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57a Biennale. Leone d’oro alla “performance” della Germania. Tutti i premi

Franz Erhard Walther Franz Erhard Walther

leone d'oro

TUTTI I PREMI DELLA 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia

GIURIA: Manuel J. Borja-Villel (Presidente di Giuria, Spagna), Francesca Alfano Miglietti (Italia), Amy Cheng (Taiwan), Ntone Edjabe (Camerun), Mark Godfrey (Gran Bretagna).

Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale:

GERMANIA

Anne Imhof

Commissario: ifa (Institut für Auslandsbeziehungen) on behalf of the Federal Foreign Office. Curatore: Susanne Pfeffer. Espositore: Anne Imhof. Sede: Giardini.


Una menzione speciale è stata attribuita alla Partecipazione Nazionale:

BRASILE

Cinthia Marcelle

Commissario: Fundação Bienal de São Paulo. President João Carlos de Figueiredo Ferraz.

Curatore: Jochen Volz. Espositore: Cinthia Marcelle. Sede: Giardini.


Leone d’oro per il migliore artista della mostra Viva Arte Viva a:

Franz Erhard Walther

(Nato nel 1939 in Germania, vive e lavora a Fulda)

Sede: Arsenale – Corderie

Franz Erhard Walther
Franz Erhard Walther

Leone d’argento come giovane artista promettente a:

Hassan Khan

(Nato nel 1975 nel Regno Unito, vive e lavora a Il Cairo)

Sede: Giardino delle Vergini


La Giuria ha inoltre deciso di assegnare due menzioni speciali agli artisti:

Charles Atlas

(Nato nel 1949 negli Stati Uniti, vive e lavora a New York)

Sede: Arsenale – Corderie

e

Petrit Halilaj

(Nato nel 1986 in Kosovo, vive e lavora tra Bozzolo, Berlino e Pristina)

Sede: Arsenale – Corderie/Sale d’Armi G – Giardini/Padiglione Centrale


Leone d’oro alla carriera a Carolee Schneemann (USA).

Carolee Schneemann
Carolee Schneemann

LE MOTIVAZIONI

Leone d’oro per la migliore Partecipazione Nazionale alla Germania per un’installazione potente e inquietante che pone domande urgenti sul nostro tempo e spinge lo spettatore a uno stato di ansia consapevole. Risposta originale all’architettura del padiglione, il lavoro di Imhof è caratterizzato da una scelta rigorosa di oggetti, corpi, immagini e suoni.

Menzione speciale come Partecipazione Nazionale al Brasile per un’installazione che crea uno spazio enigmatico e instabile in cui non ci si può sentire sicuri. Sia la struttura dell’installazione che il video di Cinthia Marcelle realizzato in collaborazione con il cineasta Tiago Mata Machado affrontano le problematiche della società brasiliana contemporanea.

Leone d’oro per il miglior Artista della 57. Esposizione Internazionale Viva Arte Viva a Franz Erhard Walther per un lavoro che mette insieme forme, colore, tessuti, scultura, performance e che stimola e attiva lo spettatore in un modo coinvolgente. Per la natura radicale e complessa della sua opera che attraversa il nostro tempo e suggerisce la mutazione contemporanea di una vita in transito.

Leone d’argento come giovane artista promettente a Hassan Kahn per la relazione speciale e intima che quest’opera crea con lo spettatore, a cui suggerisce una connessione tra voce, suono e orizzonte. La sua Composition for a Public Park crea un’esperienza coinvolgente che intreccia in modo splendido politica e poetica.

Due sono le menzioni speciali attribuite quest’anno agli artisti:

Charles Atlas, per due video di grande splendore visivo e sofisticato montaggio in cui le immagini della bellezza naturale e dell’artifizio artificiale sono accompagnate da un racconto che affronta i problemi di indigenza, frustrazione, sessualità e classe.

Petrit Halilaj, per degli interventi che evidenziano il legame tra gli spazi architettonici dell’Arsenale e del Padiglione Centrale e l’opera, in una relazione tra la storia del Kosovo, i suoi ricordi d’infanzia e la creazione.

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2 Commenti

  • Secondo me , buona parte di questa, ormai definitiva Arte Contemporanea, si può definire Arte d’Arredo, oppure, definizione ancora più appropriata, arte esclusivamente concettuale, ma quella di una volta, dove vi era la capacità dell’artista di andare oltre il semplice lavoro del cervello, dove è finita ? L’ispirazione, la poesia, il saper creare quello che il solo cervello non sostituisce, de è ?

  • BIENNALE 2017

    ANCHE SENZA ESSERE PRESENTI fisicamente a Venezia si rimane storditi solo dalle recensioni, difficile individuare una linea di ricerca, piuttosto ci sommerge una deriva che si porta avanti di Biennale in Biennale dove la novità di questa fogna di opere, é la costante assenza di sintesi creativa, di singolarità creativa, infatti titolerei la prossima edizione:
    IL CAPOLAVORO ASSENTE.
    Da quel che vedo é come un gigantesco eco di Hirst, una grottesca testimonianza di un presente folle e totalmente pazzo. Se raccontare l’assenza del Capolavoro era l’obiettivo della Macel, allora ci é riuscita perfettamente.
    Stefano Armellin 13/05/2017

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