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Sex and the City: ispirazione femminista o regressione sessista?

Da sinstra: “Carrie”, “Miranda”, “Charlotte” e “Samantha”, le quattro protagoniste.

Sex & the city
Sex and the City: qualche settimana fa si è celebrato il 18esimo anniversario della celebre serie tv targata HBO, andata in onda per la prima volta negli Stati Uniti il 6 giugno 1998. Mentre i fan si dilettano con le repliche, bevendo cosmopolitan e sognando uno stile di vita alla “Carrie Bradshaw”, molte persone ancora si domandano qual è stato il ruolo di questo programma televisivo.

Sex and the City ha ispirato vari produttori televisivi a rappresentare le donne in una maniera più realistica e schietta, evitando il solito clichè “Madonna/Whore” presente nei programmi americani, e le quattro donne protagoniste sono diventate un’ispirazione per milioni di donne. Ma è tutto oro quel che luccica?

Sex and the City “Carrie Bradshaw” (Sarah Jessica Parker) con il famoso cocktail “Cosmopolitan”.
“Carrie Bradshaw” (Sarah Jessica Parker) con il famoso cocktail “Cosmopolitan”.

Appena venne messo in onda, anche se fu accolto dal pubblico come un innovativo programma su donne e per donne (anche se è da notare che non fu interamente scritto e prodotto da donne), molta gente non lo riconobbe come uno show femminista.
Il problema è che, oltre a vari argomenti come il lesbismo, il cancro al seno, il lavoro e l’amicizia, nella maggior parte del tempo le protagoniste non fanno altro che parlare di uomini. Molti problemi che interessano un episodio sono legati agli uomini e “Carrie”, il personaggio principale, si ritrova costantemente e passivamente in una relazione autodistruttiva con “Mr. Big”, un archetipo di uomo arrogante ed egocentrico.

“Carrie” e il celeberrimo “Mr. Big”.
“Carrie” e il celeberrimo “Mr. Big”.

Le parti più significative delle storie delle eroine sono le loro relazioni amorose e, alla fine dell’ultima stagione, anche la donna più emozionalmente indipendente si ritrova fidanzata.

In qualche modo, anche se trattate limitatamente e rappresentate con un utopistico glamour hollywodiano, vengono comunque menzionate alcune questioni di carattere importante come il sesso sicuro, problemi finanziari, l’infertilità e la menopausa. Il programma ha comunque avuto delle influenze positive, come il parlare esplicitamente di sesso.  Ma probabilmente la parte “più femminista” del telefilm è l’amicizia tra donne, un tema reso chiaro  nell’aiuto reciproco che si danno le quattro ragazze, sul lato pratico, morale ed emotivo.
E forse è ciò in cui le donne, femministe e non, si rispecchiano di più.

Da sinstra: “Carrie”, “Miranda”, “Charlotte” e “Samantha”, le quattro protagoniste.
Da sinstra: “Carrie”, “Miranda”, “Charlotte” e “Samantha”, le quattro protagoniste.

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