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Albicocco e Vedova, un sodalizio lungo trent’anni

Emilio Vedova

Se vi capita di passare tra Venezia e Trieste non tralasciate una sosta a Villa Manin, a Passariano di Codroipo a pochi passi da Casarsa.  Non solo per vedere la mostra del sublime Tiepolo, che avrete ormai visitato, ma l’esposizione che ci racconta la storia di Corrado Albicocco, o meglio della stamperia Albicocco dal momento che adesso al padre si è affiancato con passione anche il figlio Gianluca.

La stamperia Albicocco
Albicocco lavora a Udine. E’ un fanatico dell’incisione, conosce di quest’arte tutte le tecniche come  un vero combattente, il suo orizzonte è il suo  laboratorio e lì dentro si sente come un re. Si entusiasma, scalpita, e se non stampa per qualche giorno non parla più e diventa depresso. In realtà è un vero poeta. Ho scoperto l’incisione all’accademia di Brera col maestro Pietro Diana, poi per molti anni non mi è più capitato di avvicinarmi a questa tecnica. Ma con Corrado ho avuto la possibilità di imparare molti segreti e così è diventato un mio chiodo fisso e spesso vado a Udine a trovarlo. L’arte dell’incisione è un’ avventura non facile e, come dice Georg Baselitz, obbliga gli artisti a essere semplici.
La mostra ci racconta la storia dei rapporti che Corrado ha avuto con tutti gli artisti con cui ha lavorato, alcuni ci piacciono di più, altri di meno. Ma questo non è importante. E’ importante invece sapere che Corrado è stato l’unico stampatore di Emilio Vedova che di lastre nella sua vita ne ha fatto quasi cinquecento. Ho suggerito più di una volta a Corrado di ripercorrere con attenzione questa storia delle sue visite costanti all’atelier di Venezia, ai Magazzini del Sale delle  Zattere, e di tutti i misteri tecnici che quelle lastre rappresentano. Perchè neanche Corrado ha capito esattamente come sono state eseguite.
Da questo si può già capire come la sensibilità e la complicità tra artista e stampatore sia una prerogativa fondamentale e l’impressione, tornando a Milano, era che qualcosa di importante rischia di perdersi col tempo. Un’arte oggi condizionata da assurde logiche commerciali, che rendono difficile questo mercato per via certamente di errori di artisti  che per avidità hanno firmato tirature industriali rendendo durissimo il lavoro di questi artigiani-artisti-eroi. Tanto eroi che un mio stampatore di Milano in un momento di crisi da un giorno all’altro ha buttato all’aria baracca e burattini, ha venduto tutto scappando via. Adesso è chiuso in casa a fare il nonno per sempre.
Corrado Albicocco invece tiene duro, non molla l’osso, ringhia e come lui altri ancora, paladini di un segreto che ci ha dato alcune tra le pagine più memorabili della storia dell’arte.

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