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Tea for Three. “Untold Stories” alla Fabbrica del Vapore

Yulim Song, Thorny flowers, 2012

 STORIE NON DETTE

Yulim Song, Thorny flowers, 2012

5, 6, 7 ottobre 2012

Milano, RAM Studios. Fabbrica del Vapore

Cosa fanno tre donne davanti a una tazza di tè fumante? Chiacchierano, confabulano, spettegolano, oppure… creano mostre.
Milano, RAM Studios della Fabbrica del Vapore. Tre amiche, tre artisti, tre giorni d’arte contemporanea, in tre parole: “Tea for Three”. Tanta passione e un pizzico di caffeina per una miscela perfetta. Boom! Uno shock di colore da gustare in breve. Poi via, si riparte, si cambia. Un progetto itinerante, fluido e sempre in divenire com’è l’arte contemporanea. Prossima tappa? Berlino, se tutto va bene.

Installazione site-specific di Sheila Pepe (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

“Tea” diventa acronimo delle artefici: Tiziana, Elena, Ala. Insieme nel progetto, unite per un fine: organizzare temporanee di artisti internazionali in luoghi e città diversi. Brevi e libere performance lasciando la possibilità agli artisti di adattarsi allo spazio. Rompere schemi e logiche delle solite contemporanee a colpi di decotti di acqua ambrata. Il primo infuso? “Untold stories“. “Storie non raccontate” che ricamano ad ago e e filo ricordi d’infanzia e intrecciano memorie private ed esperienze di ognuno. Ognuno dei tre artisti. Ognuno di noi.

Scultura-dipinto di Nathan Peter (particolare) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Un filo tattile che li accomuna. L’installazione site-specific di Sheila Pepe (1959, Morristown), grande composizione di tessuti, che scende dall’alto verso il basso e le fotografie di famiglia di Julim Song nata a Seul nel 1983: piccole esplosioni a ricamo, anonime figure che sprizzano colore o aghi che pungono i soggetti? Tutto avvolto da candida seta. Sempre dell’artista coreana, “Home soft home“, il netto contrasto tra soffice e spigoloso: una casa su tre pali dove cola della seta su una tela. Poi una serie di pensieri a quadretto incorniciati ricamando lana bianca. Un diario di sentimenti al femminile a cui fan eco le tribolazioni maschili interiori di Nathan Peter, americano classe 1978. Tele tridimensionali nelle quali riversare sé stesso. Gratta, gratta, scrosta, scrosta ed ecco le sculture-dipinti ottenute per sottrazione. Dalla figurazione all’astrazione senza mai dimenticare la sua terra e l’esperienza barocca italiana.

Storie non raccontate, storie non dette. Quando l’artigianato si fa arte. Un bel progetto da assaporare in poco tempo, il tempo di una tazza di tè fra tre amiche.

Home soft home (2012) di Yulim Song (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

INFORMAZIONI UTILI

Tea for Three

“Untold Stories”. Sheila Pepe, Nathan Peter, Yulim Song

5, 6, 7 ottobre 2012

Milano, RAM Studios. Fabbrica del Vapore (Via Luigi Nono 7)

a cura di

Tiziana Castelluzzo

Elena Zonca

Ala Sernetz

Ingresso libero

Yulim Song, Delightfully! (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife

 

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  • una “chicca” che purtroppo non sono riuscita a vedere e che l’articolo mi fa rimpiangere di non aver visto …

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