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Divisionismo in scena a Tortona. La mostra e tutte le foto

L'esplosione del sole di Angelo Barabino

CONTAGIO LUMINOSO

L’esplosione della luce del sole di Angelo Barabino

– Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife & L.Z. –

Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, dal 25 maggio 2012

Sull’onda ottocentesca che recentemente ha travolto mezza penisola, dalle Puglie fin su all’Emilia e al Veneto, la piccola realtà di Tortona si candida a diventare uno dei maggiori poli di studio della “divisione del tono” lombardo-piemontese nel cuore dei luoghi ispiratori del maestro Pellizza da Volpedo, quei dolci colli tortonesi che sfumano verso la pianura padana, trait d’union tra le due floride regioni. “Il Divisionismo“, dal 25 maggio per sempre, alla Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Fusioni di colore alla ricerca della luce perfetta.

L’abbraccio in “Lagrime” di Giuseppe Mentessi (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Il privato si mette in bella mostra rievocando felici realtà nostrane come la Galleria Ricci Oddi di Piacenza e le Gallerie d’Italia milanesi. Un lodevole impegno economico-culturale della Fondazione cittadina nel rendere fruibili e gratuiti i propri gioielli d’arte. Crisi o no, mater artium necessitas: puntare a valorizzare il patrimonio che si ha in casa (o in banca), anche se la scelta della curatela riposta su di un mercante (Paul Nicholls), per quanto capace, si poteva evitare.

I soffici “Malvoni” di Segantini… (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
… e il soffice piumaggio del pollo appeso di Pellizza da Volpedo (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

La storia della realizzazione della Pinacoteca di Tortona si compie in poco più che un decennio: nel 1999 la Fondazione acquisisce la collezione d’arte della Cassa di Risparmio, nel 2001 apre ufficialmente i battenti. Un mattone d’arte alla volta per crescere e prender forma a fianco al Duomo manierista tra vestigia quattrocentesche e brutali sfregi post-bellici di cemento armato. Nel 2008 si amplia nuovamente diventando il piacevole rifugio per gli occhi agli scempi anni sessanta che la circondano. Tre spazi espositivi molto diversi da loro uniti dagli elementi del progetto architettonico volto a integrarli in una visione comune.

Un fil-rouge ben allestito tra le ricercate fattezze divisioniste. Il Palazzetto medievale accoglie lo spettatore sotto l’austero sguardo di Segantini del busto bronzeo di Troubetzkoy e lo conduce verso l’edificio moderno collegato dalla corte interna. Due piani sorti sulle rovine dell’antica Dertona della quale si conserva una piccola area archeolgica inglobata al piano interrato.

La ricerca luminosa di Angelo Barabino in “Fine di un giovane contadino” (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Le caramelle e la frutta candita di Emilio Longoni (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Un’iniziativa esemplare che fa seguito alla primavera d’ottobre di Giovanna Ginex, la “Meraviglia della natura morta” dell’autunno scorso. La “Tortona in fiore” temporanea si è consacrata definitivamente in una collezione permanente sviluppata attorno alla divina mania della divisione del genius loci Giuseppe Pellizza, nato e vissuto ad una manciata di chilometri da qua nella sua cara Volpedo. Qui amava passeggiare tra la gente e la campagna lasciandosi ispirare dai volti e dai luoghi del posto. Qui si dedicò alla pittura per quasi tutta la sua vita. Qui, infatti, fece allestire il proprio atelier in un rustico accanto alla sua abitazione.

I curatori hanno tratto spunto dal nucleo dei suoi dipinti presente nella collezione arricchendolo con capolavori dei maggiori interpreti della stagione divisionista. La “pittura divisa”: colori puri applicati direttamente sulla tela con piccole pennellate scientifiche per ottenere la massima luminosità. Una tecnica per ricreare le infinite variazioni di luce sulla tavola attraverso la fusione ottica dei colori. Un’eccellenza tutta italiana emancipata dal pointillisme francese e finalmente celebrata anche all’estero con due mostre alla National Gallery di Londra e alla Kunsthaus di Zurigo.

