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I trend del mercato degli Old Master. Quali prospettive dopo Londra?

George Stubbs Tygers at play 1770-1775
George Stubbs
Tygers at play
1770-1775

La settimana delle aste di Londra non può che essere la conferma dell’inizio della ripresa ormai tanto attesa per il mercato internazionale degli Old Master, almeno secondo i numeri.

Mercoledì 9 luglio infatti, in occasione della “evening sale”, Sotheby’s ha registrato vendite per £68,341,500 contro una stima di 39-57.6 milioni. Sono stati venduti 51 lotti su 63 (l’ 89 % del valore totale) di cui il 73% ha superato la stima alta.

17 i nuovi record d’asta (tra cui gli italiani Giovanni da Rimini, Raffaellino Del Garbo, Bartolomeo Cavarozzi, Benedetto Gennari e Michele Marieschi) ma soprattutto desta interesse il dato di partecipazione: 280 bidder di 32 paesi, da Medio Oriente, India, America Latina e Asia. Ben tre dei primi dieci dipinti per “hammer price”  (27% del valore totale) sono stati acquisiti al telefono proprio da un cliente orientale.

Bartolomeo Cavarozzi Il Sacrificio di Isacco
Bartolomeo Cavarozzi
Il Sacrificio di Isacco

Tra questi, il dipinto-copertina dell’asta di George Stubb raffigurante i due leopardi in gioco (7,7 milioni di sterline) nonché l’importante giardino dell’Eden e una raffinata scena invernale di Peter Brueghel il Giovane.

PIETER BRUEGHEL THE YOUNGER
PIETER BRUEGHEL THE YOUNGER

Sono stati proprio i Brueghel i protagonisti della serata di New Bond Street. I loro dipinti erano 8 di cui 6 aggiudicati sopra la stima alta, 3 sopra il milione di sterline e uno solo invenduto.

Mozzafiato e interminabile è stata la trattativa per il paesaggio invernale dell’olandese Hendrick Avercamp. Caratterizzata da continui rialzi sul filo della battuta, è terminata a 5 milioni £ partendo da una stima cinque volte inferiore.

Henry Wyndham, Chairman di Sotheby’s Europe, e Alex Bell, Joint International Head e Co-Chairman del Sotheby’s Old Master Paintings Department hanno dichiarato che il successo della vendita ha dimostrato il forte interesse per opere poco conosciute ma di celebre provenienza: “The prestigious aristocratic and private collections constituted the core of tonight’s sale”, queste le parole di Alex Bell al NY Times.

Meno fortunata, ma comunque interessante, la serata di Christie’s: evening sale da 44,9 milioni di sterline. Unica e non trascurabile nota negativail 47% dei lotti invenduti, forse proprio a causa dell’asta della storica rivale, più attraente per i clienti asiatici. Da segnalare le ormai note vendite di Francesco Guardi “Bacino di San Marco con Piazzetta e Palazzo del Doge” per 9.8 milioni di sterline, della “Strada al Calvario” di Pieter Brueghel il Giovane (£5,5 milioni) e della tanto discussa ma alla fine accettata “Santa Prassede” di Jan Vermeer (£6,2 milioni). Dopo un accenno di competizione la tela è stata aggiudicata ad un offerente asiatico presente in sala.

Francesco Guardi (1712-1793), Venice, the Bacino di San Marco with the Piazzetta and the Doge‟s Palace
Francesco Guardi (1712-1793), Venice, the Bacino di San Marco with the Piazzetta and the Doge’s Palace
JOHANNES VERMEER (DELFT 1632-1675) SAINT PRAXEDIS Estimate £6,000,000 – £8,000,000 ($10,284,000 - $13,712,000)
JOHANNES VERMEER (DELFT 1632-1675)
SAINT PRAXEDIS

Vanno poi sommati ai ricavi di Luglio i proventi delle “day sale”, sezioni giornaliere riservate ai lotti di stima minore. Anche qua non sono mancate le sorprese. In particolare, prima dell’asta vi era una discreta curiosità per la reazione del mercato al “ritratto di Ferdinand De Boischottattribuito alla bottega di Van Dyck. Con un hammmer price pari a circa dieci volte la stima, il mercato ha invece accreditato il dipinto alla mano del maestro fiammingo. Grazie anche a questo lotto, Sotheby’s ha totalizzato ben 6 milioni sterline. Christie’s, invece, si è fermata a 5,4.

