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Carta bianca a Tino Sehgal al Palais de Tokyo. Tra performance ed esperienza sociale

Palais de Tokyo, Paris Palais de Tokyo, Paris. © Florent Michel / 11h45
Palais de Tokyo, Paris
Palais de Tokyo, Paris. © Florent Michel / 11h45

“Carte Blanche” to Tino Sehgal, sino al 18 dicembre 2016, Palais de Tokyo, Parigi

Il Palais de Tokyo torna al format espositivo carte blanche, dopo il primo esperimento condotto nel 2013, quando l’intero spazio espositivo fu consegnato in mano all’artista francese Philippe Parreno. Stavolta ad avere carta bianca nei 13mila metri quadri al numero 13 dell’Avenue du Président-Wilson, a Parigi, è Tino Sehgal, Leone d’Oro nel 2013, nato a Londra nel 1976 – ma di origini indiane e con base a Berlino – che dal MoMA di New York alla Biennale di Venezia, passando per la Turbine Hall della Tate Modern, costruisce situazioni ed esperienze dall’esito non sempre prevedibile, considerato che ad essere coinvolti non sono solo performer ma anche gli stessi visitatori.

Tino Sehgal
Tino Sehgal, 2016. Courtesy Asad Raza

All’invito del Palais de Tokyo, Tino Sehgal ha risposto con una mostra imponente, in cui alcuni dei suoi lavori più noti sono presentati accanto ad una selezione di opere di altri artisti contemporanei, che lui stesso ha scelto di invitare, tra cui Daniel Buren, James Coleman, Félix González-Torres, Pierre Huyghe, Isabel Lewis e Philippe Parreno. Insomma, anche in questo caso Sehgal fa ciò che gli riesce meglio: crea occasioni di incontro, dialogo e interazione, tra le opere come tra le persone, e l’impressione è che non si tratti di una mostra personale, ma di una collettiva curata da un artista.

>>> Ogni giorno e per tutta la durata dell’esposizione, 300 perfomer – o interpreti, come preferisce chiamarli lo stesso Sehgal – di età compresa tra gli 8 e gli 82 anni, metteranno in scena alcuni tra i suoi lavori più iconici, tra cui These Associations, presentato per la prima volta nel 2012 alla Tate Modern; This Variation, che fu concepito per Documenta 13; This Objective of That Object del 2004 e This Progress. Quest’ultimo progetto, proposto al MoMA di New York nel 2010, prevede che il visitatore sia interpellato da una serie di figure appartenenti a generazioni differenti – dal bambino all’anziano – sull’idea di progresso. Non manca l’opera inedita, Ann Lee, che altro non è che il secondo atto di un lavoro che l’artista aveva presentato nel 2013, in occasione della mostra di Parreno al Palais de Tokyo.

Con questa esposizione, Sehgal mette in discussione la natura stessa di una mostra d’arte, di museo e di visitatore, trasformando la prima in un’esperienza unica, individuale e sociale allo stesso tempo, il secondo in uno spazio di conversazione e scambio, “un’agorà”, per citare il quotidiano francese Le Figaro, e l’ultimo in materia prima, volubile e ingovernabile.

Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier
Philippe Parreno, Annlee de Tino Sehgal, dessiné au Palais de Tokyo, 2013. Crayon sur papier

La mostra ha inaugurato il 12 ottobre – qualche giorno dopo che all’Opéra di Parigi si è aperto il sipario su un balletto coreografo da Sehgal – e sarà visitabile sino al prossimo 18 dicembre.

Informazioni utili

“Carte Blanche” to Tino Sehgal
sino al 18 dicembre 2016
Palais de Tokyo
Avenue du Président Wilson 13, 75 116 Parigi
www.palaisdetokyo.com

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