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La Traviata al Teatro Carlo Felice di Genova

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La Traviata, capolavoro di Giuseppe Verdi inaugura la stagione 2016/2017 del Teatro Carlo Felice di Genova, in cartellone dal 15 al 29 dicembre 2016, per la regia firmata dal Maestro Giorgio Gallione. Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave tratto dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio.

Così come era accaduto per la pucciniana Madame Butterfly, anche La Traviata si iscrisse all’albo dei fiaschi storici. La sera della Prima, il 6 marzo 1853 il Teatro La Fenice accolse la nuova opera di Verdi con fischi e schiamazzi, successivamente la storia renderà giustizia all’opera del maestro italiano, in quanto ancora oggi è l’opera lirica più rappresentata e conosciuta di sempre. Nell’apparenza antiborghese, La Traviata è in realtà un prestigioso documento alla laica religiosità verdiana, una sorta di eroica idealizzazione dell’amore. La più conosciuta opera del maestro italiano appartiene alla categoria delle opere indimenticabili ed universali, capaci di smuovere i sentimenti degli spettatori. Le appartiene per argomento, per l’unità drammaturgica, per l’assoluta bellezza delle arie e delle musiche, per la modernità delle tematiche trattate, ma soprattutto per la capacità di emozionare e commuovere.

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«Amar non so, né soffro un così eroico amor…»
(La Traviata, atto I)

È proprio al suo destino di opera intimistica che il regista Giorgio Gallione conduce la sua Traviata. In un impianto scenico antirealistico, simbolico, dal taglio quasi carnevalesco il regista conduce lo spettatore in una stralunata rievocazione. Tutto in Traviata è ricordo, sin dall’iniziale preludio, come se esso raccontasse una verità già avvenuta, proiezioni esteriori di una tragica solitudine che funge da vettore di rimembranza. «Forse Violetta muore già nel preludio e l’opera è tutto un allucinato flash back visionario e spettrale» commenta Gallione.

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Nel terzo atto un gigantesco specchio riflette la scena, quasi a voler amplificare l’effetto di distorsione temporale, uno spettacolo che dal punto di vista visivo funziona, soprattutto nei quadri delle feste, dove si apprezza il movimento della masse da parte del regista. Ottima la prova di Desirée Roncatore, vera regina della festa la quale propone una Violetta Valery interpretata con eleganza e ben cantata, esecutrice quasi impeccabile; dopo un primo atto minore, dettato forse anche dall’emozione la voce sale acquistando sicurezza, conquistando il pubblico genovese.

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Buona anche la prova del baritono Vladimir Stoyanov nel ruolo di Giorgio Germont, bravissimo nel sottolineare ed evidenziare le ambiguità del suo personaggio. Sfortunata invece la prova del tenore Giuseppe Filianoti, sostituito a causa di un abbassamento di voce, da William Davenport durante la seconda pausa.

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Le coreografie sono state realizzate da Giovanni Di Cicco, i costumi sono curati da Guido Fiorato e le luci sono firmate da Luciano Novelli mentre l’orchestra è guidata da Massimo Zanetti, capace di rendere appieno la musica del maestro italiano, riuscendo in tal modo a dare i tempi giusti e sicurezza agli interpreti. Un successo quindi per la prima inaugurale del grande teatro genovese, che dopo una serie di repliche dà appuntamento al suo pubblico per l’allestimento del Falstaff (che manca dalla stagione 98/99), nella speciale regia firmata  da Luigi Ronconi e che vedrà il debutto nel ruolo di Carlos Álvarez.

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La Traviata – Opera in tre atti di Giuseppe Verdi

Teatro Carlo Felice di Genova
da giovedì 15 dicembre, repliche 17, 18, 20, 21, 27, 28, 29 dicembre 2016
www.carlofelicegenova.it

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