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Dipinti antichi e del XIX secolo da Wannenes

lotto 145

Wannenes,  3 dicembre 2013,  Genova

L’asta di Dipinti Antichi del 3 dicembre offre una selezione di opere di assoluto valore capaci di attrarre un pubblico  di appassionati conoscitori, che nella varietà della pittura antica colgono l’essenza della vendita all’incanto. Iniziamo con una tela di vigoroso naturalismo dipinta a due mani da Luca Giordano e Giuseppe Recco, raffigurante un Pescatore, dove l’analisi fisiognomica e la sensibilità paesaggistica del primo si amalgama perfettamente nella rigogliosa descrizione della natura morta del secondo (lotto 34, stima 40.000 – 50.000 euro).

lotto 34

Sempre di mano di Luca Giordano un potente Martirio di Sant’Andrea, caratterizzato da un drammatico luminismo caravaggesco tipico della sua maniera nel settimo decennio del XVII secolo, dove l’artista vira il suo gusto barocco di soluzione “neoveneta”, coniugando con forti accenti chiaroscurali tenebrosi, in analogia con coeve prove di Mattia Preti, sviluppando un rinnovamento in chiave barocca del naturalismo d’origine riberesca (lotto 92 stima 80.000 – 90.000 euro)

lotto 92

Ancora vicino alla tenebrosa maniera del nostro Cavalier calabrese, il Ritratto di San Lorenzo da Brindisi dipinto da Fra’ Semplice da Verona, artista dal corpus assai contenuto e raro sul mercato antiquariale: la tela è da riferirsi al quinto decennio del Seicento, ovvero al suo soggiorno siciliano a Caltagirone (lotto 65 stima 8.000 – 10.000 euro).

Solo da segnalare anche se diversi per datazione e clima pittorico – dal primo al quarto decennio del Settecento – una coppia di Paesaggi bucolici di Carlo Antonio Tavella, artista genovese formatosi nei viaggi a Firenze e Roma, dove risente l’influenza del soave classicismo di Annibale Carracci come quella di Gaspard Dughet (lotto 119-120 stima 50.000 – 60.000 euro).


Il Ritratto di Alessandro VII Chigi (1655-1667) di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, costituisce l’immagine ufficiale del pontefice e uno dei vertici nella pur prestigiosa carriera ritrattistica del pittore genovese. Formatosi a Genova con Luciano Bonzone, che lo educò alla pennellata pastosa e sensuale di Rubens e Van Dyck, nel 1657 si trasferisce  a Roma, dove ben presto diviene allievo di Gian Lorenzo Bernini. Il presente ritratto è una delle quattro versioni autografe conosciute, da cui derivano numerose copie. Secondo il ricordo di Andrè Ciechanowiecki, riportato da Maurizio Fagiolo dell’Arco, il dipinto dovrebbe provenire da casa Colonna.

Ritrattista di sette papi, da Alessandro VII a Clemente XI, e di cardinali, che i contemporanei lodavano per “energia e vivezza”, in questa tela il Baciccio riesce a trovare un sublime equilibrio tra una straordinaria sensibilità pittorica, che cogliamo nella materia densa, larga e brillante, che si palesa nel tessuto della veste e nel dorato broccato della tenda, ma anche nel biancore delle maniche e del colletto rispetto alla porpora dell’abito, e la delicata attenzione nel cogliere con acuto senso psicologico il carattere del pontefice (lotto 145 stima 80.000 – 120.000 euro).

Facendo un salto indietro di due secoli, ed immergendosi nell’estroso manierismo di Giulio Romano, possiamo ammirare una deliziosa tavola mitologica raffigurante Orfeo ed Euridice dinanzi a Plutone e Proserpina, da datarsi alla prima metà del Cinquecento, medesima alla Camera di Ovidio in Palazzo Te a Mantova (lotto 155 stima 30.000 – 40.000 euro).

lotto 155

Una tavola fiorentina databile tra la fine del XIV e l’inizio  del XV secolo, raffigurante una Madonna col Bambino, si segnala, infine, per un’impaginazione sintetica e una plasticità quasi schiacciata, unita ad un’eleganza formale e a un felice colorismo (lotto 157 stima 100.000 – 150.000 euro).

Per quanto riguarda la pittura del XIX secolo, è da segnalare una fantastica Veduta di Alicarnasso di un pittore europeo di cultura coloniale, in linea con la moda verso i luoghi esotici che fin dal Seicento avevano affascinato i rampolli dell’aristocrazia d’Europa, e i mercanti che rifornivano le grandi capitali come Londra e Parigi di spezie e qualsiasi meraviglia dai quattro angoli del mondo. Il tempio che Artesimia fece edificare ad Alicarnasso (Bodrum nella moderna Turchia) per il fratello nonché marito Mausolo, dal 353 al 350 a.C, era considerato una delle sette meraviglie del mondo. Il mausoleo (dal nome appunto di Mausolo e da allora per ogni edificio commemorativo), venne eretto sul fianco di una collina, su una piattaforma quadrangolare, sopra la quale si innalzava un tempio ionico a 36 colonne. Questo era a sua volta sormontato da una piramide quadrangolare a 24 gradini, su cui giganteggiava una quadriga (una biga trainata da 4 cavalli). Il tutto raggiungeva un’altezza di 49 metri (lotto 191 stima 29.000 – 35.000 euro).

lotto 191

La Maternità di Vincenzo Irolli, è un groviglio di affetti semplici e immediati supportati da un colorismo vivace e un plasticismo sfrangiato e struggente, dove oltre alla forma domina il sentimento (lotto 221 stima 9.000 – 12.000 euro).

lotto 221

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO
3 dicembre 2013
ore 15.00 – 16.30
Genova, Palazzo del Melograno
Piazza Campetto, 2

Esposizione | 29 NOVEMBRE – 02 DICEMBRE 2013

10.00 – 13.00 | 15.00 – 19.00

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