ATTRIBUTED TO SIR ANTHONY VAN DYCK
ATTRIBUTED TO SIR ANTHONY VAN DYCK

Alla luce di quanto sopra si potrebbe pensare ad una ripresa del mercato dell’antico ma analizzando le vendite non solo in termini statistici emerge anche un’altra realtà.

Sotheby’s, per ottenere 68 milioni di sterline, ha messo insieme opere provenienti da quattro tra le più importanti collezioni private internazionali: quella dei Duchi di Northumberland, quella dei Conti di Warwick, del Baron Coppée e di Barbara Piasecka Johnson. Queste celeberrime collezioni hanno fornito pezzi di qualità notevole di artisti che poco hanno sofferto il calo della domanda nel corso degli ultimi anni o forse la crisi non l’hanno mai conosciuta.

Christie’s per dare maggiore valore alla propria asta ha invece puntato su famosissimi maestri: tra tutti il raro Vermeer, il Canaletto ritirato prima dell’asta ed il Guardi appartenente alla collezione del Barone Henri de Rothschild.

La sensazione è che la qualità dell’offerta abbia sfiorato il livello più elevato possibile attualmente e ci chiediamo quindi se quella vista a Londra sia la massima espressione del mercato odierno. Ora però è fondamentale che la qualità si mantenga allo stesso livello.

Nel mondo degli Old Master non sono presenti molti “brand-artists” come nel Moderno o nel Contemporaneo ma quando vengono presentati al mercato, i risultati sono molto importanti.

Spostando l’orizzonte dal breve al lungo periodo le prospettive non sono certo delle migliori. Oltre all’ormai insperata ripresa dei dipinti con quotazioni più accessibili, vi è il problema del gap crescente ed irriducibile tra antico, moderno e contemporaneo. Gli Old Master hanno rappresentato il 10% del mercato dell’arte nel 2013. Moderno e contemporaneo, secondo una ricerca del gruppo Arts Economics, costituiscono il 75%.

Ma non vi è alcun motivo di stupirsi. Oltre al gusto del collezionista sempre più orientato al “clean” o “minimal”, l’arte contemporanea è caratterizzata da ampie fluttuazioni di mercato, da flessibilità, da interessanti speranze di rivalutazione oltre che dall’essere oggetto di collezionismo. E tutto ciò attrae investimenti.

L’acquisto di opere antiche, al contrario, è associato a burocrazia, vincoli, difficoltà di attribuzione e staticità di valutazione: ostacoli che non aiutano lo sviluppo del mercato e non inducono all’investimento.

Infine una parentesi sulle aste esclusive di arredamento relative a marmi, mobili, oggetti e bronzi. “Treasures” di Sotheby’s del 9 luglio, asta composta solo da una cinquantina di pezzi, ha registrato 23,6 milioni di £ e tre quarti dei lotti venduti. La collezione del Duca di Northumberland è stata la più consistente fonte di provenienza. ”The Exceptional  Sale” di Christie’s ha invece ottenuto  31 milioni di £ con la stessa percentuale di venduto di “Treasures”. Significativo il fatto che in entrambe le aste il top lot e’ stata una statua. A New Bond Street un’Afrodite in marmo di epoca imperiale romana (9.4 milioni £) mentre da Christie’s uno scriba del Regno Antico della 5ª Dinastia egiziana (2400 a.C. circa) battuto a 15.8 milioni £ – circa metà del venduto –  partito da 6/7 come l’Afrodite.

A Marble Figure of Aphrodite, Roman Imperial, circa early 1st Century A.D.

exceptional sale

 

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