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La ripresa del mercato filatelico. Una riflessione a chiusura di semestre

filatelia

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I risultati della 271a asta filatelica d’Italphil, tenutasi a Roma nelle giornate del 10 e 11 giugno 2015, rappresentano un importante indicatore del mercato filatelico nazionale alla fine della stagione 2014-2015: i prezzi realizzati per “lotti rari di prima qualità e comunque di qualità accertata” indicano a che punto è la ripresa del mercato filatelico dopo la pluriennale crisi che ha investito molti settori del collezionismo in Italia ed offrono un riferimento importante per seguire l’auspicabile ascesa delle quotazioni nella prossima stagione. Innanzitutto i francobolli più pregiati offerti in questa asta romana provengono da un’importante e accurata collezione, accompagnati principalmente da certificati Bolaffi e/o del noto perito torinese Giorgio Colla che ne attestano non solo la genuinità, ma anche la qualità, chiave per un buon investimento. I risultati della vendita (quelli qui citati sono tutti comprensivi di commissioni) hanno prima di tutto dimostrato che si le aste filateliche con materiale di pregio e in ottimo stato di conservazione, con o senza traccia di linguella, e perfino senza gomma, hanno ripreso a vendere. L’attuale scostamento dei realizzi dalle attuali quotazioni di catalogo  offre senz’altro una vantaggiosa opportunità per gli acquisti. Ovviamente questo divario – con l’auspicio che vada a restringersi – varia da settore a settore e occorre tener presente che si tratta sempre di realizzi all’asta che risultano per ovvie ragioni inferiori ai prezzi al dettaglio applicati per lo stesso materiale della stessa qualità dai commercianti.

In un sito dedicato principalmente all’Economia dell’arte si vuole richiamare l’attenzione come il collezionismo filatelico si prefigge come obiettivo, spesso irraggiungibile, la “completezza” della raccolta che l’appassionato e lo studioso tende a formare. La raccolta filatelica, è bene ricordare, è fatta di multipli e non di singoli come la maggior parte delle opere d’arte: per questo, per i francobolli più rari, spesso il collezionista deve accontentarsi di un oggetto di qualità inferiore e quindi a prezzo contenuto, l’importante è che la qualità, da cui dipende il prezzo pagato (freschezza della gomma per i francobolli nuovi, presenza eventuale di una traccia di linguella, freschezza del colore, ampiezza dei margini per i francobolli non dentellati e perfezione della dentellatura per quelli dentellati, nitidezza dell’annullo, centratura dell’immagine), sia ben accertata e attestata in ogni dettaglio dai professionisti di mercato. Inoltre, rispetto a una collezione di opere d’arte che andranno esposte nella propria abitazione, una raccolta filatelica non si espone, ma alla stregua di una raccolta di libri antichi o di monete, viene custodita gelosamente in una libreria e a volte, per gli oggetti più rari, perfino in un caveau.

Antichi Stati Italiani: i prezzi aggiudicati all’asta, quando il buon materiale si trova ed è offerto, sono ancora molto bassi rispetto alle quotazioni di catalogo (il catalogo preso come riferimento da Italphil è il Sassone). La raccolta è stata sempre, assieme a quella classica del Regno d’Italia, il fiore all’occhiello del collezionismo nazionale. Molto ricercate le rare tavole e le rare tonalità di colore degli splendidi francobolli di Sicilia del 1859. Così ad esempio, un esemplare di Sicilia da 1 gr bruno oliva I tav. II stato (3d), nuovo TL, grandi margini, rarissimo in questo stato di conservazione, cert. Colla, con base 8.000, ha realizzato 9.600 euro pari al 12% della quotazione di catalogo di 80.000 euro (lotto 179), mentre un esemplare da 5 gr rosso sangue chiaro (9d), nuovo con gomma assai fresco, ben marginato, cert. Colla e AD, con base 1.250 euro, ha realizzato 2.340 euro pari al 13,4% della quotazione di catalogo di 17.500 euro (lotto 190).

