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Sebastião Salgado – Genesi

Sebastião Salgado
Kafue National Park, Zambia, 2010
© Sebastião Salgado/Amazonas Images

Lo scopo di questo progetto è di ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo
Sebastião Salgado

Otto anni di shooting fotografico messi oggi in mostra in una delle sedi artistiche fondamentali della laguna veneziana. La Casa dei Tre Oci  ospiterà,  dall’1 febbraio all’11 maggio 2014, circa 240 scatti realizzati da Sebastião Salgado (1944), fotografo documentarista che non ama essere considerato né uno scienziato né un antropologo, ma che fotografa da “semplice curioso”.

 Quelle selezionate e concepite mediante un percorso tematico curato dalla moglie Lélia Wanick Salgado, sono dall’artista definite “le photographie de ma vie”;  “segmenti di vita intatta”, “non ancora contaminata”, monito di un obbligo morale verso il pianeta che ci ospita.

“Genesi” , titolo della mostra, è un termine che rimanda al principio, un qualcosa creato prima della nostra interferenza di uomini post industrializzati. Si erano già generate, nei popoli “primitivi”, idee quali “società, amore”, dettami naturali e atavici che Salgado non ha fatto altro che trasporre in un “grand plaisir visuel”.

Sebastião Salgado
Brasile, 2009
© Sebastião Salgado/Amazonas Images

I luoghi ritrovati e fortunatamente “scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo” sono allo spettatore svelati lungo i diversi piani del palazzo, mediante un progetto curatoriale che muove dall’approfondimento di cinque macroaree topografiche intimamente connesse a differenti tematiche essenziali : la salvaguardia delle cascate di Ichun-Prarara, ad esempio, presso l’altopiano dell’Ichun o il riguardo nei confronti della celebrazione funebre più comune, il Kuarup, perpetrata dagli Indios del Xingu (sezione AMAZZONIA E PANTANAL).

Sebastião Salgado
Brasile, 2005
© Sebastião Salgado/Amazonas Images

La Call to action di Sebastião e Lelia parte anche dalla consapevolezza dell’esistenza di veri e propri “SANTUARI del pianeta”, biotopi nei quali coesistono “un gran numero di specie animali e vegetali uniche al mondo” , ne sono emblema gli scatti presso l’ isola di Isabela e Floreana.

Sebastião Salgado
Isola di Siberut, Sumatra, Indonesia, 2008
© Sebastião Salgado/Amazonas Images

I due coniugi si sono inoltre trovati a proseguire il loro itinerario in AFRICA ,  a “bordo di una mongolfiera” con “la natura (che) quasi non si accorgeva” della loro presenza. Ed è proprio da questa interazione rispettosa che possono nascere immagini che immortalano mandrie di bufali in movimento.

Dal PIANETA SUD alle TERRE DEL NORD, Sebastião ha colto ciò che rimane del nostro ecosistema, proponendosi con uno sguardo critico non meno intenso di quello adottato intorno alla fine degli anni ’90 del secolo scorso, nel momento in cui si era ritrovato faccia a faccia con la miseria umana durante il genocidio in Ruanda. “Ho visto molta sofferenza e altrettanto coraggio, ma soprattutto sono stato spettatore di episodi di violenza e brutalità che andavano ben oltre la mia immaginazione. Alla fine non avevo più nessuna fiducia nel futuro dell’umanità”.

Il progetto Genesi  sembra aver risvegliato quella fede ma questa volta nei confronti della natura, capace di “rigenerarsi da sola”.

Questa mostra si configurarsi come una sfida lanciata alla società per intero, iniziata con la fondazione dell’Istituto Terra nell’aprile del 1998 e che oggi, dopo la riforestazione della zona nei pressi del Rio Doce, attraverso un mezzo incisivo come quello fotografico, riflette sull’operato dell’uomo ripartendo da quello che ancora potrebbe essere preservato.

Sebastião Salgado
Arizona, USA, 2010.
© Sebastião Salgado/Amazonas Images

 

Sebastião Salgado
Isole South Sandwich, 2009
© Sebastião Salgado/Amazonas Images
Sebastião Salgado
Penisola di Yamal, Siberia, 2011.
© Sebastião Salgado/Amazonas Images

 

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informazioni utili:

Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle, 43 Giudecca
Orari: tutti i giorni 10.00 – 19.00
 / venerdì 10.00 – 21.00, chiuso martedì
Apertura straordinaria 25 aprile, 1 maggio
Biglietti:
5,00 € intero
3,00 € ridotto – per gruppi superiori alle 15 persone, studenti, over 65 anni, titolari di apposite convenzioni, residenti nel Comune di Venezia.
2,50 € – per titolari tessera Giovani a Teatro.
Gratuito – bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, disabili e accompagnatore, due insegnanti accompagnatori per classe, docenti universitari.

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