Sotheby’s, Milano, 23 novembre 2016
Atmosfera tiepida nelle sale di Palazzo Serbelloni da Sotheby’s a Milano. Ma dopo un inizio d’asta in salita, è arrivata la battuta a 2.576.250 € del Sofa di Domenico Gnoli. In seguito a una gara sostenuta tra due bidder al telefono, Filippo Lotti ha aggiudicato a un buyer in linea con Raphaelle Blanga il grande primo piano sul divano rosa salmone dipinto da Gnoli nel 1968.
Con questo prezzo la tela si posiziona quarta nella lista dei top price dell’artista. Al primo posto “Black Hair” che nel febbraio del 2014, dopo una crescita vertiginosa di rilanci, si era fermato a 11.594.427 $ (8.515.415 €) da Christie’s a Londra.
Il grande Close Up di stasera è arrivato in asta in Italia per la prima volta. Era conservato nella stessa collezione europea dal 1970. E’ proprio dai primi anni Sessanta che Gnoli inizia a riprodurre in maniera fedele i particolari di oggetti quotidiani come le cravatte, le scarpe, i colletti, i bottoni, i capelli e le trame dei tessuti. Sofa è stato esposto a New York dal celebre gallerista Sidney Janis nel dicembre del 1969 in occasione della mostra “Domenico Gnoli in his First American Exhibition of Paintings & Sculptures”. Questa esposizione ha rappresentato il riconoscimento ufficiale da parte del mondo artistico newyorkese del pittore italiano, a quattro mesi dalla sua precoce morte a solo 37 anni.
Oltre a Gnoli e pochi altri lotti, l’asta non ha brillato. Molti invenduti, 17 su 46 lotti. Alcuni anche non di poco conto. Come il Fontana del 1957 che aveva conquistato la copertina del catalogo. L’olio e buchi su tela (righe colorate gialle e nere su bianco) era porposto a una stima di 800.000 – 1.200.000 euro. Ma si è fermato a un bid di 720 mila euro. Ha superato invece le stime il piccolo e bellissimo concetto spaziale (due tagli su blu) del 1968. Era nella stessa collezione dagli anni Settanta e stasera ha cambiato proprietario per 943,500 euro.
CONCETTO SPAZIALE, ATTESE. 1968
stima 700,000 — 900,000 € Aggiudicato a 943,500 EUR
Bene anche le ceramiche (due grandi piatti) e le sculture, mentre non ha trovato un compratore un tre tagli su viola prsentato 500/700 mila euro. Tra gli altri unsold Spalletti, Schifano, Burri, Castellani, Rotella, Scarpitta, Scheggi, Calzolari.
Fausto Melotti e Tano Festa, star negli appuntamenti di mercato milanese degli ultimi anni, non hanno portato a casa buoni risultati. L’artista romano, record man del 2015, era in catalogo con due opere. Ha tenuto (e superato di poco le stime) il Cielo neyorkese, che è partito da 48 mila e si è fermato a un colpo di martello di 50 mila euro, 62.500 con i diritti. Mentre Rosso n°35 è rimasto al palo (st. 90/120 mila €).
Simile sorte per Melotti. Lontano il ricordo del maggio scorso, quando “Canone invariato II” aveva visto una gara davvero serrata, che si era chiusa con una aggiudicazione di 519 mila euro, oltre tre volte la stima più bassa. Stasera è rimasta inveduta una delle due sculture in asta (Due curve, 200/300 mila€), mentre “In cerca di equilibrio” è arrivata a 162.500€.
Molto bene Tancredi. Il Senza Titolo del 1953 venduto a 463,500 euro, ha più che raddoppiato la stima più bassa (leggi qui un approfondimento). Bene anche la combustione di Burri venduta a 205,500 euro.
Domani pomeriggio alle 15 la Day Sale. Catalogo online qui
Arte Moderna e Contemporanea
23 November 2016 – 24 November 2016 | 7:00 PM CET | Milan
