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La Zhukova accusata di razzismo

“Posizione scomoda” per Dasha Zhukova

 

Nuovo scoop in casa Abramovich.
Questa volta non si parla direttamente dell’oligarca russo, Roman Abramovich, e dei suoi strabilianti acquisti d’arte, ma della sua consorte Dasha Zhukova, accusata e condannata da blogger e utenti della rete di razzismo. Tutto a causa di un servizio fotografico per il magazine d’arte Garage – ripreso poi dal sito russo Buro 24/7– , realizzato in un contesto strettamente artistico, come più volte precisato dalla Zhukova. Gli scatti la ritraggono in vesti sobrie, camicetta bianca e jeans, comodamente seduta su un sedia “umana”. L’errore, se così vogliamo definirlo, è che chi la sorregge è una donna di colore. Stivali alti in pelle nera, corpo scultoreo seminudo e posizione supina con gambe riverse all’indietro sul quale poggia un cuscino in pelle nera. Una sedia conosciuta tra gli intenditori d’arte, opera dell’artista pop Allen Jones, ed esposta anche alla Tate Gallery di Londra. Situazione “scomoda” quella in cui si trova la Zhukova, travolta da forti accuse insieme a tutti coloro che hanno preso parte al progetto. “Razzismo puro, umiliazione e oppressione” esclama il web. Probabilmemte non ha aiutato nemmeno il fatto che l’intervista e le foto siano uscite proprio nel Martin Luther King’s day, festa nazionale statunitense in onore dell’attivista e Premio Nobel per la pace Martin Luther King, che si festeggia proprio il terzo lunedì di gennaio (15 gennaio 1929– 4 aprile 1968 ). La gaffe si è conclusa successivamente con la censura degli scatti originali, proponendo una versione tagliata delle foto, in cui si intravedono solo gli stivali neri e la Zhukova seduta. 


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