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Safer Internet Day. Oggi si celebra la Giornata europea per la sicurezza su internet

Virus, dati rubati, identità sottratte, carte di credito clonate, truffe di ogni genere, immagini hard e molto altro ancora nel cyber world. Quella che stiamo vivendo è l’era del digitale, del virtuale, della spersonalizzazione, siamo seguiti, analizzati, codificati e ne siamo consapevoli. Un europeo su 4 si è trovato almeno una volta a dover affrontare questi problemi. E’ ciò che emerge dai dati Eurostat resi pubblici in occasione della Giornata europea per la sicurezza su internet, il Safer Internet Day, che cade oggi, 9 febbraio 2016. Gli italiani hanno avuto leggermente più ‘incidenti’ rispetto alla media Ue, ma negli ultimi cinque anni hanno visto dimezzare gli attacchi dei virus informatici.

Social Media Logotype Background
I Paesi dove i cittadini hanno avuto meno problemi di sicurezza internet nel 2015 sono la Repubblica ceca (10%), l’Olanda (11%), la Slovacchia (13%) e l’Irlanda (14%). Ad avere avuto più problemi, invece, i croati (42%), gli ungheresi (39%), i portoghesi (36%), i maltesi (34%) e i francesi (33%). L’Italia, con il 28%, si situa allo stesso livello di Svezia ed Estonia, verso la metà bassa della classifica.

Il discorso si fa più delicato quando si parla non di adulti, ma di adolescenti o addirittura bambini. I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti alla loro privacy. Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l’8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo. E’ quanto emerge da un’indagine affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all’Università degli Studi di Firenze in occasione del Safer Internet Day 2016, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete.

bambini sui social 1

Il 17% dei ragazzi rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno (considerando l’uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Una percentuale analoga si dichiara sempre connessa. Nel mondo dei giovanissimi sono le chat a farla da padrone: Whatsapp è la piattaforma preferita dal 90% degli intervistati, una percentuale superiore a quella registrata dai social network come Facebook (64%), Instagram (61%) e Youtube (58%). Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat.

abuso di social 2

Adolescenti perennemente connessi comunicano tramite chat con i genitori, che, spesso, non sono consapevoli dei rischi corsi dai propri figli in rete. È la fotografia delle famiglie italiane che emerge dall’indagine “Tempo del web. Adolescenti e genitori online”, realizzata da SOS Il Telefono Azzurro Onlus in collaborazione con Doxakids, in occasione del Safer Internet Day (SID) 2016, ricorrenza internazionale promossa dall’Unione Europea e dedicata alla sicurezza dei minori in rete. La ricerca, che si basa sulle risposte di 600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni, è stata presentata a Milano, in occasione del dibattito “Modelli di business tramite la rete e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti”. Il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, 1 su 4 (25%) è sempre online, quasi 1 su 2 (45%) si connette più volte al giorno, 1 su 5 (21%) si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul cellulare.

students at a further education college

Per capire da dove nasce l’allerta da abuso di social bisogna tornare a qualche mese fa quando sulle pagine dell’ Economist si poteva leggere un interessante articolo che titolava: “Facebook nuoce alla salute. Fatevi una vita!!! L’ abuso di social rende infelici”.

Il titolo faceva riferimento ad uno studio appena pubblicato dalla Public Library of Science, condotto da Ethan Kross (University of Michigan) e Philippe Verduyn (Università di Leuven, Belgio) che mostrava come fosse più insoddisfatto della propria vita chi faceva di Facebook un uso massiccio. A fare eco a questo studio c’era poi un’altra indagine dell’Università del Missouri che passava in rassegna gli effetti dei social media nella vita di coppia. I risultati parlavano chiaro: l’utilizzo di Twitter è “scientificamente” causa di litigi, istiga all’infedeltà e in certi casi porta addirittura al divorzio.

Pensiamo a Facebook e al suo sterminato numero di iscritti: quasi 1,3 miliardi di utenti; praticamente la seconda nazione al mondo dopo la Cina. 12 miliardi sono i messaggi inviati ogni giorno tramite Facebook.
1,5 milioni è il numero di aziende che investe in annunci di Facebook.
L’elenco dei Social Network esistenti nel mondo è lunghissimo. La lista cambia ogni giorno. Nascono nuovi Social Network e ne muoiono altri. Alcuni diventano popolari nel giro di pochissimo tempo altri subiscono un tracollo.

Facebook, Instagram, Twitter, Tumblr, Linkedin e tanti altri ancora……In un mondo iper connesso siamo tutti paradossalmente più fragili, esposti a impressioni filtrate da un mezzo che può falsare le nostre sensazioni.
Questi numeri, per il benessere di tutti noi- e soprattutto dei nostri giovani e giovanissimi, non possono che farci riflettere.

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