Veronese torna a casa sulle rive dell’Adige con una monografica completa. La Gran Guardia archivia gli ammalianti mappazzoni goldiniani e spalanca orgogliosamente i portoni al maggiore artista nella storia della città: Paolo Caliari, detto appunto il Veronese (1528-1588). A 26 anni da “Veronese e Verona” del 1988 al Museo di Castelvecchio, ritorna in città la “serena olimpicità” del “tesoriere della pittura”, dopo esser stata baciata dalla (ricercata) luce naturale nella trasferta londinese di 3 mesi alla National Gallery (“Veronese. Magnificence in Renaissance Venice“).
Niente luce solare purtroppo nella sua Verona, ma “obbligata illuminazione artificiale come per la mitica mostra del 1939 a Venezia”, comunque sempre 100 e più opere provenienti da prestigiose realtà museali italiane e internazionali come gli Uffizi, i Vaticani, il Louvre, il Getty di Los Angeles e soprattutto l’indispensabile partner espositiva National Gallery “in mostra” con le 4 Allegorie dell’Amore, ritornate tutte insieme in Italia dopo più di 4 secoli.
Totale: 61 dipinti accompagnati dalla “spina dorsale”, che taglia i saloni espositivi in due, dei 46 disegni sotto teca per testimoniare il ruolo principe della progettazione e riflessione grafica nel percorso artistico di Veronese come nella dinamica produttiva del suo atelier. Sale stracolme de “l’incanto del colore puro, fresco, primaverile, vibrante alla luce d’un cielo sereno” citando Venturi del 1929. Sale grandi, amplie e spaziose, ma non abbastanza a contenere “la grandezza” e la grandiosità del Veronese con le sue monumentali impostazioni architettoniche, i suoi teleri da “portego”, le pale d’altare e i quadri da refettorio conventuale come la “Cena in casa di Simone” del 1556 inquadrata e scandita da eleganti “architetture dipinte” magistralmente riprodotte a creare quella “illusione della realtà” sottolineata dal sottotitolo della mostra.
Accanto alla (e alle) affollatissime scene corali dedicate ai banchetti evangelici si susseguono cronologicamente le 6 sezioni espositive: dalla “Giovinezza” del primo “Paolo spezzapreda” (tagliapietra) in contrada San Paolo a Verona, e la successiva formazione di un linguaggio artistico indipendente dalla “Dominante” Venezia, alla Cena in casa di Levi datata 1588-1590 a firma collettiva “Haeredes Pauli” che chiude l’esposizione all’interno della Bottega di Veronese dove fratello e figlio proseguirono per qualche anno il lavoro dell’artista anche dopo la morte.
Un percorso artistico esaustivo che intreccia committenza pubblica e privata, scene mitologiche, sensuali allegorie e svariate declinazioni della religiosità, che testimoniano quanto fosse intenso e originale il sentimento fideistico in cui seppe districarsi e farsi interprete tra Riforma e Controriforma. Risultato: composizioni dalle quali sprigiona “un senso di letizia, di giovinezza, di calma appagante” realizzate con un linguaggio austero e ricco di citazioni classiche che si adattava perfettamente al gusto della nuova classe dirigente veneziana, al suo piacere di vivere. Quella “gioiosa serenità” e “sfolgorante ricchezza” lagunare messa in scena dal Veronese tra quinte architettoniche da lui divinamente inventate. Forse proprio perché come scrisse il Boschini tre secoli e mezzo fa: “L’invencion, la maniera pelegrina Ghe la infuse el Signor, l’Onipotente.”
“HEBBE ANCORA INTENTO D’IMITAR LA NATURA,
FINE, CHE SI PROPONE OGNI PITTORE…
MA ESSENDO PAOLO DI GENIO NOBILE,
NE APPAGANDOSI DI ORDINARIE FORME,
PIU’ BELLA LA DIPINSE”
(Carlo Ridolfi, Le Maraviglie dell’Arte, Venezia, 1648)
INFORMAZIONI UTILI
Paolo Veronese. L’illusione della realtà
Verona, Palazzo della Gran Guardia
5 luglio – 5 ottobre 2014
A cura di Paola Marini e Bernard Aikema
Orari
da lunedì a giovedì, sabato e domenica: dalle 10.00 alle 21.00
venerdì dalle 10:00 alle 22.00
(chiusura biglietteria un’ora prima)
BIGLIETTI PER PRIVATI
SENZA PRENOTAZIONE
(acquistabili solo in mostra)
€12 – intero
€ 9 – ridotto per: studenti di 18 anni e studenti universitari con libretto, maggiori di 65 anni, possessori del biglietto di ingresso ai Musei Civici di Verona, possessori biglietto di ingresso “Torre dei Lamberti +GAM”, possessori della Verona Card, possessori di carta ICOM, possessori di ATV Mover Card e biglietto ATV giornaliero, trigiornaliero e settimanale, possessori di biglietto ferroviario DB-ÖBB EuroCity, possessori del biglietto delle mostre del circuito Scopri il Veneto di Veronese
€ 6 – minorenni (7 – 17 anni), accompagnatori di disabili
gratuito – bambini fino ai 6 anni, disabili, dipendenti MIBAC, giornalisti tesserati, guide turistiche con patentino
CON PRENOTAZIONE
online: www.geticket.it
call center: 848 002 008
da lunedì a sabato, ore 9.00-18.00
Informazioni
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Foto Crediti: Luca Zuccala © ArtsLife
I giornalisti tesserati, tutti, non pagano il biglietto. Gli insegnanti di Storia dell’Arte, al contrario son tenuti a pagarlo. Per favore qualcuno lo faccia sapere alla ministra Giannini e al ministro Franceschini. Altra casta quella dei giornalisti, per questo non sono credibili quando criticano le altre caste.