroppo smembrato nel XIX secolo della Chiesa di San Domenico a Gubbio.

 Taddeo di Bartolo, BEATO AMBROGIO SANSEDONI, uno di otto panelli a tempera su tavolo Taddeo di Bartolo, SANTO VESCOVO, uno di otto panelli a tempera su tavolo
Taddeo di Bartolo. Da sinistra: BEATO AMBROGIO SANSEDONI, SAN LUCA, SANTO VESCOVO, tre di otto panelli a tempera su tavolo

Per i collezionisti e gli amanti della pittura caravaggesca è un’opportunità unica l‘inserimento in catalogo per 80.000/120.000 euro di Allegoria dell’Estate, un bel dipinto di Nicolas Régnier, italianizzato in Nicola Renieri per la sua lunga e proficua attività tra Roma e Venezia. Oltre al valore indiscusso dell’artista Piero di Cosimo e quello intrinseco alla splendida tempera su tavola, Tritoni e Nereidi, con Satiri e Ittiocentaura é un’opera di grande richiamo per la sua provenienza, dalla collezione privata della regina della lirica, Maria Callas. Valutata 130.000/160.000 euro questa spumeggiante opera eseguita tra il 1500 e il 1505 è stata esposta nel 2015 alla Galleria degli Uffizi durante la mostra dedicata al maestro fiorentino. Il dipinto assieme al suo pendant, oggi a Washington D.C., costituiva il complesso decorativo eseguito da Piero nella dimora dei Vespucci, una delle più importanti famiglie nobiliari fiorentine.

Nicolas Régnier
Nicolas Régnier, ALLEGORIA DELL´ESTATE, olio su tela
Piero di Cosimo
Piero di Cosimo, TRITONI E NEREIDI, CON SATIRI E ITTIOCENTAURA, tempera su tavola

“Inciso da Benedetto Eredi come illustrazione dell’Elogio di Michelangelo Cerquozzi pubblicato nella Serie fiorentina, dove è ricordato in casa Capponi a Firenze, il dipinto può forse identificarsi con il “Ritratto, mano et effigie di Michel Angelo delle Battaglie fattosi mentre dipingeva in Roma” offerto in vendita nel 1673 a Giuseppe Maria Casarenghi, agente del cardinal Leopoldo de’ Medici….” Così si apre la scheda di presentazione di Autoritratto nello studio, un dipinto di Michelangelo Cerquozzi in catalogo per 15.000/20.000 euro.

Michelangelo Cerquozzi
Michelangelo Cerquozzi, AUTORITRATTO NELLO STUDIO, olio su tela

ASTA: 28 SETTEMBRE 2017
OPERE DI ECCEZIONALE INTERESSE STORICO-ARTISTICO

FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26

www.pandolfini.it

Commenta con Facebook

  • Encomiabile tentativo, quello di Pandolfini, sperando di cuore vada come sperato.
    Ora però anche lo Stato dovrebbe fare la sua parte e “ricomprare”, come sarebbe suo precipuo dovere, usando il diritto di prelazione insito nella legge sulla tutela, gli otto splendidi santi di Taddeo di Bartolo per poterli ricollocare nella Chiesa di San Domenico a Gubbio. In questo modo, almeno una parte del polittico potrebbe essere nuovamente visibile. Sono ben pochi, 150.000 euro (o qualunque sia il prezzo di riserva intorno a questa cifra che dà bene la misura di quanto vale economicamente un capolavoro notificato), a confronto di un’acquisizione così importante.
    Solo quando il Ministero darà dimostrazione che davvero esercita ciò che promette (e, attualmente, poco mantiene) attraverso il diritto di tutela, sapremo che la notifica avrà un minimo senso per il popolo italiano.

leave a reply

*