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Mola. Il disegno e la pittura. Psicologia e filologia a confronto

Andrea G. De Marchi

Mola. Il disegno e la pittura
Psicologia e filologia a confronto

2013, 21 x 28 cm,

144 pagine
118 colori, brossura
ISBN 978-88-572-1834-2
skira editore

€ 39,00

Il volume svela alcuni misteri sull’arte del Seicento partendo dalla decifrazione di immagini legate alla sfera familiare e lavorativa di Pier Francesco Mola, gran pittore nato in Ticino ma vissuto a Roma. Emerge un nesso fra vita e soggetti d’autore che è una vera primizia e sarebbe entrato nell’arte figurata (e letteraria) solo più tardi, come dato-chiave del Romanticismo ottocentesco. Lo strano diario intimo si esamina con semplicità, evitando la cosiddetta psicoanalisi dell’arte.

Vignette dai toni comici e tragici illustrano i difficili rapporti con il padre e con il noto committente, Camillo Pamphilj, culminati in un processo che fece epoca e qui riaperto grazie a nuove tracce istruttorie. Si riesce pure a far luce sulla formazione dell’artista, finora giudicato erroneamente un ritardatario e quasi un “bamboccione”.

Ogni deduzione poggia sulla rilettura di cose note e su nuove scoperte, compiute fra archivi, altre fonti e opere d’arte. Chiarimenti riguardano pure il campo del paesaggio, l’eccesso di quadri molto presto assegnati a Mola e altro ancora.

Le opere d’arte restano al centro dell’indagine, benché vengano sempre più trascurate dalla storia dell’arte, che tende a rivolgersi soprattutto a se Andrea G. De Marchi è nato nel 1960 a Roma; qui e a Losanna ha preso laurea, specializzazione e dottorato, ma si è formato soprattutto collaborando a lungo con Federico Zeri. Sviluppava così la connoisseurship, conducendo pure studi in archivio e indagini sulla materia di cui sono fatte le opere d’arte. Per queste vie ha aumentato parecchio le conoscenze sulle opere della Galleria Doria Pamphilj, che ha diretto per molti anni. Funzionario ministeriale in part time, nel tempo si è progressivamente de-specializzato, affrontando molti temi di pittura italiana fra i secoli XIV e XVIII, ma anche questioni tecniche e di falsificazione dell’arte. Ha pubblicato diversi volumi, fra cataloghi di musei e saggi, insieme a molti articoli su quasi tutte le principali riviste

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