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Intervista a Del Corno. “Milano diventerà un grande museo diffuso del contemporaneo”

Filippo Del Corno
Filippo Del Corno (foto Marco Pieri)

Milano, “expo delle idee” all’Hangar Bicocca. Mentre ai tavoli tematici si scrive la Carta di Milano, all’ombra celestiale di uno dei Sette Palazzi di Kiefer incontriamo Filippo del Corno, Assessore alla Cultura di Milano. Accanto alle perfette cassette di frutta (non da ortomercato) che tratteggiano il perimetro delle tonnellate di cemento delle torri celesti, Del Corno ci racconta la Milano che si prepara ad arte per Expo. Due mesi e mezzo all’evento universale. Se i padiglioni sperano nella clemenza atmosferica per completare le strutture, la città sembra già pronta ad accogliere culturalmente e creativamente la valanga di persone che si riverserà sotto la Madonnina e tutti i nuovi grattacieli per i prossimi 6 mesi.
Ma prima delle ovvie domande Expo cominciamo dal contemporaneo…

Museo d’arte contemporanea. Si riuscirà prima o poi a fare a Milano?

Secondo me il museo d’arte contemporanea come l’abbiamo conosciuto negli ultimi vent’anni non ha più senso ed è un progetto finito, anacronistico. Credo molto invece in questo lavoro che stiamo facendo di collegamento, di messa a rete di tutte le strutture pubbliche e private che si occupano d’arte contemporanea in maniera tale che si sviluppi una grande rete del contemporaneo. Siamo in un luogo che ovviamente è uno dei poli di questo progetto. Se mettiamo assieme Hangar Bicocca, PAC, quella che sarà la Fondazione Prada (cittadella dell’arte da 19mila metri quadrati progettata da Rem Koolhaas, inaugurazione il 9 maggio), quello che potrà rappresentare una parte del Museo delle Culture, Milano diventerà un grande museo diffuso del contemporaneo.

Rete del contemporaneo e valorizzazione del sistema museale cittadino. Può essere ancora un’idea attuabile quella di Boeri di creare una “Via dell’arte” pedonalizzando un percorso di 900 metri da Brera a Palazzo Reale.

Non credo che la pedonalizzazione dell’intera area sia fattibile, soprattutto in tempi brevi. Credo che la valorizzazione del sistema museale passi per altri tipi di progetti, come per esempio quello che abbiamo fatto quest’anno che si chiama “Il Mio Amico Museo”: abbiamo messo insieme tutti i musei di Milano con progetti specifici dedicati al mondo della famiglia e dell’infanzia. Le reti tra i musei possono essere reti immateriali che nascono solo dalla condivisione di progetti e non tanto sulla base di itinerari.

Museo delle Culture
Manifesto Museo delle Culture

Museo delle Culture? (disegnato dall’architetto David Chipperfield e costato circa 60 milioni di euro, accoglierà le raccolte extraeuropee di proprietà del Comune, circa 8mila pezzi)

Il Museo delle Culture inaugura il 26 marzo con due grandi mostre. Una è “Mondi a Milano” (26 marzo-19 luglio) ed è dedicata al tema del rapporto tra la nostra città e il mondo grazie ai grandi eventi internazionali. L’altra è la grande mostra “Africa” (26 marzo-30 agosto), 200 pezzi per raccontare l’arte africana dal Medioevo ad oggi. Queste grandi mostre apriranno in contemporanea a fine marzo e occuperanno l’intero spazio espositivo del Museo. Questo significa che per l’allestimento definitivo del polo, quindi quell’allestimento della parte museale permanente e di quella invece destinata alle mostre temporanee, bisognerà aspettare dopo Expo.

Il Teatro Continuo di Burri?

Il Teatro Continuo di Burri verrà inaugurato nel weekend di MiArt (10-12 aprile). Come abbiamo fatto in questi ultimi due anni abbiamo creato attorno all’evento fieristico un palinsesto di iniziative dedicate all’arte moderna e contemporanea, una delle quali sarà proprio l’inaugurazione del teatro (il quale fu protagonista al Sempione per 16 anni, dal 1973 al 1989, e rinascerà proprio nell’anno del centenario della nascita dell’artista).

Teatro di Burri
Teatro di Burri

La Triennale del 2016?

Triennale 2016 sarà un appuntamento internazionale importantissimo. L’esperienza dell’Esposizione Universale sarà un ottimo punto di partenza. Si sta lavorando su un tema di diffusione degli spazi sul territorio e, soprattutto, ci sarà un’enorme attenzione alla nuova creatività, al fatto che Milano possa rappresentare ed essere la città più fertile del mondo per l’espressione della nuova creatività legata al design.

Tornando ad oggi. Come si presenta culturalmente e cosa offre artisticamente Milano per Expo?

