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La Biblioteca Ambrosiana va alla Conquista del Tempo

Non poteva esserci luogo più appropriato della Biblioteca Ambrosiana di Milano per ospitare (fino al 14 giugno 2015) la mostra La Conquista del tempo, che ripercorre la storia e l’arte dell’orologeria, dalle origini ai nostri giorni. Questo celebre edificio dell’inizio del XVII secolo custodisce, infatti, il Codex Atlanticus di Leonardo da Vinci: una raccolta di circa mille disegni scientifici e tecnici del Genio italiano, inventore nel 1490 del concetto di fuso-catena, cui ricorrono ancora oggi le più prestigiose maison di orologeria al mondo, per risolvere l’annoso problema dell’energia negli orologi meccanici.

Dominique Cohas
Orologio da tavolo in stile rocaille, Anonimo, Germania, seconda metà del XVIII secolo.
Musée International de l’Horlogerie (MIH), La Chaux-de-Fonds, Svizzera

L’esposizione, curata dalla Fondation de la Haute Horlogerie di Ginevra e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e ispirata all’omonimo libro (ora pubblicato in italiano per Marsilio Editori) di Dominique Fléchon, storico della Fondation, racconta, in maniera cronologica, scientifica e stilistica, le invenzioni e le scoperte che hanno costellato la storia della misurazione del tempo. E lo fa attraverso un percorso che presenta un centinaio di esemplari, dai primi gnomoni alle contemporanee meraviglie della micromeccanica, ponendo particolare attenzione all’alto artigianato e ai métiers d’art che da sempre hanno contribuito allo sviluppo e alla bellezza del settore dell’orologeria.

Dominique Cohas
Quadrante solare portatile, Pierre LeMaire, Parigi, inizi XVIII secolo.
Musée International de l’Horlogerie (MIH), La Chaux-de-Fonds, Svizzera

“Con questa mostra e con il libro da cui è tratta, l’alta orologeria celebra le innovazioni, tecniche, artistiche e culturali che hanno cambiato la storia della misurazione del tempo” afferma Franco Cologni, presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e del Comitato culturale della Fondation de la Haute Horlogerie. “La scelta di portare una simile visione a Milano, capitale del design e città prescelta per Expo, sottolinea la volontà della Fondation di porsi in dialogo con le forze più rilevanti della contemporaneità. Sotto le volte della Sala Federiciana, gli orologi selezionati per l’evento segnano un mutamento che l’Esposizione Universale del 2015 ben tematizza e che continuamente ci interroga: il passaggio da una cultura del consumo, fatta di oggetti effimeri e momenti clonati, a una filosofia del valore, incentrato sulla celebrazione del tempo”.

Dominique Cohas
Orologio atomico al rubidio, Temex Neuchâtel Time S.A., 1995.
Collezione del Musée d’Horlogerie du Locle – Château des Monts, Le Locle, Svizzera

Il volume “La Conquista del Tempo” di Dominique Fléchon è stato pubblicato nel 2011 in versione francese, successivamente tradotto in inglese e in cinese, ora è stato presentato, aggiornato e completato, anche in italiano (edito dalla Fondation de la Haute Horlogerie in coedizione con Marsilio Editori). Si compone di sei capitoli, per 300 illustrazioni a colori e 456 pagine, che tracciano i progressi realizzati dalle prime unità di misura immaginate dai Babilonesi agli esemplari di alta orologeria tecnica e preziosa dei giorni nostri. Si tratta della prima e unica opera al mondo che ripercorre la storia dell’orologeria dalle origini alla contemporaneità, mai prima d’ora, infatti, una tale somma di conoscenze e di savoir-faire era stata riunita in un’unica raccolta.

Dominique Cohas
Orologio da polso convertibile, Waltham, USA, 1910.
Musée International de l’Horlogerie (MIH), La Chaux-de-Fonds, Svizzera

“La Conquista del Tempo”

Veneranda Biblioteca Ambrosiana,

Sala Federiciana, piazza Pio XI, 2, Milano

Fino al 14 giugno 2015, dalle 10.00 alle 18.00 tutti i giorni, escluso il lunedì.

 http://www.hautehorlogerie.org/

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