Print Friendly and PDF

Banca Sistema per l’Arte

Federico Unia
Federico Unia, Michele e i Ribelli, 2013, tecnica mista su legno e resina, 360 x 215 cm, con Emiliano Rubinacci, Collezione Lecaros

Giovedì 18 settembre, nella sede milanese di Corso Monforte di Banca Sistema si è tenuta una tavola rotonda dedicata al collezionismo e l’inaugurazione della mostra di Federico Unia. Due appuntamenti che rinnovano l’impegno della banca nell’ambito di un progetto no-profit dedicato all’arte, che allestisce periodicamente mostre nelle sue varie sedi.

Banca Sistema nell’ambito delle sue attività no-profit, ha scelto di dare vita a Banca SISTEMA ARTE, un progetto dedicato all’arte e ai giovani artisti italiani. Con l’intento di valorizzarne l’immagine, offrendo loro canali di visibilità. Il progetto, nato alla fine del 2011, offre agli artisti la possibilità di esporre le proprie opere nelle varie sedi della banca per tre mesi al termine dei quali un lavoro viene acquistato e andrà a costituire la collezione permanente della banca.

Fino ad ora sono state allestite dieci esposizioni e sono stati ventisette gli artisti coinvolti. La collettiva di giovani artisti OffBrera presentata nella sede romana, ad esempio è stata acquistata nella sua totalità: ora è in permanenza negli uffici della capitale. Alla fine del 2013 le opere vendute dagli artisti, attraverso il canale di Banca Sistema, sono state 62. Di queste 34 sono state acquisite dalla banca stessa.

Il progetto no-profit Banca SISTEMA ARTE, a sostegno dell’arte giovane, è coordinato da Alessia Barrera, direttore Marketing e Comunicazione con la consulenza di Andrea B. Del Guercio, titolare della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia delle Belle Arti di Brera, Milano.

Cosa Bolle In Pentola, 2013, tecnica mista su tela, 200 x 300 cm, Collezione De Palma
Cosa Bolle In Pentola, 2013, tecnica mista su tela, 200 x 300 cm, Collezione De Palma

L’incontro del 18 settembre 2014, intitolato: “Investire nell’arte, investire nei giovani” ha visto gli interventi di Marco Galateri di Genola, Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera in veste di collezionista e Filippo Lotti, Amministratore Delegato Sotheby’s Italia e del moderatore Andrea B. Del Guercio. Assente il prof. Giovanni Puglisi che ha inviato un testo sul collezionismo.

Marco Galateri di Genola, ha evidenziato le caratteristiche della figura di un ipotetico collezionista: passione e non speculazione. Con un’attenzione particolare al lavoro dei giovani artisti che spesso è possibile acquistare a prezzi contenuti.

Filippo Lotti, nel ruolo di ‘mercante’ si poneva il problema di come le opere di queste giovani leve resisteranno al mercato e soprattutto all’incontro con quello internazionale che è molto selettivo. Oltre a questo ha espresso i suoi timori per un mercato dell’arte italiano che non fa sistema e non sostiene la rete: artisti-gallerie-case d’asta. Per questo motivo sottolineava come il seppur valido progetto di Banca Sistema corra il rischio di rimanere isolato.

Entrambi, Galateri di Genola e Lotti, concordavano sulla necessità che il vero collezionista si dedichi allo studio e all’approfondimento dell’arte che comprerà. Mentre Andrea B.Del Guercio, ha portato la sua personale visione di come l’Arte Contemporanea non necessiti di studio pregresso ma sia percepita “a pelle” anche da chi non conosce e non si documenta, come fosse un’emozione.

Del Guercio ha proseguito poi sulla scia dell’intervento di Galateri di Genola, che propende per un collezionismo fatto per passione e non per speculazione, lanciandosi in un paragone col passato e presentando Lorenzo de’ Medici come un esempio di collezionista senza fini di lucro. Tralasciando però l’importanza dell’opera d’arte come bene rifugio. E di come anche nel passato la vendita di prestigiose collezioni d’arte servisse a ripianare i debiti delle dinastie in dissesto finanziario. Come ad esempio Ferdinando Gonzaga, VI duca di Mantova che iniziò la vendita della famosa collezione accumulata dalla sua famiglia.

L’intervento scritto di Puglisi affronta il collezionismo come genere di patologia e per farlo scomoda Walter Benjamin. Prosegue il suo discorso sul collezionismo odierno e cita Giuseppe Panza di Biumo, sottolineando la necessità di investire non solo nell’arte ma anche e soprattutto nei giovani artisti:

<La funzione del collezionista è quella di comprare tra i primi gli artisti che il pubblico non capisce e rifiuta, con la possibilità di scegliere molte opere tra le migliori, spinti unicamente dal proprio istinto e dalla capacità di analisi, non sapendo nulla di cosa accadrà in futuro ma confidando unicamente nella fiducia sul trionfo finale della qualità>.

Puglisi vede quindi il collezionismo come un investimento finanziario e intellettuale, economico ed emotivo ma soprattutto come scommessa sul proprio intuito e sulla capacità di cogliere quello che avrà il merito di passare alla storia.
Puglisi evidenzia le problematiche del collezionismo in Italia mortificato da una legislazione inadeguata che oltre a non prevedere incentivi si irrigidisce su norme miopi e inadeguate alla promozione dell’arte italiana nel mondo.

Federico Unia
Federico Unia, Drink With Me, 2013, tecnica mista su carta, 70 x 50 cm

La personale di Federico Unia

La mostra presenta una serie di tele, alcune di grandi dimensioni in cui l’artista ricontestualizza opere del patrimonio storico artistico italiano, tra queste la ‘Vocazione di San Matteo’ e la ‘Cena in Emmaus’ di Caravaggio. Federico Unia reinterpreta i maestri del passato sostituendo teste di animali ai personaggi ritratti o inserendo figure legate alla pubblicità come Ronald McDonald. La tecnica di Unia associa l’intervento pittorico al collage di manifesti pubblicitari.

Alcune opere sono realizzate a quattro mani con la collaborazione dello scultore italoargentino Emiliano Rubinacci. Si tratta di dipinti che includono altorilievi o vere e proprie figure che si protendono al di fuori della tela. Come nelle cappelle di un Sacro Monte in cui i personaggi delle scene dipinte diventano tridimensionali. Oltre alle opere legate all’iconografia cristiana sono esposti lavori di medio e piccolo formato, tra queste la serie degli astronauti: carte intelate ispirate all’evento dello sbarco sulla luna. Non mancano tele dalle tematiche ambientaliste e ritratti che uniscono l’umano all’animale.

Federico Unia (Milano, 1983) è laureato in Scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Brera.
Dal 2004 collabora con il gruppo artistico The Bag Art Factory. Nel 2007 entra a far parte del TDK Crew, gruppo di writer milanesi.

Camilla Vinassa de Regny

Info mostra:
Federico Unia. La dilatazione dello sguardo
a cura di Andrea B. Del Guercio
aperta fino al 31 dicembre 2014
Banca Sistema
Corso Monforte 20, Milano
Tel: +39 02 802801

Link utili:

www.bancasistema.it
Andrea Del guercio
Federico Unia (profilo personale)
catalogo mostra
Off Brera e Banca Sistema per la sede di Roma

Commenta con Facebook

leave a reply

*