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Don Chisciotte, l’opera pop di Emilio Russo

“In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio, e uno scudiero sonnolento, che ha paura dei mulini a vento… Ma se la causa è giusta, fammi un segno, perché – magari con una spada di legno –andiamo, Don Chisciotte, io son con te!”
GIANNI RODARI

E’ in scena fino al 28 Novembre presso il Teatro Menotti di Milano l’imperdibile Don Chisciotte Opera Pop dalla regia firmata Emilio Russo.

Il Don Chisciotte di Emilio Russo, impeccabilmente interpretato da Alarico Salaroli, è una rivisitazione in chiave pop dell’opera secentesca di Miguel de Cervantes; un’occasione per rivivere il mito di un sognatore alla ricerca di avventure e di imprese degne dei migliori romanzi cavallereschi del Medioevo. Errante come gli eroi del XII secolo, Don Chisciotte è mosso dall’eterno e platonico amore per Dulcinea del Toboso, quella che al suo sguardo incantato è una nobildonna dal cor gentile vista in vita sua solamente quattro volte, ma che nella realtà è solo una contadina che del “cavaliere dalla triste figura” nemmeno conosce l’esistenza. E’ per la bella Dulcinea che Don Chisciotte sguaina la spada, indossa scudo e corazza e viaggia in cerca di nemici da sconfiggere per essere un giorno il re di una terra conquistata e lei la regina al suo fianco. Ma l’assenza di reali battaglie da combattere e imprese da compiere, porta Don Chisciotte ad un continuo errare senza meta, guidato unicamente dalla sua logica visionaria che confonde greggi di pecore per eserciti stranieri e mulini a vento per giganti, in un’atmosfera comica e tragicomica che assume i caratteri dell’assurdità beckettiana.

Alter ego del protagonista, Sancio Panza, messo in scena da un comicissimo Marco Balbi, è il suo fedele scudiero che, in cambio della promessa di un meritato riposo su un’isola di sua proprietà, accompagna il cavaliere nel suo perpetuo vagare. Per quanto ingenuo nella speranza che le promesse di Don Chisciotte vengano mantenute, Sancio Panza dall’aspetto e dal carattere di un grezzo contadino, si fa burla delle folli idee del suo padrone, diventando una comica sponda tra la surrealtà del protagonista e la razionalità dello spettatore. Gli ideali cavallereschi del Don Chisciotte contrastano umoristicamente con i bisogni terreni del suo compagno di viaggio, sempre affamato, assetato e assonnato, regalando al pubblico momenti di ilarità e di riflessione sui valori della vita.

Emilio Russo dà un tono pop all’opera spagnola collocandola temporalmente nella notte del 21 Luglio 1969, quando l’uomo per la prima volta mise piede sulla Luna. Una Luna che qui assume un significato chiave in quanto unica testimone delle sofferenze amorose del Don Chisciotte per la bella Dulcinea, nonché immagine di un nuovo orizzonte e di nuove avventure da vivere. Don Chisciotte e il suo scudiero si fanno strada tra le vincenti scenografie di Elena Beccaro e Denise Carnini che con copertoni e pareti di lamiera hanno ricreato sul palcoscenico una periferia metropolitana dei giorni nostri, in contrasto con i costumi dei protagonisti fedeli alla loro iconografia, così da sottolineare l’immortalità del mito. Gli erranti eroi si imbattono nell’insegna luminosa del Toboso che, non più luogo incantato dimora di Dulcinea, è qui un locale chiuso per la “veglia lunare”, una sorta di balera in cui la musica continua accompagna le serate dei clienti.

Veri co-protagonisti della vicenda si rivelano i Musicisti del Toboso: la cantante Helena Hellwig, il pianista Alessandro Nidi, il chitarrista Enrico Ballardini e la contrabbassista Francesca Li Causi. Le note blues scritte e dirette da Alessandro Nidi non sono solo un sottofondo allo spettacolo o un commento alla storia, ma ne diventano parte integrante. E gli stessi musicisti partecipano ironicamente allo sviluppo della trama confrontandosi in prima persona con il folle universo di Don Chisciotte.

Dialoghi in bilico tra fantasia e realtà, un viaggio infinito che prosegue da quattrocento anni e che nell’assurdità delle avventure sognate dal Don Chisciotte, racconta qualcosa di cui oggi e sempre l’uomo avrà bisogno: la fantasia. Il sogno dell’avventura come motore della vita, di un’esistenza spesa nella difesa dei propri ideali verso la realizzazione dei propri desideri. E così lo spettacolo volge al termine con l’immagine poetica delle ombre dell’eroe e del suo scudiero in viaggio verso un mondo nuovo, ricco – forse – di tante avventure e imprese da compiere.

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DON CHISCIOTTE – OPERA POP
Teatro Menotti
7 al 28 novembre 2013

Don Chisciotte – Alarico Salaroli
Sancio PanzaMarco Balbi 

 I Musicisti del Toboso:
cantante – Helena Hellwig
pianista – Alessandro Nidi
chitarrista – Enrico Ballardini
contrabbassista – Francesca Li Causi

 costumi Mariella Visalli
luci Mario Loprevite
musiche scritte e dirette da Alessandro Nidi
scene Elena Beccaro e Denise Carnini
costumi Mariella Visalli
luci Mario Loprevite
movimenti scenici Barbara Palumbo
assistente alla regia Giorgio Castagna

regia e drammaturgia Emilio Russo

 produzione TieffeTeatro

Per maggiori informazioni: http://www.tieffeteatro.it/

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