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A Napoli un miglio sacro racconta duemila anni di storia

CATACOMBE S. GENNARO VESTIBOLO INFERIORE
Catacombe di San Gennaro (vestibolo inferiore)

La cooperativa sociale La Paranza, nata nel 2006, fatta di giovani del Rione Sanità, ha compreso che la rinascita di questo quartiere della Napoli meno curata, poteva accadere solo dando valore al patrimonio storico artistico e culturale di cui il Rione Sanità è custode.

Sostenuto dai parroci della Basilica di Santa Maria della Sanità, si è avviato nel 2000 un processo di riqualificazione che ha poi permesso, grazie all’intervento di fondazioni e benefattori, nel 2008 ai giovani della cooperativa La Paranza di gestire le Catacombe di San Gennaro. Da allora sono stati recuperati siti archeologici che racchiudono la ricchezza della storia del passato del capoluogo campano e della vita dell’area.

BASILICA DI S.M. DELLA SANITA'
Basilica di Santa Maria della Sanità,

Così è nato il Miglio Sacro, un tour di più di tre ore che accompagna i visitatori attraverso le viscere del Rione Sanità. Le guide della cooperativa La Paranza – che oggi sono laureati in storia dell’arte o studenti delle facoltà che si dedicano ai beni culturali – in questa passeggiata tra scale e scorci inattesi, mostrano le bellezze della Sanità ma anche quanto la capacità della cura riesca a rendere un luogo accessibile a tutti, perché i percorsi creati sono accessibili anche a non vedenti e a carrozzelle.

Un miglio sacro ricco di sorprese che attraverso passaggi nel sottosuolo a pochi metri dalla superfice, svela la storia di una città legata al culto sacro di santi e patroni. Tra le prime tombe mostrate e raccontate dalle guide, quella di San Gennaro, le cui spoglie sono state varie volte trafugate e riportate infine in un luogo centrale della città il Duomo, dove tuttora sono riposte.

Un alternarsi di Basiliche, arcosoli e sepolture si alternano negli spazi delle Catacombe di San Gennaro illuminati ad arte dai lavori di recupero e messa a sistema degli scavi. La sepoltura della famiglia di Theotecnus vede un datato VI secolo e mostra attraverso la ricchezza delle vesti l’elevato status sociale della famiglia. E ancora il mosaico sulla tomba del vescovo africano Quodvultdeus nella cripta dei vescovi rappresenta uno degli ambienti più suggestivi e prezioso delle Catacombe di San Gennaro.

Catacombe di San Gennaro mosaico Quod Vult Deus
Catacombe di San Gennaro
mosaico Quod Vult Deus

Il miglio sacro, le suggestioni e la molteplicità degli elementi che si incontrano sul percorso sono solo da vedere e da vivere. Le guide della cooperativa La Paranza traghettano i visitatori oltre le catacombe di San Gennaro attraverso la Basilica -che prende il nome sempre del patrono della città- e li portano alle catacombe di San Gaudioso e al cimitero delle Fontanelle. Questo posto simbolo della città di Napoli mostra quanto per i napoletani la vita e la morte, il presente e il passato siano in comunicazione perenne.

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San Gaudioso

Il sito che era un’antica cava scavata nella collina di Materdei, diventò un ossario a metà Seicento per ospitare le vittime delle epidemie di peste e colera. A fine Ottocento si trasformò in luogo di culto perché alcuni devoti guidati da padre Gaetano Barbati disposero in ordine le migliaia di ossa anonime e questo anonimato spinse i fedeli ad adottare alcuni teschi, le anime pezzentelle, che venivano ripuliti e messi in teche in cambio di protezione. Pratica, quella del culto dei morti alle Fontanelle, oggi non più seguita ma che ha dato vita ad una serie di episodi che contengono in sé gli elementi del sacro e del profano di cui la città di Partenope è portatrice.

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Battistero di San Gennaro

Un tour continua con la visita di due palazzi, tra cui il cosiddetto Palazzo dello Spagnuolo perché acquistato nel diciannovesimo secolo dallo spagnolo Tommaso Atienza, dalle scalinate ad ali di falco, unici esemplari al mondo, progettati a inizio Settecento da Ferdinando Sanfelice, architetto napoletano.

Una passeggiata quella proposta dal Miglio Sacro che attraversa la Chiesa di Santa Maria della Sanità, cuore del Rione, e la chiesa di Santa Maria dei Vergini dove altre porte si aprono per mostrare la bellezza degli affreschi e delle catacombe contenute.

Questo piccolo viaggio tra presente e passato nella ricchezza di un territorio stratificato e che racconta migliaia di anni di storia, termina a ridosso di Porta San Gennaro, la porta di accesso alla città e passaggio obbligato per recarsi alle Catacombe di San Gennaro.

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San Gaudioso

 

www.catacombedinapoli.it

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