“La famiglia” di Leonardo Bistolfi… (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
… e la “Sacra Famiglia” di Giuseppe Pellizza (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Ottanta tele incentrate sulla varietà dei linguaggi pittorici divisionisti. Le armonie filamentose di Previati, i sofisticati rapporti di luce nell’impegno sociale di Pellizza, il lirismo crepuscolare intriso di musicalità di Grubicy ritmato in mostra da uccelletti che sembrano note, la vivacità della scomposizione cromatica dell’anarchico toscano Nomellini.

 

Dardi infuocati sulla piccola “venditrice di frutta” di Emilio Longoni (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Il ritmo musicale degli “uccelletti che vanno a dormire” di Vittore Grubicy (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Poi ancora i soffici Malvoni di Segantini e il Van Gogh in miniatura di Fornara, la potenza dell’abbraccio di Mentessi e quella dell’esplosione del sole in Barabino, la denuncia sociale di pittori come Morbelli con il caratteristico pathos nostalgico e Longoni con il triste capolavoro estetico dei raggi del sole che si abbattono come dardi roventi sulla giovanissima fanciulla bionda “venditrice di frutta”.

 

“La raccolta del fieno” ispirato a Van Gogh di Giovanni Segantini (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Le cromie vivaci della “Festa al villaggio” di Plinio Nomellini (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Non si può dimenticare il piccolo ma fondamentale contributo da parte del Museo della Scienza di Milano, che aspetta ancora una sede per le proprie raccolte d’arte, con cinque dipinti di Pellizza, tra cui tre nature morte d’impianto naturalista, il “Mediatore Giani” e  la splendida “Processione”, primo capolavoro simbolista del pittore.

A completare l’estenuante ricerca luminosa nella fusione di cromie complementari ci si mettono le prime sperimentazioni del colore scapigliate e gli approcci empirici nell’ambito simbolista. Poi giungono i primi saggi delle avanguardie e la scena deflagra in un boato futurista.

 

“Mattino” di stampo boldiniano di Camillo Innocenti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Filamenti materici nell'”Adorazione dei Magi” di Gaetano Previati (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

DA NON PERDERE:

– La Val Curone e  i Colli Tortonesi dai suggestivi crinali coltivati a vigneti.

– Il paese di Volpedo nella sua dimensione ottocentesca disseminata dai quadri più importanti di Pellizza, un itinerario alla scoperta dei luoghi cari al pittore: lo Studio-Atelier dove dipinse per quasi tutta la vita per poi impiccarsi seguendo le orme dell’amico Segantini suicida a 3000 metri, il Museo Didattico nella celebre Piazza Quarto Stato e la pieve romanica di San Pietro.

– La bellissima e particolarissima chiesa romanica di Viguzzolo tra Tortona e Volpedo.

– Le pievi romanico-gotiche di Santa Maria e San Siro a Sale e dell’Assunta a Ponte Curone.

– La chiesa medievale di S. Pietro e Paolo a Castelnuovo Scrivia.

 

Piazza Quarto Stato a Volpedo vista dalla prospettiva di Pellizza nel ritrarre “il cammino dei lavoratori” (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

San Pietro a Volpedo (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

 

Studio atelier di Pellizza (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

 

Studio atelier di Pellizza (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Studio atelier di Pellizza (3) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife


INFORMAZIONI UTILI

“Il Divisionismo”
Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
Tortona – Palazzetto medievale
Corso Leoniero 2 angolo Piazza Duomo
Orari:
Maggio-settembre: Sabato e domenica, ore 15.30-19
Ottobre-aprile: Sabato e domenica, ore 15-18.30
Ingresso gratuito
Per informazioni: tel. 0131.822965


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  • Bellissimo museo ci sono andato per caso e sono rimasto stupito da come è tenuto e dalle bellezze che ci sono.
    Rocco ed Emilia da genova

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