Print Friendly and PDF

Jeanne Hébuterne: Modigliani, mon amour. “La felicità è un angelo dal volto serio”

AMEDEO MODIGLIANI Jeanne Hébuterne con grande cappello, 1918 Olio su tela Giappone, collezione privata AMEDEO MODIGLIANI Jeanne Hébuterne con grande cappello, 1918 Olio su tela Giappone, collezione privata

“La felicità è un angelo dal volto serio”. E  Jeanne Hébuterne era un angelo silenzioso, una compagna devota e una musa irreprensibile. Galeotta fu l’arte, “Questa ragazza ha delle ossa bellissime… va ritratta”.

AMEDEO MODIGLIANI, JEANNE HÉBUTERNE (AU FOULARD). ESTIMATE UPON REQUEST
Amedeo Modigliani -Jeanne Hébuterne (au foulard), 1919 olio su tela

Il principio del loro amore fu un quadro, uno dei tanti che Amedeo Modigliani dipinse intrappolando per sempre la bellezza della donna con la quale visse fino alla morte.

Accadde tutto in una Parigi bohèmien mentre un pittore che cerca di affermarsi come artista e spopola come italiano dandy dannato, Modì come maudit. Dall’altra parte una giovane di buona famiglia introdotta alla comunità artistica di Montparnasse dal fratello André, una ragazza disposta a mettere in discussione i rapporti con la sua famiglia per inseguire i suoi sogni artistici e sentimentali.

Amedeo_modigliani-jeanne_hebuterne_with_hat_and_necklace
Amedeo Modigliani – Jeanne Hébuterne con cappello e collana

Jeanne incontra Modì nel 1917 all’Accademia Colarossi (anche se il primo ritratto a matita della donna fatto da Modigliani è datato dicembre 1916) dove la promettente studentessa diviene la sua modella e la sua amante, rinunciando agli agi famigliari per vivere a Montparnasse in un appartamento umido e fatiscente in rue de la Grande-Chaumière.

Jeanne Hébuterne
Jeanne Hébuterne (Meaux, 6 aprile 1898 – Parigi, 25 gennaio 1920)

La sua è una fedeltà che non si piega alla fame, alle convenzioni sociali, alle dipendenze che rendono tumultuoso il loro rapporto. Il pittore ha scatti d’ira, spesso torna a casa ubriaco fino ad ammalarsi di tubercolosi.  Molti dei testimoni dell’epoca la ritenevano inadeguata, troppo magra e perfino debole di carattere, invece col suo fare delicato e silenzioso si era opposta ai diktat dei genitori e aveva conquistato l’ultimo dei romantici.

Fotografia con dedica donata da Amedeo Modigliani a Jeanne Hébuterne, 1918
Fotografia con dedica donata da Amedeo Modigliani a Jeanne Hébuterne, 1918

Quando le condizioni di Modigliani peggiorano lei non ha neppure 22 anni ed è al nono mese di gravidanza.

Un amore consumato fino all’ultimo respiro, quello del pittore esalato all’ospedale Charité il 24 gennaio del 1920 e quello della donna che il giorno dopo si gettò dalla finestra di casa sua. Al vuoto di una vita senza Modì Jeanne preferì quello del quinto piano di rue Amyot.

Commenta con Facebook

leave a reply

*