Milano ha una ricchissima proposta di mostre e attività espositive. Abbiamo presentato un programma con 24 mostre, delle quali alcune di enorme importanza come quella di Leonardo (15 aprile-19 luglio) curata da Pietro Marani e Maria Teresa Fiorio, quella di Giotto (2 settembre 2015-10 gennaio 2016) a cura di Pietro Petraroia e Serena Romano, quella su “Mito e paesaggio nel mondo antico” (22 luglio 2015-10 gennaio 2016) a cura di Gemma Sena Chiesa e Angela Pontrandolfo e quella di Massimiliano Gioni sulla Grande Madre (25 agosto-15 novembre) in collaborazione con la Fondazione Trussardi. Il primo appuntamento comunque sarà la mostra che inaugurerà il 18 febbraio di Medardo Rosso alla Galleria d’Arte Moderna (fino al 30 maggio) a cura di Paola Zatti. Un’offerta importante e significativa.

Expo Milano
Expo Milano

Un palinsesto ampio ed eterogeneo che va di pari passo all’offerta culturale crescente della città negli ultimi tempi (500 mila visitatori in più dal 2013 al 2014 con Chagall mostra più visitata in Italia del 2014 con oltre 340 mila ingressi, 200 mila invece per Segantini e un Van Gogh ancora in corso che punta i 300 mila).

Segue in prospettiva l’innalzamento quantitativo e qualitativo dell’offerta culturale di Milano degli ultimi anni, è un dato culturale sotto gli occhi di tutti. L’ha riscontrato anche il New York Times con il suo famoso articolo in cui ha messo la città come best destination del 2015.

Obiettivo primario culturale per Expo?

L’Expo è una grande opportunità per far conoscere al mondo la straordinaria vivacità del tessuto culturale, produttivo e creativo della nostra città. Bisogna fare in modo che si realizzi l’incontro tra i milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo e il tessuto vitale cittadino. Abbiamo realizzato per questo il progetto Expo in Città*, un grande palinsesto che di fatto permetterà la comunicazione e la promozione della massa critica culturale e produttiva di Milano, permettendo di creare occasioni di conoscenza mettendola davvero a contatto con tutte le persone richiamate dall’Esposizione Universale.

Expo in Città
Expo in Città

Offerta musicale per Expo?

L’offerta musicale è qualitativamente e quantitativamente impressionante. La Scala resterà aperta 146 giorni su 180 (nei sei mesi di Expo, per la prima volta nella sua storia, la Scala sarà aperta ininterrottamente dal 1° maggio al 31 ottobre. Il primo maggio si terrà l’inaugurazione di Expo 2015 con la Turandot di Puccini) con produzioni molto importanti tra le quali segnalo una che mi sta particolarmente a cuore, ossia la prima esecuzione assoluta dell’opera di Giorgio Battistelli CO2 (dal 16 al 29 maggio) con la regia di Robert Carsen e la direzione di Cornelius Meister, che rappresenta un’opportunità straordinaria: la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali che viene commissionata un’opera lirica che tratta del tema dell’esposizione stessa.

Il Piccolo Teatro?

Il Piccolo ha un calendario di oltre 300 appuntamenti. Sarà aperto con grande continuità durante tutti i 6 mesi di Expo e soprattutto rafforzerà la vocazione di essere un palcoscenico aperto alle lingue del mondo. Ci saranno spettacoli in cinese, in greco, in tedesco e in russo, oltre ovviamente ad un grande momento di celebrazione del repertorio italiano attraverso Goldoni con 2 messinscene, una quella storica e straordinaria di Strehler (Teatro Grassi, 6-24 maggio, Arlecchino servitore di due padroni) che tutti conosciamo e una nuova (Teatro Grassi, 16-21 giugno, La bottega del caffè).

La Scala di Milano
La Scala di Milano

Come sta invece il Lirico? (Il teatro, detto anche la Cannobiana, venne realizzato nel 1779 su disegno del Piermarini ed è abbandonato da ormai 15 anni)

Il Lirico non aprirà purtroppo nel 2015 come già previsto. Abbiamo avuto diverse decine di candidature di imprese (43 per l’esattezza) per i lavori di ristrutturazione. Non appena ci sarà l’assegnazione dei lavori partiremo con il bando di gestione del teatro, in maniera tale che non appena l’impresa che ristruttura il teatro entra fisicamente nel teatro, contemporaneamente si saprà chi sarà a gestire il teatro, quindi in un certo senso potrà partecipare alle ultime fasi di finitura della struttura teatrale per poi iniziare già a programmare con una meta temporale di lungo periodo, 8 anni.

(Il Comune ha stanziato 16,5 milioni di euro per ristrutturare il teatro)

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* Ad oggi sono già oltre 1300 gli eventi del calendario di Expo in Città pari a 17 mila appuntamenti, di cui il 6,8% in provincia e il 44,7% nella periferia di Milano. Con quasi 100 appuntamenti al giorno Expo in città diventa il volano di una nuova Milano policentrica. Le iniziative spaziano dalle mostre alle performance musicali, artistiche e teatrali; dalle conferenze scientifiche alle iniziative di strada; dall’attività di promozione turistica ed economica agli eventi sportivi. Creatività e immaginazione saranno protagoniste. Nel “catalogo spazi” a disposizione di tutti gli operatori sono presenti oltre 700 location, di cui 431 private, 276 pubbliche, 612 a Milano, 95 nell’area metropolitana, 227 all’aperto e 480 indoor.

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