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Henry Moore a Roma. Il bronzo si plasma per le Terme di Diocleziano

henry moore roma

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A pochi passi dal caos della stazione Termini, oltre una cancellata che separa discretamente l’inferno dal paradiso, le Grandi Aule delle Terme che l’imperatore Diocleziano fa costruire nel 298 d.C., le più estese del mondo antico, sono un’oasi di pace e bellezza. Se poi siete così fortunati da capitarci in un giorno in cui il ponentino spazza via le nuvole e il cielo regala il suo blu più intenso, allora vivrete un momento di grande emozione.

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Con quelle vestigia antiche dialogano, ancora solo fino al 10 gennaio 2016, le sculture di Henry Moore (1898 – 1986), nell’omonima retrospettiva organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma insieme alla Tate di Londra ed Electa. A Michelangelo si deve il restauro del complesso termale abbandonato da oltre mille anni, per volere di Papa Pio IV che vi fece costruire l’annessa basilica e certose dedicata alla Madonna degli Angeli. Moore, inglese, che per il maestro del Rinascimento nutriva più che stima e ammirazione, come tanti scultori moderni quasi una venerazione, non poteva essere ospitato in una sede migliore.

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Reclining Figure: Bone Presented by the Henry Moore Foundation 1986 © The Henry Moore Foundation. All Rights Reserved

Settantasette opere tra sculture, disegni, acquerelli e stampe invadono con garbo questi spazi aulici. A Chris Stephens, Senior Curator of Modern British Art alla Tate, si deve la selezione dei fondamentali prestiti inglesi; allo storico dell’arte italiano Davide Colombo, il lavoro di ricerca per approfondire i rapporti dell’artista con l’Italia. Il risultato? Qualcosa di più di una semplice antologica divisa in cinque sezioni tematiche. Perché il focus è sempre sull’Italia.

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Woman Seated in the Underground Presented by the War Artists Advisory Committee 1946

Si inizia con l’”esplorazione del moderno”, con lavori non solo giovanili che attestano i contatti con il Surrealismo e l’ammirazione dell’arte del passato e dei contemporanei, Picasso in primis. Con “guerra e pace”, particolarmente significativa per lui che viene travolto dai gas prussiani a Cambrai nel 1917, si apre un capitolo drammatico, intenso soprattutto con la serie di disegni dei “Ricoveri antiaerei”, sotto i bombardamenti nazisti del ’40: figure anonime e sofferenti inghiottite nel buio del sottosuolo londinese. Seguono le sezioni “madre e figlio” e “figura distesa” con bronzetti, disegni e sculture di grande formato che indagano i soggetti più noti e riconoscibili, in quel singolare gioco di pieni e vuoti, sagome umane sintetiche, volti privi di occhi e bocca, eppure fortemente espressivi.

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La sequenza fluida, nel ritmo incalzante sotto le volte antiche, finisce con il tema della scultura negli spazi pubblici, cioè quella con cui Moore divenne davvero celebre. Per esempio con la “Reclining Figure”, il nudo di donna disteso lungo cinque metri che realizza per la nuova sede dell’Unesco a Parigi, 1958, di cui la Tate ha prestato un modello in bronzo. Sono ricordati così tutti i passaggi nodali della sua ricerca. Alcuni prestiti da musei italiani sottolineano il forte legame dell’artista con il nostro Paese. Da quando, nel 1925, vince una borsa di studio del Royal College per un viaggio di perfezionamento. Genova, Pisa, Roma, Firenze e Venezia sono le tappe del suo forsennato tour per vedere tutto, gli affreschi di Giotto e Masaccio, le sculture di Giovanni Pisano e Donatello, e commuoversi di fronte agli ultimi lavori del Buonarroti. Ma in Italia tornerà da scultore affermato, partecipando alla Biennale di Venezia per ben sette volte, fino al trionfo con il “Gran Premio per uno scultore straniero” nel 1948. E poi, nel Dopoguerra, soggiornare più volte in Versilia e vivere l’”esperienza straordinaria” di “entrare nelle cave di marmo e guardare quelle stesse pietre che aveva visto Michelangelo”.

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Seated Woman: Thin Neck Presented by the artist 1978 © The Henry Moore Foundation. All Rights Reserved
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Mother and Child Shell Presented by the Henry Moore Foundation 1982 © The Henry Moore Foundation. All Rights Reserved
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Tube Shelter Perspective Presented by the War Artists Advisory Committee 1946

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INFORMAZIONI UTILI

Henry Moore
a cura di Chris Stephens e Davide Colombo
fino al 10 gennaio 2016
Roma, Terme di Diocleziano, Grandi Aule
(Viale Enrico De Nicola, 79 )
dalle 9.00 alle 19.30 – chiuso il lunedì la biglietteria chiude alle 18.30
13 euro intero; 6.50 euro ridotto
info: tel. +39 06 39967700; www.coopculture.it ; www.archeoroma.beniculturali.it
Catalogo Electa

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