Regno d’Italia: i rari francobolli appartenenti al settore classico delle emissioni del XIX secolo, dopo l’unificazione del Regno, di buona qualità, sono attualmente trattati in asta a prezzi molto contenuti (10 – 20% rispetto alle quotazioni di catalogo): data la loro assenza nella maggior parte degli album è il momento di investirci. Sempre ricercati i rari “errori di colore” di alcuni commemorativi del Regno, nati come francobolli destinati alle ex Colonie in colori diversi e che per omessa sovrastampa coloniale su pochi esemplari sono a tutto diritto francobolli appartenenti alla collezione nazionale (tra i più pregiati, la serie di quattro valori per la Milizia del 1928 in colori diversi, con gomma integra, eccezionalmente freschi e ben centrati, cert. Colla, con base 15.000 e un’aggiudicazione di 19.200 euro, pari al 24% rispetto alla quotazione di catalogo di 80.000, lotto 437). Sempre ricercate anche a livello internazionale le rare emissioni commemorative per la trasvolate italiane degli anni trenta (nell’asta uno dei “stutus symbol”, il trittico Servizio di Stato del 1933, cert. Bolaffi 100%,  da una base di 1.500 euro realizza 1.800 euro, pari al 28,5% della quotazione di catalogo di 6.300 euro, lotto 489).

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Repubblica Sociale Italiana: in genere i collezionisti del Regno tendono a raccogliere anche i francobolli della Repubblica Sociale italiana emessi durante la seconda guerra mondiale. La rara serie di 4 valori serie completa dei saggi (P1-P4) del 50 lire violetto Imperiale del 1944, nuovi con gomma integra, cert. Bolaffi, con base 2.000, ha realizzato 2.400 euro, pari al 10,9% della quotazione di catalogo di 22.000 euro (lotto 569).

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Colonie Italiane: è il settore indubbiamente emergente in ambito nazionale, ancora decisamente sottovalutato rispetto al grado di rarità di alcune sue emissioni, e ricco di quel fascino “esotico” che rappresenta senz’altro un valore aggiunto. Basti pensare alla popolarità che gode da sempre il settore delle Colonie inglesi nel mondo anglosassone. I realizzi all’asta hanno offerto un vasto range di percentuale – rispetto alle quotazioni di catalogo – fino a oltre il 20%. Il top lot nel settore è rappresentato  dalla rarissima coppia di Tasse Vaglia della Tripolitania 20 cent azzurro (7) + 50 cent violetto (9), nuovi con gomma integra, particolarmente ben centrati, molto rari in questa qualità, cert. Colla e RD, che con base 20.000 hanno realizzato 24.000 euro, pari al 23,5% della quotazione di catalogo di 102.000 euro (quotazione comunque maggiore per la loro buona centratura), lotto 836.

Città del Vaticano: le emissioni del Pontificato di Pio XI rimangono i più ambiti dai collezionisti, anche se l’intera collezione, nel passato diffusa anche all’estero, soffre di una crisi provocata dalla decisione delle poste vaticane di togliere la validità postale a tutte le emissioni con facciale in lire, con l’impossibilità quindi di disperdere per corrispondenza le emissioni degli anni ’60 e ’70 (Pontificato di Paolo VI) tirate in milioni di esemplari, non assimilate dal mercato e trattate ben al di sotto del valore facciale. Nell’asta Italphil la serie tipo più pregiata della raccolta, la Provvisoria del 1934, 6 valori ben centrati, nuovi con gomma integra, con base 1.000 euro, è stata acquistata a 1.320 euro pari al 33% della quotazione di catalogo di 4.000 euro (lotto 912).

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Aerogrammi e posta aerea internazionale: è il settore tra i più richiesti dal collezionismo internazionale, monetizzabile in ogni parte del mondo. All’asta, i lotti più pregiati, hanno realizzato fino al 45% delle quotazioni di catalogo. Un aerogramma molto bello del 1930 per la Crociera Balbo Roma – Rio De Janeiro affrancato con il commemorativo da 7,70 lire celeste e grigio con la rara varietà “7 stelle” (25a), cert. Colla, con base 10.000 euro che ha realizzato 20.400 euro, pari al 40,8% della quotazione di catalogo di 50.000 euro (GP25e) (lotto 1064).

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Un aerogramma molto bello del 1933 per il volo di ritorno New York – Roma della Crociera Balbo nord-atlantica, affrancato con trittico I-CALO 5,25 lire + 44,75 lire ed esemplare da 3 cent da New York (il trittico fu annullato a Roma presso l’ufficio di via Vicenza a cui era stato affidato l’inoltro di questo aerogramma, solo 9 aerogrammi esistenti) (cert. Bolaffi e Colla), con base 15.000 ha realizzato 21.600 euro pari al 45,5% della quotazione di catalogo di 47.500 euro (GP60), (Lotto 1066).

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Per saperne di più:

Italphil, Piazza Mignanelli 3, 00187 Roma, tel. 06 6780669 / 06 6794065, info@italphil.org, www.italphil.org .

 

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